Auto inquinanti: il mio racconto

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Offline ROSANGELO84

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Auto inquinanti: il mio racconto
« il: Gennaio 11, 2007, 10:25:39 pm »
E' un po' lungo, consiglio di spamparlo.

Lo chiamavano "Il Volvone"

Correva una scia lunga e squadrata lungo l’argine sulla riva del Po. Una soave sinfonia d’oro correva sui profili cromati lungo la fiancata. D’oro come le foglie dei pioppeti in riva al fiume, d’oro come il sole di quel bellissimo pomeriggio autunnale. Questa è l’immagine che ricordo della nostra eterna Volvo quando arrivò a casa, il nostro Volvone... Un blu/verde petrolio era la sua veste di lamiera, quasi a ricordare la sua ghiottoneria preferita, condita d’olio Shell. Coi suoi due fanali che sembravano gli occhiali rettangolari di un ingegnere, procedeva impettita nelle nebbiose mattine di novembre e le automobili che incrociava, parevano inchinarsi di fronte alla sua discreta imponenza. Quando la sentivo arrivare, il cuore mi incominciava a palpitare come il suo 6 cilindri. Aveva un rumore inconfondibile: a un chilometro di distanza la sentivi arrivare. Il suo canto era un ruggito misto ad una smorfia, forse un tendicinghia dal rumore un po’ metallico. Poetico, tanto che dava l’idea del leone colpito, che nonostante la ferita, ruggiva mostrando la sua forza. Era veloce come un condor, elegante come un’acquila, silenziosa come un pesce, confortevole come una poltrona da barbiere e soprattutto sicura come un carroarmato. Aveva un sol difetto: L’accendevi e… fumata nera! No, non che non partisse, partiva bene, solo che fumava. L’accendevi e fumava, acceleravi e fumava, sorpassavi e fumava. Sembrava che ti avesse sorpassato una scuderia di camion se non fosse stato per la velocità supersonica con cui portava a termine tale manovra, concludendola con la stessa eleganza della Nike di Samotracia. Non c’era nulla da fare, usciva dalla fabbrica così. Una nube nera accompagnava la sua scia come un elegante velo che cela una bellezza misteriosa che solo al suo passare si dissolve, accendendoti ancor di più la voglia e la curiosità. Il nonno Oliviero ne andava fiero. Accendeva la sua pipa, abbassava il finestrino e partivano. Pareva quasi facessero a gara a chi fumasse di più. La nonna ancora in vita, lo osservava per viaggi interi boccheggiare con la pipa il fumo dal finestrino abbassato ed io, seduto dietro, accanto ad un portentoso portaoggetti stracolmo di gioiosi giocattoli, alloggiato nel poggiabraccio, mi divertivo come non mai sulla Bat Mobile del nonno. Nell’immaginario dei miei sette od otto anni, il rumore prodotto dall’innesto della turbina, riproduceva perfettamente il sibilo dell’auto dei telefilms. Era troppo presto per parlare di OVERDRIVE, di turbocompressore ecc… ma avevo colto il rituale che affascinava ogni passeggero attento di quella macchina. La leva del cambio presentava un piccolo bottone sulla sua sommità, che azionato dopo la quarta marcia, attivava una spia verde sul cruscotto e da quel momento, l’auto diventava di colpo silenziosa e l’unico rumore era quel sibilo sottile come un respiro. Quando ci veniva a prendere dopo la scuola e tornavamo a casa coi miei amichetti, potevamo guardare le nuvole correre fuori dal finestrino, illusi che fossero frutto della pipa del nonno o dello scarico dell’auto, a seconda che fossero bianche o nere, facendo nascere vere e proprie diatribe. Durante i viaggi nelle calde serate d’estate, Oliviero, il nonno, che non sopportava il condizionatore, apriva tutto il tettuccio premendo un bottone e si apriva un sipario di stelle che, col crescere della velocità