Che bagarre ragazzi, vi dico cosa ho capito io sui vari punti e ditemi se sbaglio o dico giusto; per favore, nn facciamo le solite polemiche divaganti che confondono solo le acque e restiamo sul tema (tratto quello inerente la Lombardia, oggetto del dibattito, per le altre regioni, Toscana e Piemonte sono chierite, Liguria é in via di definizione, Veneto pure, le altre nn sembra abbiano ancora queste leggi regionali):
dal 1 settembre 2006 al 31 marzo 2007 vale il blocco dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 20 salvo i festivi e per tutte le non catalizzate indiscriminatamente, salvo che siano convertite a GPL/metano; la limitazione non vale su tutto il territorio lombardo, ma solo nei centri abitati che espongono appositi cartelli all'entrata dell'area abitata sottoposta a vincolo (come Milano), confermatemi o contestatemi questo; comunque c'é sempre l'obbligo del bollino blu annuale (un anno con la revisione l'altro no) per poter accedere a pressoché tutti i centri abitati; in caso di manifestazione nei giorni non festivi immagino che con l'apposito certificato Riasc (non é l'attestato Riasc di storicità, ma un certificato specifico di prossima distribuzione e vidimato con l'iscrizione al club in regola) si possa aggirare il blocco, però mi sembra una situazione del tutto anomala e spero che gli iscritti nn ne abusino dicendo di recarsi ad un "raduno feriale" per poter usare l'auto, si rischierebbe di pregiudicare il prezioso lavoro svolto sinora con le amministrazioni locali;
da ottobre 2007 non potranno circolare auto non catalizzate (salvo quelle convertite a GPL/metano) su tutto il territorio lombardo (anche sulle strade a scorrimento veloce, autostrade ecc., confermatemi o contestatemi questo), eccetto i veicoli iscritti a registri storici come il Riasc e in regola con il pagamento del club secondo quando indicato nell'apposito certificato Riasc di prossima distribuzione; quindi tali veicoli potranno circolare con a bordo il certificato per tutti i mesi dell'anno, salvo quando si rientra nel caso sopra ovvero in determinate fasce orarie ed entro le aree urbane dotate di appositi cartelli in ingresso.
Io ho capito così e se é così mi sembra una soluzione ragionevole, ovvero tutela la salute del cittadino perché obiettivamente trattasi di veicoli inquinanti (che nn emettono però PM10 e altri PM, se a benzina, come la maggior parte delle storiche) con alte emissioni di CO ed HC, più i vapori d'olio e di benzina per quelle auto nn dotate di ricircolo; nello stesso tempo tutela il patrimonio storico perché permette l'uso di tali veicoli opportunamente censiti nel registro storico del costruttore se presente in Italia, o ASI nei mesi dell'anno a basso inquinamento ambientale e nei centri abitati solo in determinate fasce orarie.
Già che siamo in tema, parliamo purre della tassa di circolazione per gli ultraventennali, il certificato in oggetto dovrebbe anche consentirne l'esenzione totale andando di fatto ad equiparare i veicoli ASI e iscritti ai registri storici Fiat/Lancia/Alfa, contestatemi o confermatemi questo.
Ora inizio a sognare: se poi ci si mettesse anche che tutte le compagnie di assicurazione con polizza autostoriche in listino assicurassero gli ultraventennali senza problema e con regole uguali per tutti (non che Helvetia mette il limite a 25 anni, un altro a 30 e via discorrendo) sarebbe il massimo (il terzo punto nn c'é ancora eh, non facciamo confusione).
Auspicherei quindi una situazione così, eliminando tutte le sperequazioni ed i bolli e bollicini, con un aumento dell'unica quota annuale, ovvero l'iscrizione al club affiliato Riasc, omicomprensiva di "tutela contro le leggi antinquinamento ingiuste", niente tassa di circolazione e unica convenzione assicurativa per tutti a costo vantaggioso (per esempio la Sara estesa a tutti).
Ditemi fin dove ho detto il vero e dove sto sognando, ciao.