I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!

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Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #165 il: Dicembre 16, 2005, 02:07:08 am »
SEGLIAAAA---AH------ aaaa--rRgGH.
La suppostina sta arrivando,e non è neppure tanto...ina.
Normative assurde stan togliendo alla gente il loro/nostro "PICCOLO POCO"
IL piccolo poco x un primate pensante ha molta importanza,moltissima..
Poco importa sia un auto,uno stile di vita ecc..
Non lamentiamoci poi del neanche tanto lento declino della nostra "CIVILTA"
Caso tipico di autostragolamento,,,, senza nemmeno l'orgasmo finale stile " impero dei sensi"

IL mondo futuro che ci si prospetta ricorda piuttosto l'impero del senso,altro che 1984 di Orwell ...

Lunga vita alle persone civili,intelligenti,sobrie e di buon gusto che preservano x se e x i posteri quanto di buono c'è stato fino ad ora...
(ds compresa)..

Auguro invece una fine rapida e indolore a tutti gli stolti sparacazzate e mangiamerda che dall'alto della loro dorata ottusita,sparano sentenze su tutto e tutti.

Mi spiace parlare cosi,però d'ora in avanti x tutelare,persone,atteggiamenti,ecclettismi di vario genere (compreso ovviamente il puro esercizio di stil novo che ha rappresentato la ds in campo automobilistico..)
Mi comportero cosi: sarò tanto,tanto buonino con le persone buone e sensibili,quanto spietato e crudele con gli stronzi ottusi e mangiamerda (inutile cari amici sperare in un selettivo virus falciastronzi...)

Intelligenza,rispetto,sensibilita,cultura ben vengano..... serviranno ad affilare gli artigli x difendere e tutelare in modo,,,apparentemente democratico il nostro PICCOLO POCO...

Saludos bimbos by Cabaret Voltaire
 

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #166 il: Dicembre 16, 2005, 03:30:51 pm »
Aggiornamento:
Qualche giorno fa Camillo Cotti ed il sottoscritto hanno avuto una lunga conversazione telefonica. Si sono stabiliti i seguenti punti:
- Il presidente del RIASC approva in pieno l'iniziativa della lettera aperta (gliel'ho mandata via fax).
- qualora il provvedimento sia ratificato, s'adoprerà ad impugnarlo nei termini di Legge, con l'aiuto anche economico di chi volesse partecipare, presso il T.A.R. competente (Firenze).

Tale provvedimento, infatti, va impugnato improrogabilmente entro 30 giorni dalla data in cui esso diverrà operativo.
Sarà perciò necessario contattare un avvocato amministrativista del foro di Firenze perchè è necessario, come per tutte le cause civili, domiciliarsi nel distretto del tribunale competente. Il problema, sollevato dal Cotti, sarà trovare i soldi necessari! Un ricorso al TAR è costoso ( circa € 4-5000,00)!
Staremo a vedere...
Saluti
Ra

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Offline FabioC

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Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #167 il: Dicembre 16, 2005, 06:25:45 pm »
Grazie Raffaele,

Questo è un segnale positivo, ci si muove in qualche modo concreto...
Questo ricorso avrà validità "nazionale" o solamente "locale"?
O meglio, non è che dovremo ricorrere regione per regione, comune per comune?

Bisogna, a questo punto iniziare a contarci, per capire in quanti siamo, disposti a spendere per sostenere economicamente la causa.

Fabio
Servus

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #168 il: Dicembre 16, 2005, 09:04:46 pm »
finora ho soltanto assistito inerme a questa discussione e non ho portato alcun contributo, ma la mia preoccupazione è grande ed è quella di tutti voi, quindi voglio che sia chiaro questo: io ci sono per qualsiasi iniziativa costruttiva e mi dichiaro assolutamente disponibile a partecipare economicamente al ricorso.
 

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #169 il: Dicembre 16, 2005, 10:08:37 pm »
100 euro a testa ed un eventuale ricorso è bello e fatto [:(!]

