L’originalità e la sua complessa semplicità

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Offline Gianluca

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L’originalità e la sua complessa semplicità
« il: Settembre 18, 2006, 02:59:39 pm »
Ogni volta che abbiamo parlato di originalità lo si è sempre fatto partendo da discussioni che volevano soltanto limitarsi ad un consiglio su una gomma o su come far funzionare una DS a gas oppure semplicemente a condividere un gusto su di un colore. L’ultima discussione sul tema “originalità” riguardava le targhette colori e addirittura è nata da un gioioso messaggio di nuovo acquisto.
Volente o nolente in tutte (credo) queste discussioni ci sono infilato anche io. Sono riuscito a infilarmici pure nel vicino (anche se da me poco frequentato) forum del RIASC dove sono riuscito a beccarmi la simpatica targhetta di "purista snob". Qui invece mi sono beccato del truffatore o dell’istigatore alla truffa. In realtà l’argomento mi sta semplicemente a cuore. Molto a cuore. E mi dispiace che quasi sempre, anzi no sempre, siamo finiti per confondere le proprie idee con allusioni degli altri e per dare un’idea sbagliata di alcune regole che stanno alla base del concetto. Mi dispiace soprattutto per tutti coloro che hanno letto le nostre parole sperando di imparare e invece ne sono usciti ancora più confusi. Mi spiace infine essere frainteso. Sempre. Mi spiace di più quando sono frainteso su qualcosa a cui tengo. Per questo motivo scriverò alcune righe. Ovviamente queste righe non vogliono rappresentare LA regola, IL verbo, LO scritto. Sono soltanto la MIA regola anche se, non nascondo, vorrei fosse anche la regola del registro storico Citroen nel quale ho sempre  creduto fino ad oggi (del doman non v’è certezza). Non è importante che qualcuno le legga . Forse, a pensarci bene, neanche che qualcuno le condivida. E’ importante per me che io le scriva. Portate pazienza. Cercherò di essere breve e schematico sperando di toccare tutti i punti principali affrontati durante le discussioni sull’originalità delle DS. Quasi tutte le cose che scriverò sono perfettamente replicabili per ogni altra automobile d’epoca.

Generalità.
La DS veramente originale è la DS conservata in tutto e per tutto come quando è uscita dal concessionario. Sono da escludersi, ovviamente, i materiali di consumo tradizionali e quei componenti su cui l’accanimento del tempo anche a vettura ferma per anni può provocare un’usura tale da comprometterne la sicurezza (gomme, tubi benzina, pasticche freni ecc.).
Un’autovettura del genere avrà la vernice di origine (non solo il colore ma la vernice), gli interni di origine, l’impianto elettrico di origine ecc.ecc. Se poi ha anche i documenti e la targa originale questa è la DS perfetta (almeno per me). Perfetta e quasi impossibile da trovare oggigiorno. Brindo alla botta di culo di coloro che l’hanno trovata: beati loro !!!
La DS restaurata in tutto o parzialmente dovrebbe essere restaurata con componenti originali o, laddove questi non siano più reperibili sul mercato, con componenti il più possibile simili agli originali. Questa è la mia DS (con alcune pecche che piano piano sto sistemando) e la DS di molti di voi. A tutte queste DS, assolutamente la maggioranza, è dedicato lo specchietto seguente.

Originalità dell’esterno.