che aveva nelle vene, finivano per trasformarsi tutte in comete. Poi accendeva un nastro di Massimo Ranieri con la sua: Perdere l’Amore e prendeva a cantare a squarciagola: “…e vorresti urlare, soffocare il cielo, sbattere la testa mille volte contro il muro, respirare forte il suo cuscino, dire è tutta colpa del destino, se non ti ho vicino…” Ma un brutto giorno, dovette mettere a dura prova la sua Volvo. Dominava la strada conosciuta come le sue tasche, dalla sua cabina, ignorando che dietro la curva, avrebbe trovato un allegro furgone dell’ANAS, fermo senza segnaletica. La Volvo sopraggiungeva spedita quando si trovò di fronte il maledetto ostacolo che il nonno evitò magistralmente con una virata di timone. E sarebbe andato tutto bene se a mancina, non stesse sopraggiungendo un camion…
Il motore caduto a terra, il cofano accartocciato a fisarmonica, l’airbag aperto come un fiore, gli amici che attendevano all’autodromo di Monza, il cellulare, caduto immobile sotto il sedile, che squillava invano, mentre gli altri lo attendevano, anch’essi invano. Ecco come finisce un pilota, un ex rappresentante con milioni di chilometri alle spalle, ma Oliviero aveva scelto una Volvo di una volta, sicura come un carroarmato…
Sei mesi dopo, il nonno concludeva il suo ciclo di riabilitazione e con lui la sua Volvo 740 Turbo Intercooler, il ciclo di verniciatura, all’apice di una riparazione antieconomica. Non la volle abbandonare, ben sapendo la spesa a cui sarebbe andato incontro, dopo che gli aveva salvato la vita! L’aveva fatta rifare tutta: la scocca, il telaio, le lamiere, che si erano accartocciate come le braccia di un padre che tenta di difendere il proprio figlio. Quanto alla meccanica era tornata un bijou. Ma non aveva perso il vizio di fumare. Nessuno dei due. Era certo, il nonno non sarebbe morto sulla sua Volvo.
Ma purtroppo, sopraggiunse un pilota imbattibile: il legislatore, a bordo di una macchina da guerra: lo stato, un Leviatano che impone cambiamenti più veloci della luce e che divora gli imperi e le persone. In una sola notte, la sua vettura divenne di colpo troppo inquinante per circolare impunemente in città. La catalitica sarebbe stata il futuro, la verde, l’auto in plastica, la citycar, le rigide sospensioni Mc Pherson, le linee indefinite e tutte omologate. Non poté fare altro, fu costretto a farla demolire. Un pilota che sopravvive alla sua carriera e ad un incidente in tarda età, non merita di vedere portato via quanto ha di più caro: la sua Volvo. Lo vidi piangere come un bambino sul cofano della sua auto e salutarla, dandosi quasi appuntamento. Fu un’emozione troppo grande per lui e forse, fu con questo pretesto che la sera stessa, la Signora con la falce se lo portò via. Pochi giorni dopo, vennero a caricare via la Volvo ed io marinai la scuola. La seguii fino dal demolitore ma ero impotente. La vidi mentre il ragno calava le chele su di essa e la spremeva sollevandola. Appena prima che la schiacciassero, me ne andai con una struggente angoscia nel cuore. Mi sembrava di non essere riuscito a salvare il nonno…
Ma alzando lo sguardo, notai in cielo una bellissima nuvola a forma di Volvo, con a bordo il nonno che sorrideva e salutava come se non se ne fosse mai andato. Mi fermai, coi lacrimoni ed il sorriso ad osservare quell’autentica riproduzione, frutto di quel gas che usciva dallo scarico della sua marmitta e della pipa di Oliviero. Alla fine Il nonno aveva trionfato, sulle leggi antinquinamento e sulla vecchia Signora, ed era spettacolare vederlo con la sua velocissima Volvo spinta dal vento, a scorrazzare nei cieli per l’eternità; per la seconda volta, ancella garante d’immortalità.

