secondo il mio parere l'originele al 100% e' uno e soltanto uno, es.; acquistare una DS nei suoi anni di produzione e metterla in garage... allora si' si parla di originale, ma nel momento in cui meccanico, carrozziere, elettrauto o chiunque esso sia mette le mani su un qualsiasi mezzo, esso perde di originalita', possiamo parlare di conforme.. questo per tanti motivi tipo le vernici usate delle case costruttrici, i materiali, i metodi di lavoro ecc. ecc. e' giusto che se si voule restaurare una auto d'epoca rispettare la propria immagine in ogni minimo particolare, ma non sara' mai L'ORIGINALE ma una copia.
L’originalità e la sua complessa semplicità
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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #13 il: Settembre 19, 2006, 01:22:11 am »
quote:
... Sono riuscito a infilarmici pure nel vicino (anche se da me poco frequentato) forum del RIASC dove sono riuscito a beccarmi la simpatica targhetta di "purista snob". .. Originariamente inviato da Gianluca - 18 set 2006 : 14:59:39
Non essendo propietario di DS mi astengo solitamente dallo scrivere su questo forum,pur se lo leggo spesso e con qualcuno di voi sono anche entrato in contatto,però visto che Gianluca mi chiama in causa (sono quello che gli ha rifilato la simpatica "targhetta" di cui sopra )volevo dire la mia dato che l'argomento non è specifico sulla DS.
Il motivo del contendere principale con Gianluca fu soprattutto la differente valutazione di una vettura storica alimentata a GPL ma,più in generale,sul concetto di fondo di come si possa vivere questa benedetta passione.
Sono pronto a coniare delle medaglie per chi possieda un conservato perfetto o per chi diventi pazzo nel curare il minimo particolare di un restauro (anche se l'intervento di fischer è illuminante a proposito della pia illusione sulla sua eventuale riuscita totale e immacolata ai giorni nostri),sono favorevolissimo a qualsiasi iniziativa che consegni a questi fortunati appassionati un attestato particolare,un bollino d'oro da esporre sul parabrezza o un bacio in fronte con lo schiocco,fate voi,MA...
...basta che non si ragioni, come fece Gianluca sul forum RIASC, in questo modo (cito pari pari):
" valuterei la macchina nel suo complesso e cercherei di capire come mai il proprietario si divide fra la voglia di riconoscimento storico della propria vettura e venali considerazioni adatte a vettura moderne utilizzate per viaggiare nel traffico della vita moderna."
Poche parole dalle quali, a mio modesto parere,si può evincere che:
1. non bisogna utilizzare le auto storiche nel traffico della vita moderna
2. chi faccia venali considerazioni per utilizzare la sua vettura storica va contro il riconoscimento storico della vettura stessa.
Almeno,se l'italiano non è una lingua misteriosa e ambivalente.
A questo punto ne conseguono altre riflessioni:
1. dato che viviamo nella nostra epoca e il traffico ne è una logica conseguenza,se voglio godermi la mia Citroen storica sarò costretto a "contaminarla" recandomi sulle strade odierne.L'alternativa è utilizzarla solo in stradine di ameni paesini di campagna o di montagna,ma non tutti hanno la fortuna o meno di vivere in simili paraggi,oppure mettere la vettura in un bel garage e rimirarla con orgoglio ferma sui cavalletti in attesa di un raduno dove poter raccogliere gli applausi della folla ammirata.
2. le considerazioni venali vengono elucubrate solitamente da quei poveracci che se possono risparmiare qualche centinaio di euro sull'assicurazione,sul bollo o sul carburante, cercano in tutti i modi possibili di riuscirci,perdendo così quel tasso di nobiltà che molti invece ritengono indispensabile per un vero appassionato di storiche che non ama badare a simili quisquillie per il suo o i suoi gioielli.
Personalmente possiedo una CX dal 1999 con la quale ho percorso più di 80.000 KM fino ad oggi,dotata da subito di impianto GPL grazie al quale ho approssimativamente risparmiato qualcosa come 5.000 euro che mi hanno permesso,nonostante il pieno utilizzo,di tenere la mia amata in condizioni di massima efficienza sia meccanica che estetica,non nuotando nell'oro e avendo famiglia con prole.
La mia auto storica l'ho vissuta sulla pelle,la sento mia fino in fondo,guardando un determinato graffietto mi tornano alla mente precisi momenti e precise emozioni,è come una creatura viva e non come una mummia imbalsamata senza anima e senza vissuto personale.
Ecco,ai puristi dell'originalità personalmente chiedo solo di lasciar vivere anche a noi, rozzi bifoclhi utilizzatori e approssimativi goderecci ,squattrinati e venali padri di famiglia o semplicemente studenti e operai da 1100 euro al mese,la nostra comunque genuina e sincera passione,di lasciarci un angolino che certifichi che anche noi stiamo conservando un pezzo di storia del marchio con tutto il nostro impegno,di non farci sentire come degli indegni intrusi se nel baule abbiamo una "caldaia" che ci permette di mostrare in giro le nostre vetture che,ci crediate o meno,sucitano in ogni caso l'ammirazione della gente e ne stimolano la curiosità perchè sono in grado di VEDERLE CIRCOLARE.
Scusate per l'intrusione,spero solo di aver chiarito sufficientemente bene il mio modesto pensiero,che auspica soltanto che l'ambiente Citroen si mantenga a lungo fresco,aperto,omogeneamente frequentato così come l'ho conosciuto con immenso piacere finora,per non vederlo trasformarsi in un ennesimo circo di esibizionisti danarosi con la puzza sotto il naso e divisi in caste.
Mi raccomando Gianluca,non pendere queste considerazioni come personali,probabilmente non hai nessuna delle caratteristiche sopracitate ma trovo che un certo modo di pensare ne faciliti alla lunga l'affermazione.Magari capiterà l'occasione di parlarne di persona
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Re: L’originalità e la sua complessa semplicità
« Risposta #14 il: Settembre 19, 2006, 01:59:01 am »
quote:
Certo che se uno la fa personalizzata non può pretendere che sia originale. Originariamente inviato da Vince - 18 set 2006 : 23:24:10
E' questo il succo del discorso...allora c'era un incomprensione di base, perchè l'auto restaurata abbiamo deciso che non è ORIGINALE bensì CONFORME all'originale...quindi le auto ORIGINALI sono pochissime e beato chi ce l'ha.
Chi cambia colore e targhetta, scusatemi, non ha però un'auto CONFORME all'originale, perchè chi restaura una DS e la fa CONFORME all'originale risale tramite il numero di telaio al colore e all'allestimento, magari addirittura agli optionals e DEVE rispettarli, no? Ossìa, un'auto originale è un'auto che è rimasta immacolata per 35 anni, un'auto CONFORME all'originale è una COPIA PERFETTA dell'auto come è uscita dal concessionario, giusto? Quindi con il SUO colore e la SUA targhetta, no?
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"Quanta fretta ma dove corri? Senza la quinta non vai...se poi metti il GPL, risparmierai...io sono il gatto, il Fede è la volpe, il semi a noi non va..." (Edoardo Bennato)
"Se sei brutto ti tirano le pietre, se sei bello ti tirano le pietre,
se distruggi le CX diventi amministratore..."
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