Le verniciature di oggi sono diverse da quelle di un tempo e dunque è facile chiudere un occhio su vernici a doppio strato o vernici non alla nitro. Importante è verniciare la vettura dello stesso colore di origine, ricavandolo dal codice AC stampigliato sull’apposita targhetta. Qualora si decida di cambiare il colore alla vettura questo va cambiato integralmente in ogni mm quadrato di carrozzeria per evitare patetiche scoperte di colore rosso sotto a guarnizioni di vetture verniciate di verde. In questo caso si dovrebbe scegliere un colore previsto per l’anno di produzione della vettura e per il modello della vettura. La targhetta del codice colore va sostituita con quella del nuovo colore per omogeneità. Lasciare la targhetta del colore X su una vettura verniciata del colore Y è sbagliato perché è una palese difformità. Mettere due targhette colore quando ne è prevista una sola semplicemente per testimoniare il colore di origine è nuovamente sbagliato perché difforme dalla consueta disposizione delle targhette (solo per alcune produzioni erano previste 2 targhette dove la seconda riportava il colore del tetto). Si conservi pure la targhetta originale a eventuale testimonianza (ma anche perché in futuro, chissà..) ma meglio metterla nel cassettino portaoggetti o in garage. E’ opportuno però sapere che il codice colore è riportato solo sulla targhetta e non facente parte del telaio. Rispettare, in caso di restauro totale della carrozzeria, il colore di origine è una scelta di coscienza da apprezzare e da stimolare. Vero è anche però che verniciare con un colore diverso purché ammesso per anno/modello è comunque una scelta di originalità tecnica. Nessuna commissione tecnica può appellarsi di fronte ad un colore ammesso perfettamente sostituito al colore di origine laddove nel codice di telaio /serie/ecc. riportato sul libretto non vi sia traccia o modo di risalire al colore di prima produzione.
Nota a margine: alcune case automobilistiche riportavano, già molti anni fa, il numero di serie inglobato nel numero di telaio dal quale si poteva desumere al volo il codice colore. E’ ovvio che l’esaminatore, in questo caso, avrebbe la possibilità di verificare  facilmente una difformità fra un eventuale colore modificato e il codice colore risultante dal numero di serie/telaio e decidere secondo la sua discrezione. Per  le DS questo passaggio non è agevole e probabilmente neanche possibile in maniera inoppugnabile dunque ci si potrà limitare solo alla verifica dell’originalità tecnica. Non esiste nessuna truffa in tutto questo e pregherei di evitare l'uso improprio di questa parola, non fosse altro per le (tante) persone che, acquistando o restaurando una vettura d'epoca, truffate lo sono state davvero.

Originalità degli interni.
Qui sono dolori. Nonostante che di solito si tenda più a preoccuparsi dell’idraulica o del motore, stranamente gli interni sono la parte più tosta da ripristinare con componenti originali. La ragione è molto semplice: interni originali nuovi non esistono; né completi né sottoforma di stoffe o pellami da far lavorare ad un tappezziere. Esistono delle repliche, alcune buone altre meno, ma un occhio attento, quasi sempre, riesce a notare la differenza. Non essendoci però alternative è naturale riconoscere come originale un interno rifatto con tessuti o pellami molto simili agli originali purché cuciti con gli stessi procedimenti adottati per gli originali. Piccola nota a margine: il tessuto “grecato” delle Pallas prodotte negli ultimi anni di produzione credo sia difficilissimo da trovare anche “rifatto”. Dico credo perché anni fa era introvabile, adesso non saprei dire. Magari qualcuno si è attrezzato e sarebbe una buona notizia. Unica alternativa valida (personalmente direi anche “più” valida) a rifare gli interni è sostituire un interno di origine visibilmente compromesso con un interno, sempre di origine ma ben messo, preso da un’altra vettura. Questa soluzione io la preferisco anche se il colore differisce da quello di origine purché ammesso per quell’anno/modello/colore esterno. A trovarne però di interni originali ben messi….

Originalità degli allestimenti
Special, Super, Super5,  Normale, Confort, Luxe, Pallas, 19, 20, 21, 23, Familiale, Break. In 20 anni alla Citroen non si sono fatti mancare niente in fatto di modelli e allestimenti. Inutile dire che a fronte di un determinato modello si devono mantenere gli esatti allestimenti e gli stessi motori previsti per il modello. Vietate anche le pallassizzazioni. Nota a margine: Pallas era un allestimento riservato alle sole DS. A differenza del modello vettura, facilmente ricavabile dal numero di telaio, per l’allestimento Pallas l’unica prova al momento disponibile per confermare o contestare la sua definizione “di origine” è l’esame visivo della presenza di tutti i (molti) particolari Pallas. Data la loro disseminazione in ogni parte della vettura sono praticamente rarissime le Pallas taroccate che hanno rispettato tutte le regole Pallas (io non ne ho mai viste). Seconda nota a margine: la lista di tutti i dettagli che differenziano una DS Pallas da una DS Confort è ben nota dunque anche impegnandosi bene nel tarocco si corre facilmente il rischio di essere scoperti.