                                                                                                               Angelo Glauco Rosa
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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #1 il: Gennaio 11, 2007, 10:48:26 pm »
Non l'ho stampato.....L'ho letto d'un fiato ma ti assicuro il lacrimone l'hai fatto venire anche a me.......
Non smettere di cercarmi solo perchè io non pronuncio più il tuo nome. Non è detto che non proclamarti è come non pensarti. Ci sei, ci sei. In ogni attimo ci sei, che riperquoti  i miei sensi e appanni i miei occhi.

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #2 il: Gennaio 12, 2007, 11:27:52 am »
È un bel racconto, mi complimento per la "penna" , lo rispetto e lo lascio malgrado sia totalmente non tanto "off topic" quanto "off forum", nel senso che non è la DS a non entrarci un tubo, ma proprio la citroën in toto.
L'eccezione comunque conferma la regola: la discussione non continui su tema volvo, o sarò costretto a chiudere.
Ciao a tutti
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Offline ROSANGELO84

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #3 il: Gennaio 12, 2007, 08:11:23 pm »
Chiedo scusa, visto che si parlava di auto inquinanti, ho avuto piacere non tanto di parlare di Volvo, ma di raccontarvi la mia triste esperienza, che puo capitare con una Volvo come con una Ds e a mio modesto modo di vedere le cose, non mi sembra poi così off topic, visto il rischio che stanno correndo le nostre auto inquinanti con le nuove leggi...
Questo era l'argomento: ciò che può creare una legge simile, non si limita solo a cambiare il parco macchine d'Italia, ma può far male. Distruggere ricordi, idee e persone anche. Ho soltanto voluto raccontare la mia storia che potrebbe benissimo adattarsi ad una Ds (ed è quel che temo), basta solo cambiare il nome e se non è possibile proseguire la discussione, non miporta poi molto...
Ad ogni modo mi spiace di aver creato un off topic, chiedo ancora scusa ed anzi, ringrazio Admin per averlo rispettato e lo invito pure a chiuderlo.                                                 Rosangelo84
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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #4 il: Gennaio 12, 2007, 08:54:52 pm »
Penso che Marco abbia fatto bene a non chiudere un così bel racconto nonostante sia "off  topic".....Anzi inviterei a proseguire, magari parlado di ds.
 [:hello]
« Ultima modifica: Gennaio 12, 2007, 08:58:15 pm da birillo 63 »
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Offline mickey

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #5 il: Gennaio 12, 2007, 10:48:10 pm »
Splendido racconto, davvero.
Credo (e soprattutto spero..) che la DS non debba subire la condanna di rimanere "fuori dalle nostre strade" per il resto dei prossimi anni, sarebbe una pura follia.
Sono comunque abbastanza sicuro che alla fine la DS se la caverà bene, l'esistenza del RIASC è una vera ciambella di salvataggio, e del resto le cose per la DEA e le altre storiche double chevron mi sembra si mettano bene su tutte le Regioni, piuttosto mi preoccupano di più in prospettiva altre situazioni più attuali, ad esempio XM...mah, staremo a vedere...
Comunque è davvero un'assurdità, sebbene il vero obbiettivo di questo "repulisti di auto presunte inquinanti" lo conosciamo bene, avrebbero davvero potuto trovare un metodo più intelligente e redditizio; tra l'altro in cuor mio sono convinto (e anche qualche proiezione lo dice...) che un certo mercato rimarrà paralizzato malgrado questi colpi bassi....
La DS tra le altre cose ha pure una magnifica fumata azzurra quando l'accendi...
 [:hello]

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Offline Squonk!

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #6 il: Gennaio 12, 2007, 10:52:04 pm »
...o bianca quando dai sfogo al secondo corpo del carburatore... habemus papam!!
Ciao Squonk!,
in quello che fai vedo lo spirito che mi anima quando c'è da recuperare una DS, sei - senza offesa - un Diessaro ( con lo stesso senso che ha per i gatti la Gattara).

Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #7 il: Gennaio 13, 2007, 08:11:20 pm »
Le lacrimucce mi son venute.

Bellissimo racconto.

Uno di questi giorni mi "vendico" con quello sulla mia prima Leon.

Poco prima di comprare la DS ho davvero temuto che un giro di vite dello stato magari con circolazione limitata e circoscritta (solo raduni, ecc.) mi avrebbe impedito di guidare la dea.

Ho rischiato lo stesso a costo di beccarmi qualche legnata ma per fortuna sembra ci sia un raggio di sole, per adesso.

Beh, temo fortemente per la Punto e per la mia seconda Leon, chissà a cosa dovranno approdare tra breve se persino le Euro 3 sono considerate killer in libera uscita. Di questo passo i nostri figli dimenticheranno la passione per le auto storiche mancando loro qualunque riferimento con le auto che vedevano da bambini. E nessuna Leon TT4 varcherà il secondo decennio del nuovo millennio...

