Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma

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Offline FeDeesse

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Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« il: Maggio 15, 2006, 03:09:45 pm »
Il più significativo restyling che ha interessato la DS è stato il passaggio dal doppio monofaro rotondo al bifaro carenato.
Risale al settembre '67 il lancio con l'AM68 di questa decisiva svolta per l'ammiraglia del Quai de Javel.
Bertoni è morto da quasi 4 anni ed il suo braccio destro Robert Opron, amante forse più del righello che della mano libera, si accolla la responsabilità di mettere in pratica l'ultima grande volontà stilistica del Genio Varesino, la rivisitazione del frontale della deesse.


1963: Disegno di Bertoni preparatorio per il doppio faro della DS


Il restyling è un successo ed allunga inaspettatamente la vita di 7/8 anni alla ds, modello nato già 13 anni prima, sfondando addirittura la soglia delle 100.000 (centomila) unità nel 1970, un bel successo!

« Ultima modifica: Maggio 15, 2006, 03:25:36 pm da FeDeesse »
Qualche citroën.....

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Offline MarioCX

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #1 il: Maggio 15, 2006, 10:34:47 pm »
Come dire: diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Se è realtà storica che l'intuizione della DS a "occhi di gatto" fu del grande Flaminio Bertoni, è altrettanto vero che la forma definitiva così incredibilmente armoniosa è opera di Robert Opron.

Un post-scriptum geniale ad un capolavoro stupefacente che rende DS quel mito immortale dell'arte contemporanea riconosciuto e come tale ammirato in tutto il pianeta.

« Ultima modifica: Maggio 15, 2006, 10:36:18 pm da MarioCX »
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

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Offline Guido

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #2 il: Maggio 16, 2006, 04:03:00 pm »
Una cosa che non mi è ancora chiara,è la palese somiglianza [:cont] con
il frontale della Panhard 24 nata ufficialmente nel 1963 e quindi progettata almeno un anno prima.
Il carrozziere parigino Pichon già nel 1965 aveva modificato il frontale di alcune DS anche cabrio installando i fari della 24 e modificando quindi i parafanghi più o meno come accadde "ufficialmente" alla fine del 67.

Voi sapete come sono andate realmente le cose?[:help]
« Ultima modifica: Maggio 16, 2006, 04:03:21 pm da Guido »
 

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Offline MarioCX

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #3 il: Maggio 17, 2006, 09:23:30 am »
L'ideologia dominante contemporanea è orientata all'individuo.
Per cui la tendenza è quella di pensare che ci sia sempre qualche genio che di punto in bianco un bel giorno sveglia e...tac! Ecco il parto della genialata che fa avanzare l'umanità di un secolo almeno.
In tutti i campi dell'umano sapere.

Nella realtà non è così.
Storicamente c'è un momento in cui si assiste ad una sorta di "gravidanza" dell'evento.
Poi qualcuno, è vero, ci arriva un secondo prima.

Prendiamo la musica.
Hendrix, si dice, fu innovatore perchè fece dell'elettricità una sintassi mentre fino ad allora era solo un mezzo di amplificazione.
E' vero. Fu il primo ad usare il feedback in modo creativo, ma se non ci arrivava lui, sarebbe stata comunque questioni di mesi e qualcuno (chissà magari Jeff Back) se ne sarebbe uscito più o meno con soluzioni analoghe.
L'ambiente musicale era già gravido al nono mese di tale innovazione.
I germi si rintracciano già nei dischi degli Shadow e provate a sentire l'intro di "I Feel Fine" dei Beatles (1965) e dite se non è vero.

Prendiamo la DS.
La celebriamo non tanto come automobile tout-court, ma come opera d'arte.
Più ancora: come oggetto che racchiude in se il meglio delle umane conoscenze tecniche, scentifiche e artistiche dell'epoca.
Giusto.
Ma la DS parte da lontano e non neccessariamente in Francia.
Prendete l'Alfa Romeo areodinamica sperimentale di Castagna (anni '20) e ditemi se non si intravede l'elica DNA della DS in certe intuizioni.
C'è una TATRA di fine anni '30 (mi pare) che ha l'aspetto di una DS arcaica, d'anteguerra.
Impressionante.
La vidi per la prima volta alcuni anni fa in fiera a Padova ed ebbi un attimo di commozione.
Come spesso mi accade di fronte a cose che testimoniano gli sforzi dell'umanità, talvolta tentativi incerti, rami secchi di un percorso evolutivo in cerca di una soluzione definitiva.
Ecco la magia.

E le proto-Porsche degli anni '50? Stesso discorso.