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Offline mecca

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Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #170 il: Dicembre 17, 2005, 04:12:47 am »
io  anche se non dovessi piu' scrivere,se ci sara' da pagare chiedete pure,se ci sara' da marciare verso la capitale pure,niente problemi.Contatemi fin d'ora.Claudio
claudio

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #171 il: Dicembre 17, 2005, 11:07:24 am »
non so se dico una cosa banale ma la dico lo stesso: propongo che ognuno di noi stampi in diverse copie la lettera aperta al presidente della regione toscana di radecarl (che ringrazio dell'iniziativa), la distribuisca con busta a più persone possibile disposte a firmarla e a spedirla (e  provveda se necessario a coprire  le spese di spedizione se a qualche firmatario pidocchioso scocciasse spendere per il francobollo). io qui a piombino sto diffondendo l'allarme per la situazione orribile che ci sta circondando e qualcuno disposto a firmare e spedire l'ho già trovato. penso che se la cosa si allarga tra noi e il presidente martini si trova una carrettata di lettere sulla scrivania male non fa, poi non so, ditemi voi, e infine raccomando a tutti coloro intenzionati a partecipare alla "colletta" pro ricorso di scrivere e dichiarare la propria disponibilità: da parte mia sono disposto a  contribuire con 150 euro.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2005, 11:40:17 am da claudio »
 

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #172 il: Dicembre 17, 2005, 04:16:50 pm »
sono pronto allaMARCIA SU ROMA  [:(!]

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Offline hal9000

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Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #173 il: Dicembre 17, 2005, 04:40:25 pm »
quote:
100 euro a testa ed un eventuale ricorso è bello e fatto [:(!]

Originariamente inviato da quinto93 - 16 dic 2005 :  22:08:37



[^] se e' tutto qui ci sto' anch'io che son straccione...

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #174 il: Dicembre 17, 2005, 04:41:41 pm »
ricevo da Francesco Giovannelli e molto volentieri inserisco nel forum su sua richiesta l'Esposto contro Accordo Programma, con raccomandazione di diffonderlo al maggior numero di persone, enti, quotidiani, etc. possibile.


Avv. RICCARDO GENTI
20146 MILANO - Via J. Palma 17 - Tel. e fax: 02/4036682 Cell.: 338/1546774


ALLA REGIONE TOSCANA (raccomandata a.r.)
AI COMUNI DI: FIRENZE, GROSSETO, LIVORNO, LUCCA, PISA, PISTOIA, VIAREGGIO, AREZZO, CAPANNONI, SIENA, MONTECATINI, PONTEDERA, POGGIBONSI, PRATO, BAGNO A RIPOLI, CALENZANO, CAMPI BISENZIO, CASCIANA, LASTRA A SIGNA, MONTELUPO FIORENTINO, SANTA CROCE SULL’ARNO, SCANDICCI, SESTO FIORENTINO, SIGNA, (a mezzo fax o via e-mail)





Gravemente illegittimi i divieti alle auto non catalizzate, in totale violazione del principio comunitario di proporzionalità del diritto di proprietà

Preavviso di ricorsi in tutte le sedi e di querela per abuso d’ufficio per chiunque attuerà questo indecente provvedimento


   Ho letto allibito l’Accordo di programma del 15/4/2003 (approvato con delibera 990/2003) che, con il pretesto di ridurre le concentrazioni di PM10, stabilisce l’espropriazione di fatto (creeping expropriation) dei veicoli non catalizzati a far tempo dal 2006 nei più importanti Comuni del suo territorio.
E’ un provvedimento di una gravità inaudita, che non ha, a quanto mi risulti, il benché minimo riscontro nei paesi europei e in quelli civili in genere, e soprattutto è di una illegittimità colossale, totalmente al di fuori della legalità, vìolando in modo irridente diritti e libertà di rango primario del cittadino e principii cardine dell’ordinamento comunitario e internazionale; un provvedimento degno dei peggiori regimi totalitari, da Iraq di Saddam Hussein o da Afghanistan del regime talebano, tanto per intenderci (la dottrina del settore ha già avuto modo di definire “da Stato totalitario” divieti con siffatte caratteristiche: E. BUGLIONE, in Qualità dell’aria e automobili, a cura di C. Desideri, Milano 1996, pag. 130). E’ un provvedimento che, dietro la falsa ed attraente maschera della tutela ambientale, ha in realtà il solo evidente scopo di sostenere il mercato dell’auto; è un provvedimento al quale sono del tutto estranee le finalità ambientali, essendo certamente voluto, come tutti quelli analoghi, dalle multinazionali del settore automobilistico; è, quindi una sorta di operazione commerciale, un provvedimento che “recepisce” le lamentele, le forti pressioni che da anni queste multinazionali esercitano nei confronti delle Autorità fino a ottenere, dalle Amministrazioni più “magnanime”, atti che, spacciati alla pubblica opinione per provvedimenti di tutela ambientale (anche grazie a una informazione volutamente distorta, in barba all’obbligo di corretta informazione ambientale), soddisfano in realtà le pressioni della lobby delle 4 ruote; è un provvedimento, infine, che mentre rischia di lasciare a piedi e gettare sul lastrico migliaia di pensionati, casalinghe e appartenenti alle fasce deboli della popolazione, ha l’effetto di portare denaro, molto denaro, a chi di denaro ne ha già tanto e anche a chi, ad esempio, ha appena percepito la modesta sommetta di tremila miliardi di lire (proprio così: 3.000.000.000.000) in seguito a un accordo con una Casa automobilistica americana. Fantastico.
Dunque, i proprietari delle vetture non catalizzate che vogliono continuare ad usare la propria patente di guida hanno una via semplicissima: recarsi al più vicino concessionario



