Fu un'autentica tragedia umana ed artistica. Alcuni capolavori che parevano deturpati per sempre sono risorti, altri sono ancora in restauro ed altri ancora in attesa di cure [soprattutto libri, carte e manoscritti].
In campo automobilistico furono migliaia le auto danneggiate, irrecuperabili. Per far fronte al grave danno economico, le case automobilistiche si fecero in quattro per favorire i cittadini di Firenze e dei paesi toccati dall'esondazione dell'Arno con una vera operazione di "rottamazione" ante litteram a prezzi di favore.
Le auto infatti non risultarono solo danneggiate dalla forza dell'acqua che sballottandole per ogni dove le aveva più o meno distrutte ma soprattutto ad opera del fango.
Il fango insinuandosi nei circuiti, nelle testate, nei condotti, nei cilindri aveva compiuto il danno maggiore. A pochi giorni dall'alluvione, quando le auto apparentemente supersititi venivano ripulite, smontante, mostravano i segni della corrosione. Gli alberi, i cilindri, le valvole, le molle, le bielle, tutto arrugginito, tutto bloccato, grippato.