La DS è in realtà la sintesi definitiva di una tendenza, o meglio di un'insieme di intuizioni.

Noi ammiriamo giustamente Meges, Bertoni, Opron che sono stati gli scienziati, i ricercatori  che hanno brilantemente risolto il problema, ma il meritò in realtà è dell'intero percorso storico dell'umanità.

"Siamo tutti nani sulle spalle dei giganti".
Un' espressione bellissima che sta a indicare che tutto quello che possiamo anche solo pensare è il prodotto di ciò che è stato fatto nei 500.000 anni scorsi.



« Ultima modifica: Maggio 17, 2006, 09:26:15 am da MarioCX »
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Offline MotomSS

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #4 il: Maggio 17, 2006, 10:51:34 am »
[:inch]
M'inchino, non c'è altro da dire.
[:inch]

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Offline Andrea

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #5 il: Maggio 17, 2006, 01:03:04 pm »
Quello che rende incredibile l'Alfa 40-60 aerodinamica realizzata da Castagna per il conte Ricotti è la data di nascita, 1913.

La Tatra da te indicata, se anteguerra, potrebbe essere un modello 77, un modello  87 oppure un modello 97 od uno dei numerosi prototipi precedenti.

Ti allego un sito molto bello ...

http://www.tatra.demon.nl/


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Offline serpiko

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #6 il: Maggio 17, 2006, 01:25:53 pm »
Io.
Sono convinto che.
Quel frontale bifaro sia.
Opera di Bertoni.

Tutt'al più Opron avrà.
Partecipato più o meno attivamente al progetto.
Ma in quel periodo il "capoccia".
Del bureau.
Era ancora lui.
Quell'"italiano" che Boulangier non.
Voleva a disegnare la 2CV.

Impossibile.
Ipotizzare che affidasse.
Il progetto di un'.
Opera d'arte di sua.
Creazione ad altre mani che non fossero.
Le sue.

Perchè di opera.
D'arte si tratta, non di una semplice.
Automobile da riaggiornare, almeno.
Nella mente dell'italiano.

Se è vero che il bifaro è.
Stato presentato a metà '67, con i tempi d'industrializzazione.
Di allora è quasi.
Certo che fosse già pronto almeno da alcuni.
Anni.

Personalmente credo che.
Il sior Flaminio.
Abbia fatto il "grosso".
E che il pur geniale Opron abbia.
Dovuto pensare soltanto.
Ai dettagli.

Consideriamo che.
Nel '68, ovvero solo 1.
Anno dopo.
Era già pronta la maquette.
Per la CX, immaginiamoci quanto.
Prima ne fosse iniziato lo studio.
E ben guardando.
L'evoluzione delle linee.
Di corda.
Ho come idea che "l'italiano".
avesse già abbozzato.
Pure quel progetto.

P.S.
Mi sento simpatico... [:crazy]
Accetto scommesse su quanto tempo.
Impiegherà il destinatario della.
Mia ironia a.
Donarmi un.
Meritato "Vaffa".

[:hap]

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Offline MarioCX

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #7 il: Maggio 17, 2006, 02:36:20 pm »
No.
Opron non ha "partecipato".
Ha realizzato un'intuizione di Bertoni.
Se leggi la mia pippa poco sopra capirai comunque come la cosa abbia un'importanza relativa.

Carina la tua poesia....sto organizzando un reading poetico a Savona, potresti venire a leggerla davanti ad una platea di letterati...
« Ultima modifica: Maggio 17, 2006, 02:36:56 pm da MarioCX »
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Offline FeDeesse

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #8 il: Maggio 17, 2006, 02:47:35 pm »
Rispondo a Guido e MarioCX sui doppi fari della DS.

Opron ha dichiarato che Flaminio Bertoni nel 1963 si fece portare un muso della DS e tolti i fari prese a martellate i parafanghi, prese dei secchi di gesso e modellò i doppi fari davanti ad una piccola schiera di persone rimaste colpite e coscienti di aver assistito alla creazione dell'opera delle opere in campo automobilistico.

Vi unisco il disegno della Panhard 24 su cui vi è anche la data scritta da Flaminio (per gentile concessione dell'Associazione Internazionale Flaminio Bertoni):



Ricordo che la Panhard già nel 1955 era per il 25% di possesso della Citroen e che l'8 luglio 1965 avvenne la completa fusione quindi gli ultimi 10 anni di vita della gloriosa Panhard subirono l'influenza del capo style del Bureau d'etudes Citroen: F.Bertoni.