McOrion

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Offline ROSANGELO84

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #8 il: Gennaio 15, 2007, 09:47:24 pm »
Grazie Ragazzi, vi ringrazio veramente sentitamente visto che per me è stato all'epoca un dolore. Ho cercato di arricchire la storia, ovviamente con piccoli particolari poetici, tanto per render più gradevole la tazza amara, del resto, sono del parere che la Storia si ripeta...
Anche la mia speranza è che non si possa verificare mai più quanto accaduto, mi riferisco al fatto che un'auto definita inquinante non possa più viaggiare. Siamo tutti sulla stessa barca, ora temo anche per la DS. Leggevo che il Comune di Torino è stato molto clemente... ha permesso la circolazione vei veicoli storici solo in occasione di raduni. Bene, bravo, e se uno deve andare dal meccanico PRIMA dei raduni come cavolo fa???
Ecco che in attesa di trovare una risposta, la mente ragiona, viaggia, vaga nei ricordi e ne esce un racconto...
Spesso i racconti sono talmente assurdi da aderire perfettamente alla realtà, non c'è niente di più assurdo della realtà ed anche qui la storia che noi ben conosciamo, insegna.
Bertoni ad esempio, non ha dovuto lasciare la propia patria per potersi esprimere? E la linea della DS, non è forse una linea tutta italiana? Eppure ha reso gloria alla Francia che l'aveva capito. Questa è storia, una storia talmente assurda da essere vera.
Paul Mages non ha forse rincorso per anni e anni della sua vita un progetto considerato folle (vedi la scritta che portava sulla porta del suo studio)? Eppure il suo ingegno è stato addirittura richiesto da Rolls Royce. Questa è storia!!! Ed il compito di un racconto, a mio parere, non è solo quello di dilettare le masse, ma di raccontare una storia, bella o brutta che sia, attraverso vari stili. Anche un'automibile, la DS in primis può raccontare molte storie... Per farmi perdonare dall'off topic vi propongo "Una Dea vestita di Blu" che il mio amico Massimo mi ha gentilmente pubblicato sul suo sito: http://www.lemiecitroends.it/unadeavestitadiblu.htm
Grazie ancora e ciao a tutti...
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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #9 il: Gennaio 15, 2007, 10:19:38 pm »
Chapeau...  [:inch]
Davvero due bellissimi racconti, il primo davvero toccante...
Con la speranza ke le Dee, in quanto tali, prevalgano su questi stupidi e controversi decreti anti-inquinamento.
Ciao Teo
Finalmente "turbato"!

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Offline ROSANGELO84

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #10 il: Gennaio 17, 2007, 07:37:14 pm »
Grande Teo, questo è lo spirito giusto con cui interpretare sia i racconti, sia la vita da automobilisti di auto d'epoca come appunto le DS... Noi degli anni '80 vedo che ci intendiamo molto bene. Anche con gli altri, nn vogliatemene... [:D] ;D [:kiss]
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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #11 il: Gennaio 18, 2007, 07:44:06 am »
Grande Teo, questo è lo spirito giusto con cui interpretare sia i racconti, sia la vita da automobilisti di auto d'epoca come appunto le DS... Noi degli anni '80 vedo che ci intendiamo molto bene. Anche con gli altri, nn vogliatemene... [:D] ;D [:kiss]

Anni 80? ...eh eh, "i giovani d'oggi" :-)

McOrion

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #12 il: Gennaio 18, 2007, 10:26:45 am »
Altro bellissimo racconto.  Bravo.
Non smettere di cercarmi solo perchè io non pronuncio più il tuo nome. Non è detto che non proclamarti è come non pensarti. Ci sei, ci sei. In ogni attimo ci sei, che riperquoti  i miei sensi e appanni i miei occhi.

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Offline ROSANGELO84

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #13 il: Gennaio 18, 2007, 07:54:54 pm »
I giovani di IERI e di OGGI...
Grazie anche per questo, merci. Wow, troppo gentili, dite che possa intraprendere la carriera di scrittore???
 [(vecchio)]
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Offline TEO87

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Re: Auto inquinanti: il mio racconto
« Risposta #14 il: Gennaio 18, 2007, 09:35:12 pm »
Grande Teo, questo è lo spirito giusto con cui interpretare sia i racconti, sia la vita da automobilisti di auto d'epoca come appunto le DS... Noi degli anni '80 vedo che ci intendiamo molto bene. Anche con gli altri, nn vogliatemene... [:D] ;D [:kiss]

E' il minimo ke si possa dire dato lo spessore dei tuoi racconti, hai davvero talento, complimenti!!!  ;D
Beh gli anni 80 dicono siano stati unici, io ci credo davvero... Ho avuto la sola fortuna di nascere in quel decennio, ma sinceramente mi sarebbe piaciuto poterli vivere nel senso vero della parola, magari avendo l'eta' ke ho adesso...  [o:o:]

Tornando al discorso delle auto inquinanti, personalmente ci tengo a dire - da grande appassionato di automobili quale sono - che capisco appieno l'amarezza provocata da un'esperienza simile; trovo assolutamente squallidi questi decreti, ke porteranno inevitabilmente alla pressa migliaia di automobili... Per quanto mi riguarda ho un auto Euro 1 (a cui sono particolarmente attaccato tra l'altro), e qualcosa mi dice, data l'aria ke tira, ke presto si attaccheranno a qualke cavillo x strapparci dalle mani anke le prime auto catalizzate... Ma con me nn l'avranno davvero vinta...  >:(
Le Dee, in quanto auto d'epoca, sicuramente potranno continuare a circolare piu' o meno liberamente... sperando solo ke nn se ne escano con forti limitazioni alla circolazione, come pare stia accadendo nel Nord Italia...
Ragazzi non molliamoooooo!!!  ;D
Finalmente "turbato"!