con il libretto degli assegni al seguito. E se non vogliono, se non possono ? Peggio per loro! In fin dei conti la Toscana, si sa, è ricca di amene collinette, mete ideali per lunghe passeggiate a piedi, che fanno così bene alla salute, soprattutto a una certa età…

LE VIOLAZIONI - La Regione Toscana, di nota matrice marxista-leninista, di questa “dottrina” dimostra di possedere le principali caratteristiche: il disprezzo per il diritto di proprietà privata e l’amore, la devozione per il Grande Capitale, per i poteri forti economici. E, coerente con la propria matrice ideologica, mette in pratica questa attrazione fatale con un mix impressionante di violazioni e illegalità. Lo tsunami dell’illegittimità toscana travolge tutto: oltre ai già citati diritto di proprietà privata e principio di proporzionalità (sui quali vedi infra), l’Accordo di programma vìola la Direttiva 90/313/CEE, recepita in Italia col D.lgs 39/1997 che prevede l’obbligo di corretta informazione ambientale, laddove le vetture a benzina non catalizzate vengono presentate, a torto, maggiormente responsabili di quelle diesel catalizzate, anche Euro 4. E la Regione sa benissimo che non è così: una ricerca pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 Ore del 4/11/2002 avente come fonte la relazione annuale sulla qualità dell’aria del Comune di Firenze - anno 2000, indicava il seguente grafico, a proposito delle cause antropiche del PM10:
 


   Alle autovetture private, dunque (tutte, catalizzate e non, a benzina e diesel), questa relazione attribuisce una percentuale irrisoria (4%) di contributo nocivo di polveri fini. Non c’è davvero bisogno di commenti, anche perché tutte le Arpa nazionali ci dicono quotidianamente che le polveri fini provengono dalla combustione del gasolio. E il provvedimento della Regione Toscana è ancora più grave e illegittimo se si considera che, negli obiettivi dichiarati, esso mira a ridurre non lo smog in generale ma il PM10, il solo inquinante che, in Toscana come altrove, supera i limiti d legge. L’Accordo si riferisce espressamente al PM10 in più occasioni, come ad esempio nelle premesse, ove è scritto che si punta al “contenimento dei livelli di concentrazione di PM10” e che “l’obiettivo è quello di ridurre, in particolare, i livelli di concentrazione del PM10“, ma anche all’art. 1 che, tra le “finalità” indica la “riduzione delle emissioni di PM10”. Appaiono pertanto ancor più paradossali i divieti alle vetture a benzina, sia in quanto esse non sono causa delle polveri fini, sia per il loro numero esiguo e in continuo calo. E proprio la tipologia dei provvedimenti adottati con riferimento alla lotta alle polveri sottili fa chiaramente