Originalità degli accessori.
Semplice. Sono ammessi tutti gli accessori previsti a listino ufficiale della casa in quell’anno per quel modello, purché completi di ogni loro componente e montati secondo le specifiche della casa. Tanto per fare un esempio l’autoradio AutoVox va bene ma per favore non piantatela nel cruscotto perché poi per tornare indietro son dolori (verniciare un cruscotto DS non è cosa da poco, credetemi).
E se l’accessorio non era presente al momento dell’acquisto e si mette successivamente ? Beh. Stesso discorso del colore: originalità tecnica e di coscienza. Se si vuole l’originalità di coscienza non si dovrebbe fare mentre quella tecnica lo permette. Trovo però buffo appellarsi a quella di coscienza in un caso e a quella tecnica in un altro: coerenza please. Solitamente gli accessori originali che più spesso vengono “applicati” durante il “cammin di nostra vita” sono gli impianti di aria condizionata a bauletto centrale, i vetri azzurrati, i fari dinamici. Gli accessori non originali ma comunque in uso comune all’epoca con montaggio after-market sarebbero da evitare durante la ricerca della perfezione nell'originalità. Fanno la parte del leone in questo elenco gli impianti di aria condizionata frigette-autoclima e le tendine gradulux.

Originalità dell’impianto elettrico e della parte meccanica e idraulica in genere.
Facile a dirsi. Gli impianti elettrici di DS vissute di solito sono stati violentati con ponticelli, interruttorini, bananini ecc.ecc. non previsti in origine. Spesso il regolatore di tensione elettromeccanico veniva sostituito con modelli + recenti a funzionamento elettronico (solitamente veniva montato quello della CX), accensione elettronica al posto di quella tradizionale ecc. ecc.
Le autoradio dovrebbero essere montate solo nell’alloggiamento previsto e, possibilmente, dovrebbero essere solo i modelli di radio previsti dalla casa madre.
Le sfere e tutti i componenti idraulici andrebbero sostituiti, al momento del bisogno, con componenti originali del modello o comunque conformi a quelli originali. Stessa cosa per i componenti meccanici. Per quanto riguarda la diatriba olio rosso/olio verde io sarei per lasciare una DS a olio rosso con l’olio rosso pur sapendo che le motivazioni che spingono a passare all’olio verde sono molto, molto forti. Da bocciare decisamente soluzioni artistiche quali l’uso di olii siliconici, di colza ecc. ecc.

Originalità delle targhe e dei documenti.
Qui c’è poco da fare e molto spesso si prende quello che ci tocca. Qualora si abbia per le mani una vettura con documenti e targhe originali prego vivamente di difendere questi due preziosi dettagli con le unghie e con i denti. Nessuna cifra è in grado di farli tornare in vita qualora si dovessero perdere a favore di una nuova reimmatricolazione o di un nuovo libretto. Per i casi di forza maggiore, come l’acquisto di una vettura con targa straniera, consiglio di conservare la vecchia targa così da poterla esibire a manifestazioni storiche.

Originalità del sistema di alimentazione.

Signori la DS va a benzina. Dal 1955 al 1975 tutte le DS ufficialmente commercializzate sono uscite alimentate solo e soltanto a benzina. Sono esistiti alcuni prototipi a gasolio ma niente di ufficiale. Il progetto Citroen-Gasolio vedrà la sua luce ufficiale con la CX.
Per quanto mi riguarda le DS che vanno a gas, metano, idrogeno, propulsione silenziosa, vela, remi ecc. ecc. hanno un livello di originalità inferiore ad una “paricondizioni” alimentata a benzina.

Originalità delle gomme.
Anche qui son dolori. Le gomme Michelin per la DS costano un patrimonio. Le DS e le ID però, e qui cito documentazione ufficiale dell’epoca, sono “le uniche vetture al mondo studiate in funzione del pneumatico che andranno ad utilizzare”. Gli pneumatici in questione sono i Michelin XAS, pneumatico a carcassa radiale con struttura asimmetrica. Serve altro per poter affermare che una DS/ID con le Michelin è + originale di una con le SudoMaGodo ?
Nota a margine: alcune misure XAS non sono più disponibili e in tal caso si è costretti ad optare per le + recenti XVS, sempre radiali e sempre asimmetriche.

Non mi viene in mente altro. Solo aggiungere che io adoro tutte le DS. Originali come mamma le ha fatte, rimaneggiate, belle, brutte, bifaro, monofaro... Inutile aggiungere che io, come tutti voi, ho i miei gusti e dunque vorrei poter preferire una DS ad una ID, una ID monofaro ad una ID bifaro, una DS Pallas ad una DS confort, una DS iniezione ad una DS a carburatori, una DS parecchio originale ad una DS un po’ meno originale, una DS ad una CX, una CX ad una GS, una GS ad una AXEL, una 2CV ad una Dyane senza sentirmi, di volta in volta, talebano, snob o traditore della Passione con la P maiuscola come ha scritto qualcuno.

