Ecco FeDeèsse, vediamo se quanto segue è abbastanza in sintonia con quanto abbiamo detto noi Diessisti in fasce...
Ciao FeDeèsse. Io mi sono trovato nelle tue stesse condizioni due anni e mezzo fa, quando appunto ho dato la patente, per cui ti capisco molto bene, meglio di quanto credi!
Concordo con quanto ti ha detto Frass. Effettivamente, per i neopatentati, non sono più previste limitazioni sulla cilindrata o sui cavalli del veicolo, ma ci son tante altre limitazioni non scritte sulla carta.
Vedi, questo lo posso dire a Te e a tutti quanti mi stanno leggendo: io ho sempre desiderato con tutto il cuore la DS. I miei famigliari mi hanno ostacolato con tutto il cuore ed i mezzi possibili. Non vorrei ora dover iniziare a scrivere storie strappalacrime, comunque sia, preparate i fazzoletti.
Non si è trattato di una sfida tra genitori e figli come qualcuno potrebbe aver capito erroneamente. E non è nemmeno la volontà di fare i bulli con la macchina “grossa”.
Fin da quando ero piccolo, mia nonna mi ha sempre detto di tener d’acconto i soldi per quando avrei dovuto comprar la macchina da grande e così, mi dava una bella mancina. Arrivò il giorno in cui diedi con successo la patente, ma mia nonna se n’era già andata da tempo.
Come di rito, si festeggiò la riuscita dell’esame ed in seguito ai festeggiamenti, si incominciò a discutere sulla vettura da prendere al figlio. –“Ti faremo provare tutte le macchine che vorrai, poi deciderai” mi dissero i miei. Io feci presente che l’unica auto che non volevo assolutamente era la PUNTO. Per le altre se ne poteva discutere. Le uniche due auto che mi fecero provare, che auto dite che fossero? DUE PUNTO! Già tante volte avevamo parlato della Dea, e quando dovevo sostenere le mie argomentazioni, mi sembrava di essere in tribunale a difendere una persona, contro delle “accuse” tra l’illogico e l’inesistente. Forse è per questo che ho deciso di far scienze giuridiche.
–“Non la puoi guidare, sei un neopatentato”
-“Non è vero, a scuola guida ce lo hanno spiegato”
-“Non la puoi mantenere”
-“Chi lo ha detto? La converto a mentano, ho già i soldi”
-“Ma va là! Puoi pagare il bollo?”
-“Fino a 250 euro l’anno lo posso benissimo pagare”
-“E l’assicurazione?”
-“Se la intestiamo a nome della mamma, i 400 euro glieli pago io”
-“Ma va là, ma tu scherzi!”
-“Perché? La Punto la avreste intestata a me? Avreste pagato voi 1159 euro all’anno?
-“Ma lascia stare, quello non centra! E poi ti lascierà sempre a piedi! Io l’ho avuto il CX…”
-“Perché la Fiat Punto credi che non mi lascerà a piedi? Ce l’hà il nostro vicino e ha fatto più chilometri lui a portarla dal meccanico che lei a trasportare il suo conducente. Alla Uno della mamma, che ha 86000 KM, è stata fatta la frizione tre volte, la guarnizione della testa, la pompa dell’acqua e fa quasi tre chilometri al giorno. Ben inteso, non la porta mai su di giri!”
-“Non puoi andare in giro con un duemilatre. Quando io ho preso la patente, avevo una 500”
-“Il nonno andava in giro con un carretto trainato da un asino. Anche tu avresti dovuto cominciare così. E invece hai iniziato con una 500. Siccome tu hai cominciato con una 500, devo farlo anch’io? Non è motivo per sentirsi inferiori”
-“Ma no, non è questo, ci son tante altre cose... Tu andresti in giro con l’auto degli scalmanati? L’auto degli hippy?”
-“Dei drogati magari?”
-“No! I drogati non se la potrebbero permettere…”
-“Perché dovrei vergognarmi? Io ho sempre dato più importanza a quello che una persona ha nella testa e nel cuore e non a quello che si mette addosso o a quello con cui si sposta. Prima di essere degli Hippy, era l’auto della ricca borghesia francese e non solo. Io non scelgo un’auto per farmi vedere dagli altri, ma perché mi piace, perché ha qualcosa che si adatta alle mie esigenze, Le sospensioni ad esempio”.
-“Ma guarda tutti i tuoi amici. Vanno in giro con delle macchinine piccole e alcune anche vecchie”
A questo avrei potuto rispondere un anno dopo, facendogli vedere che gli stessi amici non avevano più le macchinine vecchie: giravano sui Terrano, addirittura su dei Cheyenne e persino in famiglia, gli zii avevano dotato mio cugino di un Pajero mentre io ho tutt’ora il mio vecchissimo BMW di cui vado fiero. All’epoca dei fatti non seppi dire nulla se non “Gliele hanno prese i genitori, i miei amici non hanno mai lavorato per guadagnarsela. Io passo per un taccagno e non ho mai passato un sabato sera fuori. Non che me ne rammarichi, ma non hanno nulla da pretendere.”