Già il Belfagor è attribuito ad altri, ma il disegno del frontale è di
Bertoni (dimostrabile con documenti d'epoca firmati e datati).
Qualche citroën.....

Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #9 il: Maggio 17, 2006, 02:51:28 pm »
su su per piacere, a voi piaceranno anche le macchine disegnate da Opron, ma sia nel documentario "L'uomo che scolpiva i sogni" (lo stesso Opron lo dice) che in un'intevista al sig. Leonardo Bertoni che trovate su www.lesds.it (ne copio un pezzettino) viene detto che il frontale nuovo della DS fu fatto da Bertoni.

"...dopo che la direzione gli aveva chiesto di modificare il frontale per inserire i bifari, mio padre si fece portare nel suo atelier (l'antro dello stregone, come lo chiamavano i colleghi), la parte anteriore della DS, prese una mazza e schiacciò i parafanghi, quindi chiese al suo aiutante, un antillese che lui chiamava Dudu, due secchi di gesso e rimodellò i parafanghi in modo da poter inserire i bifari. Il tutto in non più di un'ora e mezza"

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Offline MarioCX

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #10 il: Maggio 17, 2006, 02:51:46 pm »
Non voglio atteggiarmi a saputello del menga, ma sono cose che sapevo.
E che non spostano di una virgola il mio pensiero.
Grazie Feedeesse: comunque, è grande cultura Citronica ed è neccessario che qualcuno ogni tanto ste cose le tiri fuori, se non altro per i neo adepti al culto.
Salut!
Emme
Non discutere mai con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza. Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900)

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Offline FeDeesse

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #11 il: Maggio 17, 2006, 03:01:16 pm »
quote:

Grazie Feedeesse: comunque, è grande cultura Citronica ed è neccessario che qualcuno ogni tanto ste cose le tiri fuori, se non altro per i neo adepti al culto.
Salut!
Emme
Originariamente inviato da MarioCX - 17 mag 2006 :  14:51:46




Hai centrato in pieno. Un pò di sano nazionalismo e di Cultura (perchè l'arte è cultura) sono sempre ben accette!

sto cercando la foto della DS/24BT gris souris....appena la becco nel mio archivio la inserisco.
Qualche citroën.....

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Offline MarioCX

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #12 il: Maggio 17, 2006, 03:11:16 pm »
La cultura sicuramente.
Non posso dire altrettanto per il nazionalismo.
La mia patria è il mondo, la mia razza l'umanità.

Scusa per la precisazione.

Con immutata stima e simpatia.
Mario
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Offline FeDeesse

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #13 il: Maggio 17, 2006, 03:28:18 pm »
si, concordo. La mia frase riguardante il nazionalismo era un ulteriore sottolineatura del profilo morale di Bertoni, ITALIANO, emigrante in Francia, che rifiutò sempre la nazionalizzazione francese e subì anche l'arresto in tempo di guerra proprio per questa sua fedeltà alla nostra terra, da questo il mio omaggio.

Il Belfagor, che ho citato sopra, è stato lanciato sul mercato nel 1964, anno della morte di Bertoni e deve questo indovinato soprannome ad un celebre sceneggiato che andava in onda sul primo canale francese in quel periodo e che poi fu trasmesso con gran successo anche in Italia col titolo di Belfagor fantasma del Louvre.

Il nome era poi costituito da numerazioni che identificavano la serie e le dimensioni del mezzo, dal 350 (furgonato) all'800 (autocarro di taglia pesante).
Il frontale assomiglia alla contemporanea Ami 6.
Infatti tutti e due i mezzi sono usciti dal lapis di FLAMINIO BERTONI e proprio il "Belfagor" è indicato dai documenti come essere l'ultima opera del grande maestro.


Sperando di aver fatto cosa gradita,
Fedeesse
« Ultima modifica: Maggio 17, 2006, 03:44:24 pm da FeDeesse »
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Offline serpiko

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Re: Dalla monofaro alla bifaro: Bertoni opera postuma
« Risposta #14 il: Maggio 17, 2006, 03:39:33 pm »
Ecco.
Proprio dal disegno della Panhard si vede bene quella linea di corda laterale di cui parlavo: parte dall'angolo della fanaleria posteriore, segue tutta la fiancata in leggera parabola e termina modificando la pendenza del parafango anteriore, di modochè sotto di essa sia verticale e sopra di essa s'unisca al piano formato dal cofano.

Non vi sembra molto ma molto simile a qualcosa di nostra conoscenza?
Notare la linea bianca qui sotto...



...e quella rosa qui sotto!



[:hello]