Con buona pace per tutti


« Ultima modifica: Settembre 18, 2006, 03:03:28 pm da Gianluca »
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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #1 il: Settembre 18, 2006, 04:16:23 pm »
Mi sento tirato in ballo con la storia del "truffatore"...
Per me invece l'auto originale non è quella rimasta in naftalina per 40 anni. Un rottame restaurato è un'auto originale, purchè sia IDENTICA a quando è uscita dal concessionario.
E non cambiare la targhetta, che non ce n'è motivo...piuttosto, cambia la targhetta e lascia il colore originale[:D]
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Offline serpiko

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #2 il: Settembre 18, 2006, 04:41:30 pm »
Caro Gianluca, complimenti per il bel topo!
Purtroppo il nostro marchio d'elezione non possiede ancora una lista ufficiale di questo genere ma ritengo che la tua, per logica e per coerenza con i canoni generali, vada molto molto vicina allo scenario ideale.

Obiettivo espressamente precisato nello statuto del Riasc è creare tutte le strutture possibili per salvaguardare le auto storiche Citroen e per consentire ai restaurandi di avere quanto necessario per ricostruire la loro vettura come il double chevron l'aveva pensata: si eviterebbero le opinioni personali, i passaparola, i "mi sembrava che...", ovvero niente rischi.
Passare dalla redazione degli specifici canoni sarà imprescindibile. E' un lavoro che, come sai, l'Ideesse ha già messo in cantiere per la sezione "D", seppur all'interno di un progetto generale di più ampio respiro: si vuole creare un riferimento UFFICIALE, approvato dalla marca, che guidi passo-passo la DSsista e che confermi all'apprendista DSsista cosa va esaminato in fase d'acquisto e come i dettagli possano incidere sulle valutazioni.

Chissà che prima del venturo ICCCR....
« Ultima modifica: Settembre 18, 2006, 04:43:52 pm da serpiko »

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Offline Gianluca

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #3 il: Settembre 18, 2006, 04:49:01 pm »
quote:
Un rottame restaurato è un'auto originale...
Originariamente inviato da DS 1984 - 18 set 2006 :  16:16:23



Certo. Era solo per voler dare un pelino + di importanza ai conservati eccellenti. Rarissimi oramai per auto con oltre 30 anni ma, laddove esistano ancora, meritevoli della lode. O no ?

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Offline DS 1984

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #4 il: Settembre 18, 2006, 05:29:34 pm »
Certo, hai ragione...meglio un'auto PERFETTAMENTE tenuta in naftalina piuttosto che un'auto restaurata (dal punto di vista dell'originalità). Entrambe, però, sono originali[;)].
Cmq la mia Dsuper5 di originale non avrà nulla (a parte telaio e meccanica), e me ne vanto, perchè l'importante è che sia una DEA.
Nelle discussioni passate non contestavo il problema di ridare a tutti i costi l'originalità alle proprie DEE oppure di non cambiare colore o targhetta. Uno PUO' cambiare colore e targhetta (anche se non esiste un perchè)...il problema dal mio punto di vista era sostenere che un'auto con targhetta e colore diversi dall'originale, anche se dello stesso A/M, fosse CMQ originale, affermazione quantomeno grottesca, no?
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Offline serpiko

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #5 il: Settembre 18, 2006, 05:38:24 pm »
quote:
Certo, hai ragione...meglio un'auto PERFETTAMENTE tenuta in naftalina piuttosto che un'auto restaurata (dal punto di vista dell'originalità). Entrambe, però, sono originali[;)].


No, una è originale e l'altra è conforme all'originale.
Sottile differenza, ma differenza.

quote:
(...)
il problema dal mio punto di vista era sostenere che un'auto con targhetta e colore diversi dall'originale, anche se dello stesso A/M, fosse CMQ originale, affermazione quantomeno grottesca, no?

Originariamente inviato da DS 1984 - 18 set 2006 :  17:29:34


No, l'affermazione è assolutamente corretta.
E non lo dico in quanto mia opinione, lo dico in quanto realtà dei fatti: assolutamente documentabile.

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Offline Gianluca

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #6 il: Settembre 18, 2006, 05:43:28 pm »
quote:
quote:
Certo, hai ragione...meglio un'auto PERFETTAMENTE tenuta in naftalina piuttosto che un'auto restaurata (dal punto di vista dell'originalità). Entrambe, però, sono originali[;)].