-“Ma NON PUOI, NON PUOI, NON PUOI andare in giro con un duemila e tre!”
Non capivo il perché di questa insistenza sulla cilindrata. Così rispondevo.
-“Ci sono delle macchinine che hanno molta più ripresa della Pallas e raggiungono delle velocità che la Vecchia Squalo se le sogna! Credi che io vada forte con una simile auto, a cui voglio bene? Sarà più facile il contrario, visto che oltretutto, non ci terrei più di tanto. Avere una macchina “grossa” per te significa andare per forza forte? Tutti i giovani devono andare per forza forte?”
-“Le statistiche e gli incidenti che vedo quotidianamente vedono in gran parte protagonisti i giovani.”
-“Strano! Se tutti viaggiassero con delle macchine “piccole” non dovrebbe succedere nulla stando al tuo ragionamento. Fai un lavoro che si trova a contatto tutto il giorno coi sinistri stradali. Ma ti sentiresti sicuro a far viaggiare tuo figlio su una Punto o chi per essa? La Pallas non avrà l’airbag, ma è certamente più robusta di molte altre auto di oggi in un impatto frontale.”
A questo punto, non sapendo più cosa rispondere mi mandarono a ca… e mi dissero: “Va bene, non chiederci più nulla, la macchina adesso te la compri tu!”
Siccome anche quelle piccole avrei dovuto pagarle comunque io, non mi feci meraviglia, ancora una volta la nonna mi aveva avvisato bene.
Morì Mio zio Carlino e comprai il suo BMW 318i dell’85. Cosa non mi dissero!
-“E’ una macchina che non sta in strada”
Era vero, ma bastava andare piano, e la uso tuttora quotidianamente. Ho percorso 60000 KM e ho cambiato solo la pompa dell’acqua ed il filo dell’acceleratore. La assicurammo a nome di mia mamma e sia il bollo che l’assicurazione sono riuscito a pagarli con un po’ di fatica. Ma poi feci montare l’impianto a gas e da allora, non ebbi più alcun problema.
Non riuscivo però a capire il perché del divieto alla cilindrata alta. E tutti quei discorsi connessi. Mi meravigliavo che mio padre, nonostante il suo lavoro, non conoscesse certe cose. In realtà le conosceva molto bene, era stufo di saperle. Ma perché? Quale era il senso? Cosa volevano impedirmi? POI CAPII…
I Miei stavano discutendo con un amico, il quale aveva un figlio che doveva prendere una macchina, uno di quelli che a distanza di un anno, avrebbe viaggiato sul Ceyenne appunto. Questo signore pensava di prendersi la macchina nuova, (gli sarebbe piaciuta una Golf) e di far usare a suo figlio la vecchia Mercedes stile marocchino. Mio padre saltò su: “Cos’è??? Tu vai in giro con un duemila e tuo figlio con un duemilacinque? Ma lui è professionista affermato da 15 anni come te? Ma allora dove sta la differenza tra te e lui? Una macchina grossa sta ad indicare gli sforzi che una persona ha fatto per meritarsela, non la deve trovare già a 18 anni! A trenta cosa fa? E’ la storia della vita!”
Alla base di quel discorso potevano esserci le migliori intenzioni e SONO SICURO che ci saranno anche state. Però, un brutto vizio di tanta gente, è di misurare una persona sulla macchina che guida e questo difetto, in certe case non manca. Potevo anche avere il denaro sufficiente per pagare la Pallas (che all’epoca non avevo ancora), ma non avrei dovuto poterla usare perché mio padre invece, andava in giro con il Mercedes 220. Macchina pessima oltretutto, se escludiamo ripresa e velocità massima.
Questa è la storia Fedeèsse, caro Amico mio, cari Amici miei. La mia non è una critica contro i genitori, che nel limite dei loro difetti, che tutti per altro abbiamo, nutrono per noi un bene molto profondo. Ma contro certi modi di pensare, quei modi di pensare che subordinano la logica ed il buon senso alla ragione della forza. Io non posso guidare un duemila e tre se i miei genitori possiedono una vettura a cilindrata inferiore!!! E’ una frase che mi rimbomba ancora nelle orecchie, ma non ho mollato. MAI!
Non mollare neanche tu Fedeèsse, non chiedere nulla a nessuno ma datti da fare, col tempo e la costanza gli obiettivi si raggiungono.
In Luglio ho trovato in vendita un bel DS 20 Pallas del ’69 col cambio meccanico. Avvisai mio padre: “Io ho i soldi e l’intenzione di prenderla, che vi piaccia o no! Se vuoi farmi una valutazione ok, altrimenti mi arrangerò da solo.” Sapendo che era solo un duemila, che non era cioè superiore alla sua macchina, il papà mi accompagnò, disse che era un buon affare e mi fece scontare anche 1500 euro. Fu un grandissimo momento quando staccai l’assegno. Avevo semi-conciliato le conflittualità ed era mia, soltanto mia, e l’avevo pagata coi miei soldi come l’altra, coi miei sforzi, senza chiedere niente a nessuno.
Son sicuro che mia nonna mi sta osservando da lassù e sta ridendo contenta e divertita.[:monna]