capire come il risanamento dell’aria sia del tutto estraneo agli scopi dell’Accordo di Programma: non c’è uno straccio di provvedimento verso i veicoli diesel catalizzati che, al contrario delle vetture a benzina non catalizzate, producono le poveri fini; nulla nei confronti dei mezzi commerciali, la stragrande maggioranza dei quali è alimentata a gasolio, nulla nei confronti delle caldaie, neppure di quelle a carbone (80 delle quali, è stato stimato, inquinano come 300.000 auto non catalizzate !), nulla verso gli impianti industriali, nulla verso i mezzi pubblici a gasolio. Nei confronti di tutte queste fonti di PM10 non c’è ombra di provvedimento, ma solo qualche generico e vaghissimo impegno a monitorare, a migliorare, a verificare. Si può pertanto affermare che tra tutte le fonti reali di PM10 la Regione Toscana ne colpisce una sola, le auto diesel non catalizzate, espropriandole di fatto (questi mezzi non possono neppure essere convertiti al gpl o al metano), trascurando tutte le altre sorgenti e punendo, invece, una categoria, i veicoli a benzina non catalizzati, che non producono PM10 !!! Tutto, insomma, è in funzione esclusiva del colossale e potentissimo business del mercato automobilistico.
Altra grave violazione è quella del principio, pacifico in ogni Stato di diritto e connesso alla proporzionalità dell’azione amministrativa (infra, cui rinvio), dell’equo bilanciamento degli interessi contrapposti, pubblici e privati, quando vengono a configgere in conseguenza di un provvedimento amministrativo. La regola è che gli interessi privati devono sempre essere salvaguardati, per quanto possibile, nella maggior misura consentita dal caso specifico. La Direttiva 94/12/CE, ad esempio, prevede che le misure di regolamentazione del traffico debbano essere ragionevoli e proporzionate.
   Appare poi del tutto incongruo e fazioso ogni riferimento alle direttive europee menzionate nell’Accordo di Programma, posto che non c’è una sola riga di qualsivoglia provvedimento comunitario che preveda espropriazioni di categorie di vetture, o espropriazioni di esse; le direttive in materia ambientale si riferiscono sempre a tutte le fonti di un singolo agente inquinante. Senza contare che la direttiva è un tipo di atto che vincola i singoli Stati nell’”an” del risultato ivi previsto, ma il quomodo, il “come” raggiungere quel risultato è soggetto al rispetto rigoroso del principio di proporzionalità.
Illegittima è anche l’interpretazione degli articoli del Codice della Strada citati nell’Accordo ove essi siano intesi contra legem, cosa, ovviamente, non consentita.
   Per quanto sopra detto, è poi completamente alterato e violato il principio comunitario “chi inquina paga” (polluter pays principle, art. 174, ex 130R, Tratt. U.E.).
   Detto ancora che l’Accordo di programma appare viziato da eccesso di potere amministrativo quantomeno sotto i profili dello sviamento dalla causa tipica, del travisamento dei fatti e della irragionevolezza, qualche parola va spesa circa le due più gravi violazioni delle quali è macchiato il famigerato Accordo:
a) violazione del principio di proporzionalità (art. 5, ex 3B, 3° comma, Tratt. U.E.). Qualunque atto amministrativo, anche quelli del tipo command and control in materia ambientale, per essere legittimo deve essere al contempo idoneo a raggiungere lo scopo previsto nel provvedimento, necessario (nel senso che non deve esistere un’alternativa parimenti efficace ma meno penalizzante per i privati, deve cioè essere un’extrema ratio) e proporzionato, ragionevole, non eccessivamente pesante per i cittadini. Il concetto è ben chiaro in Consiglio di Stato 1885/2000, secondo cui “le autorità comunitarie e nazionali non possono imporre, sia con atti normativi che con atti amministrativi obblighi e restrizioni alle libertà dei cittadini, tutelate dal diritto comunitario, in misura superiore (cioè sproporzionata) a quella strettamente necessaria nel pubblico interesse per il raggiungimento dello scopo che l'autorità è tenuta a realizzare, in modo che il provvedimento emanato sia idoneo (cioè adeguato all'obiettivo da perseguire) e necessario (nel senso che nessun altro strumento ugualmente efficace, ma meno