No, una è originale e l'altra è conforme all'originale.
Sottile differenza, ma differenza.

quote:
(...)
il problema dal mio punto di vista era sostenere che un'auto con targhetta e colore diversi dall'originale, anche se dello stesso A/M, fosse CMQ originale, affermazione quantomeno grottesca, no?

Originariamente inviato da DS 1984 - 18 set 2006 :  17:29:34


No, l'affermazione è assolutamente corretta.
E non lo dico in quanto mia opinione, lo dico in quanto realtà dei fatti: assolutamente documentabile.

Originariamente inviato da serpiko - 18 set 2006 :  17:38:24



Acc....Ma possibile che di tutti i punti scritti l'unico dove la platea non mi trova d'accordo sia una targhetta messa lì con un rivetto che, in una buona parte delle DS vissute, veniva regolarmente persa ? [:D]

Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline fischer

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #7 il: Settembre 18, 2006, 06:55:33 pm »
Letto tutto.
Hai fatto bene a inserire il preambolo, infatti è giusto che ognuno ami, stimi e classifichi secondo il proprio giudizio.

Certo, l'originalità intesa come "talebano" della DS, ha tutto il suo essere riconosciuta meritoria e lecita, ma è in disaccordo con l'utilizzo della stessa.
Scendiamo nel dettaglio:
Se si vuole la Vera originalità, tutti i parametri sono sballati appena esci dal garage: la tua super non esiste più, ti rifileranno la verde. Il liquido anti congelante/ebollizione ha una nuova formula, anche l'LHM non è più quello, per non parlare delle cere per lucidare e della nuova qualità di tutti i gommini, a meno che non voglia comprare dei gommini d'epoca(originali) screpolati, aimé.
Ma il parossismo lo si raggiunge con gli interni: impossibile averne, e se ce li hai non puoi usare l'auto, altrimenti li rovini e sappiamo quanto sono fragili.
Un'auto assolutamente originale sta in una grande teca, una DS che funziona egregiamente è soggetta ad essere affidabile e a volte tocca aggiungere una massa radiante per non cuocere la testata, tocca usare cere siliconiche per proteggere gli scatolati dall'insidia della ruggine, ecc..

Quindi si crea una scissione tra uso e esposizione.
Sono molto pro l'originalità, ma mi arrendo all'evidenda che mal si accomuna con l'utilizzo senza troppe seghe mentali.

Il forum dell'Admin mi ha attirato proprio per la frase circa il piedistallo... l'uso....chi l'ama vorrebbe usarla tutti i giorni.....
Mi ci ritrovo.
La naftalina è più degradante dei moscerini sul parabrezza!
Si legge a più riprese che una ID è più semplice e più affidabile, poi si legge anche che non conviene all'acquisto perché poi le riparazioni o il restauro hanno prezzi analoghi alla DS gigapallas, poi però si sentono sospiri di orgasmi quando si vedono le ID del '59 di Citrotello...addirittura si rimbalzano le proprietà tra pallas e DSpecial: chi ha l'una poi va all'altra e poi viceversa.
Un gran macello, e io mi ci perdo, e provo a ridarmi delle unità di misura e mi confondete le idee.

Quando poi leggo che non si può incontrare un taroccone ben fatto...ho dei dubbi, perché se è ben fatto.....molto ben fatto....allora non lo sai, e se ti hanno addirittura dato le targhe di una mega pallas e battuto il suo numero di telaio.....hai un falso conforme all'originale o una sola bella e buona?  E lo fanno.....per soldi, non per noi...
Ecco quindi che come sempre scendo nella rena a difendere l'onore delle pulzelle semplici e "solo" IDeali. Non verrebbe mai in testa a nessuno di usare una pallas per rimettere il telaio in movimento di una ID! Il mercato non tira, i prezzi sono bassi.....
Tendenzialmente il mercato del bidone si affaccia dalla parte di sua maestà full optional.
Concludo quindi che è tutto assolutamente un lieto discorrere, ma non esiste l'originalità assoluta, esisterebbe se fossimo coetanei della dea in uscita dal concessionario, ma dopo anni, anche di oblio al riparo da luce e polvere e chiappe.......non funzionerebbe e andrebbe da un meccanico che invertirebbe l'ordine dei bulloni del carter, che metterebbe dell'LHM plus, che ti sostituirebbe le gomme ma che metterebbe camere d'aria non originali e così via.
Insomma, grazie alla dea si passa un sacco di tempo davanti al Computer oltre che dal meccanico/carrozziere! Credete che Flaminio Bertoni avrebbe potuto immaginarsi quanto ancora si discuta e si accendano gli animi, e si spendano soldi, e si impazzisca e si ami e si divaghi e si usi la DS?
fischer

