Ciao haiede
WOW....questo scambio di opinioni mi piace assai.
Devo precisare che la feritoia cui mi riferivo NON è quella che convoglia l'aria nei condotti abitacolo, ma bensì una inferiore, di circa 1 cm. di larghezza e corrente subito sotto il paraurti, per tutta la parte centrale; vero che il bordo stesso del paraurti sembra limitare l'ingresso aria, ma una specie di piccolo deflettore applicato al lamierato potrebbe incrementare molto tale ingresso. non so se questa apertura sia dovuta a qualche errore o difetto nella mia vettura, ma poichè sussiste mi sono sentito in dovere di elencarla (nota: precedentemente, andando a memoria, avevo fornito indicazioni imprecise)
Citazione: I freni DS pur potenti e resistenti in rapporto ai veicoli del tempo, soffrono anche loro di vampe di caldo se usati intensamente e con poco riguardo "
Come prima cosa la flangia di appoggio dei canali è stata resa, con le opportune ricostruzioni, perfettamente coincidente con il lamierato del fondo, per non avere perdite di aria.
seconda cosa: quanto tu citi relativo al surriscaldamento freni è esatto ed in parte inevitabile, nelle vetture "datate", ma prima di arrivare alla distorsione del disco si dovrebbe avvertire il problema fading, ovvero la fusione (ANCHE SE MOLTO SUPERFICIALE) della resina presente nella formulazione della pastiglia; il piccolo strato fuso genera un effetto lubrificante e quindi la frenata si azzera, anche se poi raffreddandosi e col normale uso torna normale. 50 anni addietro poco si poteva fare in merito; alla Ferodo dove lavoravo nel laboratorio collaudo, le varie mescole composte con resine e polvere di amianto dovevano mediare tra morbidezza, con molta usura ma ottima frenata e durezza con molta durata, molto fading e poca frenata. A quei tempi la prima pastiglia che ho visto funzionare meglio è stata quella montata sulla Fiat Dino ed era composta dall'80 % di polvere di rame. Poi l'amianto è stato eliminato e le pastiglie ora in produzione ordinaria non so proprio come e di cosa siano fatte e che temperature possano reggere .
Comunque sia appena si avverte l'effetto suddetto è bene rallentare ed usare al massimo il freno motore.
Citazione:"la "pancia" anteriore poi, con la sua bombatura, se agevola il flusso di aria sotto la macchina, sicuramente penalizza quello che dovrebbe entrare nel vano motore..."
Ecco, questo è un problema molto interessante: apparentemente il profilo inferiore del muso fà pensare ad uno scorrimento completo dei filetti fluidi sotto la pancia vettura, con poca penetrazione di aria nelle bocchette, ma guardando lateralmente il profilo vettura sul sottostante piano stradale, si vede che tra questo e la parte anteriore della vettura si forma un cuneo e quindi si potrebbe generare una pressione che forse agevola l'ingresso dell'aria nelle aperture.
Comunque la soluzione cui avevo pensato era porre dei piccoli spoiler (alette di due o tre cm.) magari in gomma rigida, a valle delle bocchette per freni e radiatore:
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senso di marcia vettura > \ < aria
in modo da incrementare (forse) l'ingresso della stessa nelle bocche di presa.
La stessa cosa, rovesciata, in corrispondenza delle feritoie di uscita del vano motore, che peraltro non si possono aumentare; si potrebbe solo applicare un deviatore di flusso alla traversa, ma servirebbe solo alle "alte" velocità:
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senso di marcia vettura > / < aria
Per la seconda soluzione ho semplicemente preso spunto dalla mia Saab, ma ho in mente una cosa diversa.
Citazione:"da fermi, in coda o a bassa velocità sotto sforzo (salita) non ci sono molte possibilità x ottenere risultati apprezzabili se non affidarsi ad un moderno ventilatore piatto ad alta efficienza
Beh, avevo pensato a questa soluzione anche per la sottrazione aria, semprechè sussista lo spazio per sistemarla e ce ne sia una vera necessità. Anche per il radiatore, che sulla mia è raffreddato da un ventilatore fisso e quindi dipendente esclusivamente dai giri motore avevo pensato ad una elettroventola superpiatta al radiatore o magari una tangenziale sistemata nel condotto, in ogni caso attivata da semplice interruttore manuale, ma se la DS 23 la monta già in origine, abbiamo sfondato una porta aperta; il fatto è che una ventola elettrica, con portate elevate di aria calda anche a basse velocità della vettura aumenterà notevolmente la temperatura nel vano motore....perciò ed in tutti i casi un maggior sfogo di aria mi pare sia essenziale.
Riepilogando, credo che a priori procederò come segue
1) Sicuramente accurata coibentazione o simil cosa per i condotti dedicati all'abitacolo
2) sistemazione di una ventola ..o forse meglio due piccole, in modo tale da poter "succhiare " un pò di aria calda dal vano motore, poichè mi par di capire che il problema si ponga alle basse velocità ed in città. Questo/i accessori potrebbe/ro essere sotto termostato, ma per ora lascerò "il buco", mettendo forse un picoolo spoiler, come sopra detto.
3) In futuro e solo dopo le prove vedrò per una eventuale ventola elettrica per il radiatore
Ehm...: ora la macchina è a nudo e quindi posso lavorarci, ma sono un pò sorpreso di quanto mi dite: fruscii e sibili dell'aria in ingresso abitacolo, temperature elevate in questo e nel vano motore, freni che cedono ad un uso appena superiore alla media, acqua radiatore che surriscalda....ma cavolo, la Dea non era un salotto viaggiante? E le corse che ha vinto? Ed il milione e mezzo di vetture prodotte? .....Mah!, ogni volta che si toglie un pannello, come oggi, nasce un problema su quello che c'è sotto! Oggi altri 160 euro per il pistone della sospensione lato guida!
Un saluto.
Mauro