negativamente incidente, sia disponibile)”. Orbene, se analizziamo i divieti dell’Accordo di Programma, la violazione del principio di proporzionalità appare in tutta la sua gravità, in quanto nel caso delle vetture a benzina non esiste neppure la idoneità a raggiungere lo scopo di una diminuzione dei valori del PM10 in quanto, come già detto, le polveri fini derivano dalla combustione a gasolio, tanto che nelle direttive europee non è neppure previsto un limite del PM10 per le vetture a benzina; per le vetture diesel il provvedimento è teoricamente idoneo, ma solo nell’ambito di un’azione nei confronti di tutti i processi di combustioni a gasolio, mentre il provvedimento, se imitato alle sole vetture diesel non catalizzate, è del tutto inidoneo. Il requisito della necessarietà (si veda la sentenza poco sopra riportata), poi, è del tutto inesistente, posto che esisterebbe una lunga serie di azioni, oltrettutto maggiormente efficaci, molto meno lesive dei diritti privati: basterebbe prendere in considerazione le altre fonti di PM10 e intervenire su di esse. Sulla ragionevolezza e non eccessiva pesantezza di un provvedimento che dice “da domani puoi scordarti la tua vettura”, beh, ogni commento è superfluo;
b) violazione del diritto di proprietà. La proprietà è un diritto fondamentale dei cittadini, tutelato, oltre che dall’art. 42 Cost., dall’art. 295 Tratt. U.E., come elaborato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia; dall’art. 1 del Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che riveste rango di norma costituzionale, e dall’art. 17 della Carta dei Diritti fondamentali dell’U.E., che inserisce la proprietà tra le libertà fondamentali dell’individuo e che ammette limitazioni al suo godimento in vista della funzione sociale ma solo previo rispetto del principio di proporzionalità. La Corte di Giustizia delle C.E. costantemente afferma che “è possibile attuare restrizioni all’esercizi dei diritti, tra i quali la proprietà, purchè le restrizioni non si risolvano, considerato lo scopo perseguito, in un intervento sproporzionato e inammissibile che pregiudicherebbe la sostanza stessa di tali diritti”. Ogni commento è superfluo: basti qui solo aggiungere che l’Accordo di Programma non dice una sola parola per le vetture d’epoca e di interesse storico.
In tale situazione
chiedo
che l’Accordo di Programma del 15/4/2003 e la delibera 990/2003 siano revocati immediatamente;
avverto
che qualora esso dovesse entrare in vigore darò corso a tutte le azioni giudiziarie, in sede nazionale e comunitaria (sempre possibili in virtù dell’istituto dell’interesse sopravvenuto) e presenterò denuncia-querela per abuso d’ufficio (art. 323 cod. pen.) nei confronti di tutti gli amministratori che daranno attuazione a questo vergognoso provvedimento.
Distinti saluti.

Milano, 14 dicembre 2005                    Avv. Riccardo Genti



« Ultima modifica: Dicembre 17, 2005, 04:43:45 pm da claudio »
 

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #175 il: Dicembre 17, 2005, 08:06:46 pm »
Sottoscrivo in pieno quanto affermato dal collega Genti. Avevo cominciato anch'io a lavorare in tal senso.
Sono contentissimo che finalmente le acque si stiano muovendo! Tra la mia lettera e la richiesta di revoca di Genti, i forumisti possono attingere a piene mani! Coraggio! Cominciate ad inviare le lettere!!!
Da una ricerca sul sito postale ho avuto la conferma che la mia è stata già ricevuta!!!
Saluti
Raffaele

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #176 il: Dicembre 17, 2005, 09:18:47 pm »
FINALMENTE !!!!!!
CI STIAMO MUOVENDO....

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #177 il: Dicembre 17, 2005, 09:21:00 pm »
comunque una cosa mi pare chiara, cioè che se si vuole ottenere qualcosa, o perlomeno provare ad ottenere qualcosa, sarà necessario presentare ricorso, e questo significa pagare, per cui scusate l'insistenza ma secondo me è assolutamente necessario conoscere la disponibilità di ognuno di noi a contribuire.
teniamo ben presente che fermare questo ingiusto provvedimento significherebbe creare uno sbarramento per atti simili da parte di altre regioni. mi sembra giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, alcuni hanno risposto, gli altri?

 

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Offline Admin

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Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #178 il: Dicembre 17, 2005, 10:50:37 pm »
Quello che citroends.it può fare, nel caso si dovesse passare "dalle parole ai fatti" , è fungere come "collettore" di eventuali contributi, ponendosi come garante dell'utilizzo corretto di quanto raccolto.

I miei complimenti a Francesco Giovannelli (anch'egli nel direttivo IDeeSse) per l'impegno profuso.

Admin

Re: I BLOCCHI del traffico: pensiamoci PRIMA!
« Risposta #179 il: Dicembre 18, 2005, 09:25:16 pm »
Ciao a tutti,

Sto riprovando a usare di nuovo questa "scatolina magica", credo, spero anzi di aver fatto tutto cio che poteva essere fatto se si è da soli.
Ma ora avro bisogno del vostro aiuto, quello morale che mi avete gia dato molto con ciò che avete scritto, e soprattutto verrà presto il momento di chiedervi quello materiale.