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Offline dandy

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #8 il: Settembre 18, 2006, 07:07:15 pm »
Io sono pienamente in sintonia con Gianluca, per esempio nel mio caso personale, giudico la mia DS 23 un restaurato/conservato nel senso che a parte la verniciatura, ho smontato e pulito tutto quello che era bello(recuperabile) e dove non era possibile ho cercato pezzi usati in ottime condizioni ( es. preferisco una freccia seima vissuta piuttosto che un rifatto anonimo), e il risultato mi sembra molto buono.  Ma tutto questo decade se non si ha la fortuna di partire da una buona base di partenza, poi è ovvio che se dovessi fare un restauro radicale a quel punto cercherei la maggior parte dei pezzi nuovi rifatti.
Anselmo

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Offline Gianluca

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #9 il: Settembre 18, 2006, 07:17:51 pm »
quote:
Letto tutto.
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33


Quanti accidenti mi hai mandato ? [:D]

quote:

...Il forum dell'Admin mi ha attirato proprio per la frase circa il piedistallo... l'uso....chi l'ama vorrebbe usarla tutti i giorni.....
Mi ci ritrovo.
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33



Pure io. Ma avere una DS originale non significa non poterla comunque usare appena si può. Esistono interni ancora buoni ma originali, per esempio. Interni rifatti ma conformi agli originali ecc. ecc.

quote:

....allora non lo sai, e se ti hanno addirittura dato le targhe di una mega pallas e battuto il suo numero di telaio.....hai un falso conforme all'originale o una sola bella e buona?  E lo fanno.....per soldi, non per noi...
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33



Modificare un numero di telaio è un reato contro lo Stato e si va in galera [:D]. Contraffare una targhetta Pallas significa andare contro l'originalità la storia della singola macchina e del modello rappresentato dalla macchina. Cambiare un colore significa semplicemente modificare la storia di QUELLA macchina. A me personalmente interessa molto difendere la storia e la cultura dei modelli Citroen, non le singole macchine (e ti assicuro che non sarebbe poco).

quote:

Tendenzialmente il mercato del bidone si affaccia dalla parte di sua maestà full optional.
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33



Concordo. Ma questo non è vero solo per le DS...

quote:

Concludo quindi che è tutto assolutamente un lieto discorrere, ma non esiste l'originalità assoluta
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33



Concordo sul lieto discorrere. Originalità assoluta ? Dipende da quello che si intende. Qualcuno ci prova, non togliamo loro la speranza.

[:hello]


« Ultima modifica: Settembre 18, 2006, 07:19:17 pm da Gianluca »
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Offline DS 1984

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #10 il: Settembre 18, 2006, 09:49:39 pm »
quote:
quote:
Certo, hai ragione...meglio un'auto PERFETTAMENTE tenuta in naftalina piuttosto che un'auto restaurata (dal punto di vista dell'originalità). Entrambe, però, sono originali[;)].


No, una è originale e l'altra è conforme all'originale.
Sottile differenza, ma differenza.

Originariamente inviato da serpiko - 18 set 2006 :  17:38:24



Talmente grande che la mia Dspecial ORIGINALE (vabbè, avevo riverniciato i sottoporta quando avevo tolto le bolle di ruggine, il resto della vernice era ancora la sua) a 5000 euro non l'ha voluta nessuno...
Ora che ci penso, non l'ho voluta neanch'io. Che ci sia un grande rifiuto interiore verso le DS originali e conservate?[:fiu]
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Offline Vince

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #11 il: Settembre 18, 2006, 11:24:10 pm »
quote:
Citazione
Letto tutto.
Originariamente inviato da fischer - 18 set 2006 :  18:55:33 Contraffare una targhetta Pallas significa andare contro l'originalità la storia della singola macchina e del modello rappresentato dalla macchina. Cambiare un colore significa semplicemente modificare la storia di QUELLA macchina...
....Originalità assoluta ? Dipende da quello che si intende.
[:hello]
Originariamente inviato da Gianluca - 18 set 2006 :  19:17:51



Tutta questa discussione mi ricorda quando su un altro forum ci si scannava sulla questione della fedeltà della riproduzione sonora, siccome questa discussione mi pare più chiara, vorrei dire la mia anche stavolta.

