Ringrazio l'Amico Fabiano per aver raccontato e postato alcune foto di quella bellissima visita che fece qui a maggio, Coppedè ha un fascino del tutto particolare.
Intanto stamani complice una spendida mattinata, mi raggiunge l'amico di sempre Sergio che, dopo averli illustrato il mio programma mattutino ha accettato con entusiasmo l'invito munito anche lui di macchina fotografica digitale e spendida DS!! Anche lui è molto incuriosito dal giro, in quanto vivendo in un altro quartiere seppur vicino, non conosceva questi posti.
Anche Alex salta sulla mia DS e via....
Destinazione Acquedotto Alessandrino in un punto dove le baracche erano massive, oggi è molto più "ameno"
Camminiamo un pò, ed arriviamo in un posto molto strano. C'è un piccolo quartiere-paese poco popolato (circa 800 anime) che pochi conoscono. Stretto tra via del Mandrione e via Filarete, con case proprio a ridosso della stazione Casilina e chiuso ai lati dalle strette via degli Angeli e via G. Alessi, è luogo talmente particolare da attirare l'attenzione degli appassionati degli angoli più nascosti di Roma e di registi che qui girarono pellicole che svelarono il volto più duro dei baraccati post-bellici come già ebbi a dire.
Dal periodo post-bellico Villa Certosa ha visto ben pochi cambiamenti: sono ancora numerose le case che mantengono il loro aspetto originario e comunque solo tre edifici in tutta la zona superano i tre piani di altezza, conferendo al posto una strana aria "da paese".
Questa è la "Certosa", come più comunemente viene chiamata. Distaccata dal mondo e collegata da un'unica via centrale, via De' Savorgnan, ed ecco qui la "piazzetta del paesetto", con tanto di palma e Madonnina. Nota curiosa: nella zona ce ne sono moltissime....
Le DS sono veramente splendide in questo contesto; da una parte i palazzi moderni e dall'altra la realtà della Certosa.
Prende il nome di Certosa perchè una contessa del posto, la contessa Oglietti (Villa Certosa) lottizzò e dono questo terreno appositamente per farci costruire un'edilizia "povera" che tale è rimasta. Fu tirata su da muratori, mastri e carpentieri a tempo perso, senza una logica precisa, la zona scelta fu un piccolo promontorio di sette ettari, che abusivamente diedero vita al primo piccolo nucleo edilizio lungo quella strada che nel tempo assumerà vari nomi: Vigne del Mandrione prima, Borghetto degli Angeli poi e infine l'attuale nome di via dei Savorgnan. In una strettissima via traversa c'è una D Super 5 Rosso Massena ferma da chissà quanto tempo, forse in attesa di... tempi migliori.
Le DS sono in Piazza dei Savorgnan.....
Ora pochi metri più giù c'è l'ingresso di Villa Certosa, ed arriva eco del treno, data la vicinissima stazione "Roma Casilina"....
Ci incamminiamo verso Via del Mandrione, teatro di film e tanta storia di difficoltà, dove appunto la gente aveva costruito le proprie baracche sfruttando le volte dell'Aquedotto Felice, oltre a quello Alessandrino....
In questo scorcio si nota ancora (a dx della foto) come qualcuno aveva addirittura piastrellato l'interno della baracca che poi era l'acquedotto stesso. Chissà che avrebbero detto gli antichi romani....
Tentativo di foto artistica....
Altre prospettive sia delle DS che dell'Acquedotto...
Panorama del Mandrione...
Propongo allora una piccola gita a piedi nelle vicinanze perchè conosco uno scorcio fantastico dove si passa a piedi tra qualche casetta residua, c'è da passare sotto l'acquedotto, guardate....
Beh, questa era caratteristica, dava ancora l'idea degli anni che sono passati, e comunque l'arco dove si arriva in questo scorcio è quello accanto. La 850 la dedico ad Antonio!
Da questo corridoio perso tra verde e palazzoni si arriva a delle scalette che comunicano con Via Assisi, una via che sbuca sulla trafficatissima Via Tuscolana e vicina stazione ferroviaria omonima.
E qua il vialetto a ritroso, dove sembra perdersi in un qualcosa di completamente surreale, e dove veramente ti aspetti che sbuchi il grande Pasolini mentre gira un film, che ti ferma per un'intervista....
Insomma un passaggio pedonale a tutti gli effetti!
Ritorniamo alle DS e percorriamo Via del Mandrione che scorre stretta con tanto di ponticelli suggestivissimi accanto all'acquedotto....
Si sbuca in Via Casilina Vecchia, proprio dietro casa mia, e prima di andarcene a pranzo attraversiamo Villa Serventi o la "Zona Villini", una zona residenziale dove pose la prima pietra re Vittorio Emanuele III, zona destinata ai ferrovieri, e qui si vede la sua costruzione...
IL 23 NOVEMBRE 1920
In località Villa Serventi, poco fuori Porta Maggiore, sulla via Casilina, "Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III" assiste alla posa della fatidica "prima pietra" della Città Giardino ( oggi meglio nota come località " I Villini" ). Accanto a lui c'è il presidente della Società Cooperativa Termini , costituita da un gruppo di ferrovieri di Roma.
Questo trenino fu usato per il trasporto dei materiali.....
Intanto si costruisce e si vede l'acquedotto in fondo
Pian piano prende forma....
Dopo circa 3 anni di lavoro la Città Giardino poteva considerarsi quasi terminata. I proprietari posano soddisfatti di fronte alle loro nuove abitazioni
E questa è la cerimonia di inaugurazione....
Questa è la famosa "Torretta", posta al centro della strada e chiamata Piazza Copernico, la leggenda vuole anche che fu una delle tante residenze di Garibaldi. Nel 1943 fu anche oggetto di "attenzione" dei meravigliosi bombardamenti alleati, ma fu ricostruita; e di recente ristrutturata completamente.
Eccola negli anni 20.....
Ed eccola oggi nel suo splendore con le DS a fare da cornice....
Ultima tappa del tour di stamane è Via Labico, altra punto interessante dove il tempo scorre lento....
Qui il vecchio autobus 214 (che esiste ancora) che transita tra via Labico e Piazza Sessa Aurunca nel 1942...
E com'è oggi.....
E qui sempre nel 1942 si vede l'angolo di un vecchio casale ....
...che oggi giace in stato di abbandono e semipericolante...
Il giro odierno si concluce qui, ma da girare per scorci c'è ancora tanto, se lo desiderate la storia può ancora andare avanti....
Un saluto a tutti e un grazia a Sergio e Alex per la loro partecipazione.
Renzo.