Anni fa presi la mia dea, e pensai che era una transizione per approdare a quella che veramente avrei voluto. Ero e sono amante delle maniglie sporgenti, del volante nastrato, degli interni rossi e delle monofaro.....
Ho in parte esaudito le mie aspettative, ma poi ho trovato un modello bifaro, beige per giunta, e ho avuto una fase in cui avrei voluto riverniciarla, rivenderla e chissà quale altra sciocchezza.
La mia dolcissima moglie, apparentemente solo amante delle bifaro e pazientemente consapevole della mia malattia, mi ha messo però in guardia: se non ti piace vendila, ma non trasformarla perché altrimenti la rovineresti!
Mi sono allora dedicato al restauro totale della meccanica, sempre con un occhio alle mono, ma non ho più avuto la voglia di cambiare qualcosa alla Delfina(la mia DSuper), perché in realtà è lei che ha cambiato me.
Mi spiego: usandola e perfezionandola, mi sono accorto che era bellissima anche beige, e ho cominciato a godere dei suoi difettucci, e via via la morsa del muso bifaro che non amo si è allentata(il cruscotto ancora mi addolora) e sto progressivamente amando Delfina sempre più. Non ho avuto un fidanzamento lungo con lei, non so come sia andata, ma l'ho vista due volte nel suo garage e sapevo già che l'avrei presa, Maria era conscia di questo e non mi ha ostacolato minimamente...anzi, era contenta per entrambi.
Ieri, come molto spesso facciamo siamo andati a spasso con le dee, ovvio con amici diessisti,e prima una poi un'altra, anche se opposte come allestimento(20 pallas semi super accessoriata/ dsuper a 5 marcie), eppure erano tutte e due insuperabili, ognuna ha il suo quid, la sua matura bellezza, e non c'è una cosa in meno o una cosa in più che possa farla preferire all'altra, anzi, si completano, dando ognuna il massimo del proprio esistere.
Quindi, rileggendo il topic, mi accorgo che finalmente l'allestimento o il modello sono cose che sono superabili quando c'è sotto il cuore, e queste benedette DS ti fanno tirare fuori l'amore e la passione. Forse la velleità o il gusto estetico personali dettano la conditio sine qua non ma bisogna essere meno ferrei con la passione, altimenti l'amore va a farsi benedire. Amare si ama dopo, innamorarsi ci si innamora presto, eccitarsi è questione di un attimo....ecco, ho capito di amare la Delfina, senza passare dall'eccitazione visiva e tantomeno dall'innamoramento: lei ha fatto breccia su di me mio malgrado, e rapito da una forma estetica mi sono inabissato nel piacere dell'essenza del suo esistere, del suo odore che cambia a seconda della stagione, della mutevole condotta idraulica che varia al variare del tempo che passa, dei punti di vista che scopri e che sembrano migliorarsi a mano a mano che scendi nel dettaglio, gli abbinamenti cromatici, le ore del giorno in cui noti più o meno quella linea della carrozzeria, il suo sguardo vivo quando apro i battenti del garage e quel muto attendere che l'accendi, che la spolveri...Volevo una ID19B del '67 nera tetto bianco interni rossi, non dico che rinuncio al desiderio di averla, ma la Delfina non è più transizione per sedare la voglia sfrenata di avere una DS, la Delfina E'.
Quindi, come per i canoni estetici per le persone a cui idealmente rivolgeremmo delle attenzioni particolari, e che spesso sono infranti da regole libere dettate solo dall'irrazionalità dell'amore e dell'attrazione senza freno, così, il canone estetico per la dea è significativamente riveduto e corretto dall'impalpabile irrazionalità che ce la fa amare, senza preavviso.
Il piacere e l'originalità corrono sullo stesso filo, o forse su due fili paralleli talmente vicini da sembrare uno solo.
Fare un bel regalo non è regalare ciò che ci piace ma dare ciò che fa piacere: tenendo conto che un'automobile non è dotata di anima(!), il piacere deve essere per essa, e cosa è meglio del rispetto del suo essere conforme all'originale?
Sapendo quindi di avere fatto tutto il possibile per restituirle il suo essere come in origine, ne scaturirà per ovvia conseguenza il tuo piacere e la tua soddisfazione. Boccio quindi il dualismo tra il piacere e il modo di essere "semplicemente" originale.
fischer