Mi sembra che a questo punto di questa discussione filosofica sull'originalità, ci siano due questioni distinte.
La prima è quella sull'originalità dell'AUTO in senso generale.
La seconda è quella sull'originalità di una auto in particolare.
La prima questione ci dice che caratteristiche DEVE avere, per forza, un determinato modello per essere definito tale(es: Pallas, Special, Super, DS, ID; cabrio,tessuti,colori,ecc.).Questi dati esistono, sono ufficiali, li fornisce la Casa e sono incontrovertibili.
Sono quelli che al giorno d'oggi permettono, anche a chi non ha mai visto una ds, di riconoscerla originale, di non confondere per originale per esempio una ds "tuning". Questo è molto importante per la memoria storica dell'Auto, se così non fosse tra 50 anni si potrebbe considerare originale anche la ds "tuning", invece dal momento che non corrisponderà alle caratteristiche di originalità fornite dalla Casa, sarà semplicemente d'epoca, ma non si confonderà con una originale.
Sempre tra 50 anni però sarà facile riconoscere una ds originale perchè corrisponderà a specifici canoni.
( A questo punto si può aprire una parentesi per definire "originale" o "conforme all'originale")
Però da questo punto di vista non ha importanza se un'auto è nata verde e adesso è bianca (sempre che sia un bianco conforme all'anno modello ecc. ecc.)

La seconda questione riguarda l'originalità di una specifica vettura.
In questo caso, se ci sono i dati certi di come era, si può (se si vuole farlo) riportarla come in origine.
Queste sono decisioni che spettano al proprietario, c'è chi sceglie di farla "originale" c'è chi sceglie di farla "personalizzata". Certo che se uno la fa personalizzata non può pretendere che sia originale.
[:hello]
« Ultima modifica: Settembre 18, 2006, 11:24:45 pm da Vince »
Vince

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Offline meno79

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #12 il: Settembre 18, 2006, 11:46:19 pm »
secondo il mio parere l'originele al 100% e' uno e soltanto uno, es.; acquistare una DS nei suoi anni di produzione e metterla in garage... allora si' si parla di originale, ma nel momento in cui meccanico, carrozziere, elettrauto o chiunque esso sia mette le mani su un qualsiasi mezzo, esso perde di originalita', possiamo parlare di conforme.. questo per tanti motivi tipo le vernici usate delle case costruttrici, i materiali, i metodi di lavoro ecc. ecc. e' giusto che se si voule restaurare una auto d'epoca rispettare la propria immagine in ogni minimo particolare, ma non sara' mai L'ORIGINALE ma una copia.
 

Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #13 il: Settembre 19, 2006, 01:22:11 am »
quote:
... Sono riuscito a infilarmici pure nel vicino (anche se da me poco frequentato) forum del RIASC dove sono riuscito a beccarmi la simpatica targhetta di "purista snob". ..
Originariamente inviato da Gianluca - 18 set 2006 :  14:59:39


Non essendo propietario di DS mi astengo solitamente dallo scrivere su questo forum,pur se lo leggo spesso e con qualcuno di voi sono anche entrato in contatto,però visto che Gianluca mi chiama in causa (sono quello che gli ha rifilato la simpatica "targhetta" di cui sopra [:D])volevo dire la mia dato che l'argomento non è specifico sulla DS.
Il motivo del contendere principale con Gianluca fu soprattutto la differente valutazione di una vettura storica alimentata a GPL ma,più in generale,sul concetto di fondo di come si possa vivere questa benedetta passione.
Sono pronto a coniare delle medaglie per chi possieda un conservato perfetto o per chi diventi pazzo nel curare il minimo particolare di un restauro (anche se l'intervento di fischer è illuminante a proposito della pia illusione sulla sua eventuale riuscita totale e immacolata ai giorni nostri),sono favorevolissimo a qualsiasi iniziativa che consegni a questi fortunati appassionati un attestato particolare,un bollino d'oro da esporre sul parabrezza o un bacio in fronte con lo schiocco,fate voi,MA...

...basta che non si ragioni, come fece Gianluca sul forum RIASC, in questo modo (cito pari pari):

" valuterei la macchina nel suo complesso e cercherei di capire come mai il proprietario si divide fra la voglia di riconoscimento storico della propria vettura e venali considerazioni adatte a vettura moderne utilizzate per viaggiare nel traffico della vita moderna."  

Poche parole dalle quali, a mio modesto parere,si può evincere che:

1. non bisogna utilizzare le auto storiche nel traffico della vita moderna

2. chi faccia venali considerazioni per utilizzare la sua vettura storica va contro il riconoscimento storico della vettura stessa.  

