Più che ravvivare le molecole, fonde la superficie rendendo la stessa più coesa quando si raffredda. Praticamente è come se avvicinassi una fonte di calore a un panetto di burro "graffiato" in superficie: i lagami tra le molecole si "allentano" e quindi le molecole stesse, raffreddandosi, si riordinano geometricamente come in origine, ossia compatte e lineari. E' lo stesso metodo per rendere lucidi i bordi del plexiglas , o anche, con maggiore calore per evitare che il vetro sia tagliente laddove è stato fratturato o inciso. Io in laboratorio faccio spesso uso della finitura a caldo, ma avrei paura per il pomello della dea: non dimentichiamo che all'interno c'è un perno metallico e che il calore lo fa dilatare diversamente rispetto alla platica del pomello. Comunque in bocca al lupo!
fischer