La notizia è giunta fin qui, stamattina, risvegliando memorie importanti.
Da una parte le auto e i raduni. Villa Erba, settembre 2005, l’antipasto. Tutto organizzato da Maurizio.
Poi il Jubilé, ottobre dello stesso anno. Raduno culminante: vissuto quello, nient’altro viene a paragone. E ricordo Mau che zampettava ovunque, età anagrafica in quel momento tra gli 8 e i 15 anni.
Mi viene in mente Riccione 2006, il servizio che feci con Bernardo durante l’evento, la spiaggia e il bagno a fine domenica con Mau e Ilaria, relax, un successo. O quando li raggiunsi a Quarata, sempre nel 2006, giornata sui documenti ma poi (perché questo era Maurizio) terme e cena pantagruelica. E vino, buono.
E poi venne Citroservices, per me l’inizio della fine ma un’avventura indimenticabile. La memoria mi porta ancora, ai minimi dettagli.
Lione, novembre 2007. Ci arriviamo in C6 Cashmir, io e Marco dietro, Mau e Ilaria davanti. Abbiamo un’idea di attività da appassionato a appassionato, solo una bozza. Hotel Campanile vicino al centro, sabato expò di giorno, Brasserie Georges la sera, soupe lyonnaise che devo ancora digerire. Appare il limone, io e Marco ci guardiamo e il giorno dopo incontriamo un olandese che parlava ogni lingua del mondo non più con un’idea ma con un progetto.
I pionieri di internet e del forum furono proprio Maurizio, Marco, ppinu (partito pure lui…), Massimo Viganò… Gente che trafficava con le proprie mani e cercava contatti elettronici per trovare anche solo informazioni.
Io mi unii poco dopo, correva il 2002. Da lì fu una rapida ascesa di auto e incontri, di esperienze e situazioni, quasi incontrollabile.
Che poi Maurizio era Maurizio eh, e che strano fa scriverlo al passato. Non certo perfetto, men che mai puntuale, un po’ confusionario per dire poco, e non l’ho mai risparmiato per questo suo essere.
Ma due cose gli vanno riconosciute.
Era un generoso e non si risparmiava per gli altri, magari dopo mesi o anni ma pazienza. Soprattutto, se questa passione è divenuta concreta per molte persone; se si è organizzata attorno a eventi anche grandiosi; se intere associazioni si sono articolate per sostenerla; ecco, se tutto ciò è successo, va ascritto al merito di Maurizio Marini.
Perdi di vista qualcuno, pensi che potrai rivederlo e poi parte così, e ti dici “avrei dovuto abbracciarlo prima”. Ma io no, non l’avrei abbracciato. Nemmeno ora, anzi, forse avrei avuto qualcosa da rimproverargli e l’avrei fatto pure in malo modo: “Te ne vai così, senza avermi portato questo, senza aver fatto quell’altro…”
E lui, toscanaccio qual era, mi avrebbe risposto male pure lui.
Anche ora.
E a entrambi sarebbe andata benissimo così.
PS:
Quanti nomi cari che leggo sotto questo post. Quanti che non scrivevano da anni. Io per primo, dal 2010.
Eppure ora mi trovo a scrivere qui, ne sento il bisogno, con un po’ di emozione, per salutare questa partenza assieme a quella di alcuni dei miei anni più belli.
Grazie Mau.
Un abbraccio a tutti gli amici.