Seconda parte.
Pare che la memoria della macchina fotografica mi abbia tradito. Devo ricorrere alle maniere forti ma ora vado un po'di fretta.
Nella puntata precedente ho dimenticato il "battesimo" della DS: appena sono entrato, causa il mio metro e novantadue di altezza, ho tirato una ginocchiata alla maniglia ed ho fatto volare via il pulsante di plastica. Fortuna che Marco aveva un ricambio...
Ci eravamo lasciati dal maestro dei maestri, che ha rimesso in sesto il carburatore (chi nove anni fa ha restaurato la meccanica aveva spanato al vite superiore ed ha provveduto a metterci una pezza a colori...anzi, della pasta bianca non identificata. Non faremo nomi)... ha regolato l'anticipo, cambiato le candele. E'costato un bel po', ma la macchina ha iniziato a bere molto di meno.
Meglio così... anche perchè un viaggio di mille chilometri con il carburatore che poteva iniziare a fare il piscione non sarebbe stato il massimo.
Eh si, il viaggio... la parte più bella dell'avventura, ed anche quella sulla quale ho meno cose da dire. Uno, perchè la macchina è andata benissimo, a 130 fissi non una vibtrazione di troppo, non una lamentela... si sentiva che il 2300 respirava a pieni polmoni. Due, perchè i chilometri scorrevano velocissimi, nonostante l'assenza dell'autoradio (provvederò, senza bucare il cruscotto). Un'estasi durata dodici ore. Sarebbe anche stato qualcosa in meno, ma mi sono perso sulla tangenziale di Bari
. A Taranto neanche un po' di stanchezza... tant'è che la sera stessa in cui sono arrivato ho inforcato lo Squonk e accompagnato la nonna alla stazione. A proposito di amici e parenti... hanno voluto vedere. Nonostante l'aspetto poco rassicurante, sono molto entusiasti "dello squalo" e soprattuttio fa loro piacere che abbia realizzato questo sogno. Devo dire che sono stato abbastanza fortunato a non essere ostacolato dai miei. Mio padre ha voluto mettersi alla guida, ha apprezzato moltissimo.
Consumi: a 120/130 all'ora 9,8 litri per 100 km.
Velocità massima raggiunta: 160 all'ora (dovevate vedere la faccia che ha fatto il solito idiota che si attacca al sedere durante i sorpassi quando ho premuto l'acceleratore
).
All'arrivo, non una goccia di olio,. di LHM o di liquido di raffreddamento mancante. L'unico difetto: essere sotto gli occhi di tutti. In effetti lo avevo un po' trascurato... basta non fare troppo caso agli sguardi (ma tra questi ce ne sono anche di femminili
).
Ogni giorno porto la Dea a spasso. Per andare a suonare, per lavarla (avevo una bellissima collezione di farfalle sul parabrezza). Non l'ho mai nascosto: questa macchina la voglio usare come è stato fatto finora, se oggi dopo 32 anni è in una forma così splendida è forse anche perchè è stata usata (ora ha 420000 chilometri).
Detto ciò, ringrazio ancora tantissimo Marco, oltre che per la macchina, per la pazienza nel rispondere ai miei mille perchè e per il lavoro svolto; ringrazio Miriam per l'ospitalità, Andrea, Piero e Dario per l'assistenza prestatami, Vertuani per la professionalità, e tutti gli altri forumisti che non ho conosciuto (Motom, lo Zucche ed OttoSpecial che si è urato della revisione) ma che sui sonbo prestati per far tornare questa DS sulle strade d'Italia... nel vero senso della parola!
Al prossimo viaggio