Gli additivi sono stati pensati per scopi ben precisi: quando non c'erano benzine speciali, consentivano di modificare le proprietà del carburante ad hoc per un certo utilizzo. Inizialmente vennero pensati per le corse, per "caricare" il combustibile da bruciare al fine di renderlo più efficace ed aumentare le doti sportive di un propulsore; poi vennero studiati additivi di lunga durata, ovvero capaci di apportare delle modifiche nel comportamento dei motori a determinate sollecitazioni, o addirittura di intervenire sulle usure.
Ora, questo aveva un senso anni fa, e come detto solo per ragioni particolari; oggi diventa più difficile pensare che quelle che vengono spacciate per pozioni miracolose abbiano un impatto tanto elevato sul rendimento dei motori e sul loro logorio. Vi sono cose che effettivamente aiutano, non solo per la benzina ma anche per gli olii: turafalle, protettivi, scivolanti, fluidificanti, detergenti... Nessuno si aspetti la panacea ma intervengono bene al loro scopo. Va detto però che sono pochi quando non pochissimi i motori che necessiterebbero di attenzioni particolari dovute al cambio di benzina in commercio. E il Becchia NON è tra quelli.
Il discorso lubrificazione valvole di scarabeo è tanto reale quanto tutto sommato infinitesimale: è vero che l'apporto di piombo aiutava nella riduzione delle usure ma è vero anche che l'effettiva maggior usura è una cosa quasi ridicola, e prima d'intervenire pesantemente su di essa si diventa più vecchi della macchina...
Idem per l'anticipo: ci fossero dei limiti strutturali, come per alcuni propulsori, capisco il ricorso a benzine con più ottani; ma laddove la perdita di potenza può essere gestita correggendo l'anticipo, spendere più soldi di carburante diventa solo una liberissima scelta di preferenza di prodotto, assolutamente non una necessità.
In sintesi, l'additivo per carburante NON è affatto indispensabile, così come non sono indispensabili le benzine a 98 ottani.
Certamente non fanno male al motore, molto spesso però non fanno proprio niente.