Ma qui si arriva al nocciolo centrale, quello che veramente sono in difficoltà a gestire, Ho lottato molto per le mie idee sul settore vecchie auto (ho sempre detto che bisogna salvare l'auto del nonno, dello studente, dell'operaio, per salvare l'auto d'epoca... non viceversa)non si possono chiedere deroghe ingiuste a leggi ancora più ingiuste perchè basate su falsità e ipocrisie, e spero di avervi fatto capire quella che secondo me (e secondo il mio buon amico Riccardo Genti) è la strada da seguire....Non credo di potervi dire altro...Salvo chiedere chi di voi vuol seguire questa strada.

Con questo non voglio assolutamente dire che chi ne sceglirà un'altra è mio nemico, no, tutt'altro, TUTTI quelli che hanno partecipato ,ma anche tutti gli altri che sono su questo forum li considero buoni amici, anche se non li conosco personalmente e anche se la pensano in maniera opposta alla mia....Solo che ho assolutamente NECESSITA' di sapere CHI DI VOI VUOL SEGUIRE la strada che io vorrei fare, il tempo a nostra disposizione per muoversi è ormai agli sgoccioli.

Infatti ieri l'altro Firenze e alcuni comuni hanno firmato il FAMIGERATO accordo di programma che trasformerà le Euro0 in MEZZI ILLEGALI e non potranno più circolare. Il 20 Dicembre firmeranno quasi sicuramente (salvo possibili ripensamenti, anzi solo sperabili...) tutti gli altri comuni ancora mancanti.... Domani Claudio mi ha promesso di pubblicare sul FORUM tutto l'articolo della Repubblica.... LEGGETELO, per favore!

Questo significa una cosa sola: a Gennaio (e come giustamente ha detto DeCarlo ENTRO il 31 Gennaio) O SI VA AVANTI sulla strada indicata da Genti o si fa finta di avere scherzato.
Genti ha fatto per me (in amicizia, e di questo gliene sarò per sempre grato, e non come un lavoro) una lettera MINACCIOSA alla Regione,
in cui (come tutti voi avete potuto vedere) promette tuoni e lampi.

Ma i tuoni e i lampi futuri HANNO un costo che io non mi posso permettere, e che non permettero MAI a Genti di fare SENZA IL MERITATO COMPENSO....
Ho gia Chiesto STAMANI a Cotti di fare una riunione Telefonica tra lui stesso, Genti e anche DeCarlo per stabilire cosa può fare e in che cosa può aiutare il RIASC nella vicenda (eventualmente anche aiuti in soldi)...
Domani Spero che Cotti si decida a fare queste telefonate.....poi mi farà sapere.
Capirete io sono un modesto operaio, non un avvocato, occorre gente PREPARATA per passare dalle parole ai fatti......

Quanto a voi vi chiedo: Quanti siete a voler seguire questa strada? Quanto siete disposti a trasformare le parole in fatti (e anche in soldi, tanto, non ci si può nascondere dietro un dito, bisogna parlarne....E IN FRETTA)

Ricordate che il costo di un eventuale ricorso è di c.a 5000 Euri, di una querela non so, di altra operazione x eventualmente studiata da Genti e DeCarlo sarà Y etc, che, divisa fra il RIASC, e TUTTI QUELLI che vorranno partecipare sarà un TOT, quindi.....farete presto i conti.

Io non so più che dirvi, non mi sento di promettervi che sarà una strada facile, anzi è quasi sicuramente LA PIU' DIFFICILE, ma, SECONDO ME E' l'unica percorribile per salvare IN PIENO I NOSTRI DIRITTI DI LIBERI CITTADINI.
NON POSSIAMO PIU' FARE COME FA ASI E COMPAGNIA BELLA A CHIEDERE "per favore, fateci circolare, portiamo la cultura storica", dobbiamo cominciare a dire FERMAMENTE "è un nostro SACROSANTO DIRITTO CIRCOLARE, la realtà dei fatti è che noi non siamo che un granello di sabbia nel mare dell'inquinamento, e non avete il diritto di fermare NESSUNO in base a ......TUTTO CIO CHE CI SUGGERIRA' IL NOSTRO AMICO avvocato Riccardo Genti "

Cari Saluti a tutti
Giovannelli Francesco