10 ottobre 2005, lunedì - epilogo

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Offline serpiko

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10 ottobre 2005, lunedì - epilogo
« il: Ottobre 10, 2006, 10:01:54 am »
Non è esattamente importante cosa sia successo quel lunedì. Tutto sommato, è stato solo un giorno di chilometri corsi sotto alle nostre Dee, conditi da una piccola sorpresa architettonica riservataci dalla campagna francese: l'inaspettata bellezza della città di Semour en Auxois.
Quel che conta è lo stato d'animo con cui abbiamo percorso i 1000 km che ci separavano da casa: ci sentivamo un po' più ricchi e contemporaneamente più leggeri, forse anche vagamente tristi come quando si ha la certezza di aver assistito a qualcosa di irripetibile.

Non intendo usare molto altre parole che non siano quelle che scrissi proprio un anno fa: le migliori che potrei trovare per descrivervi almeno una minuscola frazione di quel che m'è passato dentro.
Aggiungo solo che l'ultima foto da noi scattata, quella a fondo pagina, è abbastanza emblematica: la Francia alle spalle e la vita vera di fronte alle nostre dee. Una vita in cui ricordarsi ogni momento di questa favolosa esperienza.



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La settimana scorsa nei pressi di Parigi s'è svolta un'enorme manifestazione in commemorazione del 50° anniversario dalla presentazione al pubblico dell'auto più mitica ed incredibile del secolo scorso, la Citroen DS. Un intero parco è stato messo a disposizione dei cultori di questa vettura: al "solito" raduno (eccellentemente organizzato) hanno preso parte 1600 vetture iscritte più molte altre non iscritte e quindi non ammesse al recinto principale ma posteggiate appena fuori; sono state programmati alcuni eventi che hanno contribuito a rendere indimenticabile questo lungo fine settimana francese. Il culmine è stata la sfilata di domenica mattina, quando tutte le vetture iscritte alla manifestazione hanno sfilato per la città: un corteo di qualche decina di chilometri passato lungo tutto il percorso tra due ali ininterrotte di folla, cui io ho preso parte con la mia Dea.

Ebbene: la mia emozione più grande.

Rimando ad altri resoconti già disponibili in rete la mera descrizione degli eventi di questi giorni, io vi parlerò solo di emozioni: quelle che ho vissuto e quelle che ho percepito intorno a me.
Con la sfilata di domenica mattina credo che la Dea sia riuscita a ripagare l'enorme entusiarmo che i suoi appassionati le riservano ogni giorno da 50 anni con costanza certosina. E' stato toccato il vertice: i parigini incontrati al Trocadero ci dicevano di aver visto tante parate per tante vetture ma mai nessuna ha avuto queste dimensioni, mai nessuna è stata così sentita, mai nessuna così attesa come questa. Ho visto persone di 60 anni commuoversi al volante della loro DS, ho visto una città in fermento, ho sentito nell'aria quel "profumo di evento" che si respira quando sta per succedere qualcosa di importante.

Nella nostalgia che già mi separa dai giorni appena trascorsi, si fa largo in me la presa di coscienza di aver assistito a qualcosa di unico: molto probabilmente non vi sarà mai più un'evento del genere.
L'unica auto che potesse creare attorno a sé tanto mito è proprio la DS ma la prossima scadenza importante sarà il secolo, a cui la Dea si avvicinerà non più da auto storica ma da auto d'epoca, perdendo ogni giorno di più l'immagine del "vissuto" che molti di noi portano nel cuore ricordando i suoi anni ruggenti e rimanendo come icona assoluta dell'automobilismo. Ma un'icona è qualcosa di inavvicinabile: mantiene un distacco dall'uso comune che la rende un po' fredda e lontana, per quanto mito. Me le vedo già: arriveranno soltanto le sopravvissute, perfettamente restaurate e saranno guidate da persone che non avranno mai un'esatta idea di ciò che la Dea abbia davvero rappresentato.

Io mi presenterò a quella scadenza con 78 anni sulle spalle e, ve lo posso giurare, proverò ad esserci in qualsiasi modo; ma forse non avrò più la forza di condurre la mia DS in un viaggio tanto lungo, o forse non vi sarà più benzina in commercio per spingerla fino a Parigi; o più semplicemente non avrò più la mia DS… Tutto questo lo lascio decidere al destino; nel frattempo terrò ben riposti tutti i ricordi di questi magnifici 6 giorni per poterli usare nei momenti di sconforto che ogni tanto attanagliano quelli come noi, di fronte a manutenzioni in apparenza impossibili o a disguidi fastidiosi.

Ho trascorso questi attimi con persone stupende che senza questa passione non avrei mai incontrato; ho visto Parigi inchinarsi a rendere onore a un'epoca intera, a una vita, a una mentalità, a un'anima marchiata a fuoco nella storia della città e della Francia; il tutto racchiuso tra le lamiere di un'automobile.
Poi ho visto la Dea fare quello che ha sempre fatto con umiltà e guardarsi intorno un po' stupita di tanto entusiasmo, per poi comprendere ed ergersi un'ultima volta di fronte a tutti a prendersi il meritato trionfo. Ora non è più sulla terra con noi: non ce ne siamo nemmeno accorti ma proprio mentre la guidavamo sull'Etoile stava entrando nel mito, accanto ad Ercole, Apollo e Giove Pluvio.
Ora è davvero una Dea.
« Ultima modifica: Ottobre 10, 2006, 11:13:24 am da serpiko »