Almeno,se l'italiano non è una lingua misteriosa e ambivalente.
A questo punto ne conseguono altre riflessioni:

1.  dato che viviamo nella nostra epoca e il traffico ne è una logica conseguenza,se voglio godermi la mia Citroen storica sarò costretto a "contaminarla" recandomi sulle strade odierne.L'alternativa è utilizzarla solo in stradine di ameni paesini di campagna o di montagna,ma non tutti hanno la fortuna o meno di vivere in simili paraggi,oppure mettere la vettura in un bel garage e rimirarla con orgoglio ferma sui cavalletti in attesa di un raduno dove poter raccogliere gli applausi della folla ammirata.

2. le considerazioni venali vengono elucubrate solitamente da quei poveracci che se possono risparmiare qualche centinaio di euro sull'assicurazione,sul bollo o sul carburante, cercano in tutti i modi possibili di riuscirci,perdendo così quel tasso di nobiltà che molti invece ritengono indispensabile per un vero appassionato di storiche che non ama badare a simili quisquillie per il suo o i suoi gioielli.

Personalmente possiedo una CX dal 1999 con la quale ho percorso più di 80.000 KM fino ad oggi,dotata da subito di impianto GPL grazie al quale ho approssimativamente risparmiato qualcosa come 5.000 euro che mi hanno permesso,nonostante il pieno utilizzo,di tenere la mia amata in condizioni di massima efficienza sia meccanica che estetica,non nuotando nell'oro e avendo famiglia con prole.
La mia auto storica l'ho vissuta sulla pelle,la sento mia fino in fondo,guardando un determinato graffietto mi tornano alla mente precisi momenti e precise emozioni,è come una creatura viva e non come una mummia imbalsamata senza anima e senza vissuto personale.

Ecco,ai puristi dell'originalità personalmente chiedo solo di lasciar vivere anche a noi, rozzi bifoclhi utilizzatori e approssimativi goderecci ,squattrinati e venali padri di famiglia o semplicemente studenti e operai da 1100 euro al mese,la nostra comunque genuina e sincera passione,di lasciarci un angolino che certifichi che anche noi stiamo conservando un pezzo di storia del marchio con tutto il nostro impegno,di non farci sentire come degli indegni intrusi se nel baule abbiamo una "caldaia" che ci permette di mostrare in giro le nostre vetture che,ci crediate o meno,sucitano in ogni caso l'ammirazione della gente e ne stimolano la curiosità perchè sono in grado di VEDERLE CIRCOLARE.

Scusate per l'intrusione,spero solo di aver chiarito sufficientemente bene il mio modesto pensiero,che auspica soltanto che l'ambiente Citroen si mantenga a lungo fresco,aperto,omogeneamente frequentato così come l'ho conosciuto con immenso piacere finora,per non vederlo trasformarsi in un ennesimo circo di esibizionisti danarosi con la puzza sotto il naso e divisi in caste.

Mi raccomando Gianluca,non pendere queste considerazioni come personali,probabilmente non hai nessuna delle caratteristiche sopracitate ma trovo che un certo modo di pensare ne faciliti alla lunga l'affermazione.Magari capiterà l'occasione di parlarne di persona [:hello]

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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #14 il: Settembre 19, 2006, 01:59:01 am »
quote:
Certo che se uno la fa personalizzata non può pretendere che sia originale.
[:hello]


Originariamente inviato da Vince - 18 set 2006 :  23:24:10



E' questo il succo del discorso...allora c'era un incomprensione di base, perchè l'auto restaurata abbiamo deciso che non è ORIGINALE bensì CONFORME all'originale...quindi le auto ORIGINALI sono pochissime e beato chi ce l'ha.
Chi cambia colore e targhetta, scusatemi, non ha però un'auto CONFORME all'originale, perchè chi restaura una DS e la fa CONFORME all'originale risale tramite il numero di telaio al colore e all'allestimento, magari addirittura agli optionals e DEVE rispettarli, no? Ossìa, un'auto originale è un'auto che è rimasta immacolata per 35 anni, un'auto CONFORME all'originale è una COPIA PERFETTA dell'auto come è uscita dal concessionario, giusto? Quindi con il SUO colore e la SUA targhetta, no?[;)]
"Quanta fretta ma dove corri? Senza la quinta non vai...se poi metti il GPL, risparmierai...io sono il gatto, il Fede è la volpe, il semi a noi non va..." (Edoardo Bennato)

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se distruggi le CX diventi amministratore..."