Appena acquistata:
batteria e marmitta completa, tagliandone olio motore, LHM, radiatore e via per un anno senza problemi....
Ma poi l'orecchio percepisce rumorini, il meccanico fa l'uccello del malaugurio con la catena che si rompe e il motore che ti cade per terra...
insomma, dopo 12 mesi dall'acquisto ho sostituito tutto del motore tranne fasce-pistoni-monoblocco-volano-bielle-testata-albero a cammes e altre quisquiglie.
Quindi:
i cuscinetti del cambio,
la frizione completa,
tutte le cuffie e cuffiette dell'avantreno e le caffettiere post,
tubi ad alta pressione post.
radiatore a tre masse,
membrane e spilli carburatore,
cuscinetti cammes,
valvole,
bicchierini,
supporti,
cinghie,
tubi acqua,
leveraggi dell'acceleratore,
motorino di avviamento,
serbatoio,
pompa acqua,
flessibile in acciaio,
radiatorino di riscaldamento
......e tante altre cose...
i dischi,
le ganasce posteriori,
pasticche,
aggiunta della paratia anti caldo e anti rumore delle DS
...altro ancora....
Dopo altri sei mesi la moquette interna e piccole riparazioni alle leve degli alzacristalli, le modanature dei fari ant, l'applicazione di un nuovo morsetto staccabatteria
......altri otto mesi e la sostituzione delle sfere tipo CX con quelle avvitate e il congiuntore....il dosatore di frenata, il tubo dalla pompa AP al congiuntore, un po' di raccordi a T nei ritorni, una pulizia dell'impianto idraulico.....
Calotta puntine condensatore
poi candele.
Fari gialli
INCENDIO:
impianto elettrico completo anteriore,
fascio elettrico parafango sinistro
cinghie
tubi acqua
tubi LHM
tubi e guarnizioni del filtro aria
corda contaKM
fono assorbente cofano
e tant'altro in gomma, plastica e affini.
Finalmente un piccolo lifting:
dal carrozziere porta post sn e chiappa sn. cofano ant e post,
comprati chevrons nuovi, paraurti post nuovo, faretti retromarcia, luce vano portaoggetti, guarnizione parabrezza e mastice per vetri, dopo l'estate il girotetto e gli interni....
Avrò sicuramente dimenticato un sacco di cose e probabilmente la Delfina avrà sempre qualche problemino, ma mi applico affinché la bimba ritrovi tutto il suo splendore e soprattutto perché continui ad essere affidabile al 100% come ha già dimostrato di essere da quando l'ho presa.
Il computo delle spese ha triplicato il prezzo iniziale dell'auto, e ovviamente non vale ciò che ho speso, ma onestamente non me ne frega niente, non l'ho comprata per fare un investimento economico, ma per il mio puro piacere, mio e di chi mi accompagna, e finora non ho avuto dubbi ne' incertezze.
Dovessi fare la Cassandra mi sentirei di dire che è meglio spendere relativamente più del previsto all'acquisto solo se il modello è quello che ci fa sbavare e vengono fornite le prove a garanzia dei lavori effettuati. Penso che una dea, qualsiasi sia il suo prezzo avrà sempre delle cose da fare o da rivedere, probabilmente anche le auto di Crescia avranno problemi.....torno quindi al vecchio assioma che se la dea è un cessetto ci sono più probabilità che funzioni in una maniera onesta e omogenea, se invece è una dea rifatta quasi completamente ci si deve aspettare qualche grana, perché queste automobili sono come noi esseri umani, dal momento in cui dobbiamo sottoporci ad un intervento chirurgico profondo, oppure risolvere grossi problemi alla dentizione non siamo più gli stessi, diventiamo ipersensibili e siamo fragilizzati in una serie di reazioni alle quali prima non avremmo fatto caso. Eppoi una dea tutta in tiro ha poca confidenza con l'asfalto, la pioggia, il brecciolino, i distributori di benzinacce, le chiappe dei passanti stanchi, le file per imbarcarsi sui traghetti, l'odore dei panini che invade l'abitacolo mentre si attraversano pianure senza fine, moscerini che si stampano addirittura sull'antenna, copertoni che si consumano senza avere il tempo di invecchiare, il bagagliaio con...bagagli e non il kit di lucidature prima dell'esposizione al raduno, le cartine nell'apposita tasca, qualche pagina del manuale di riparazione..., un po' di ruggine, e la polvere che ricopre le alette parasole, l'odore dell'erba dei campeggi e la sabbia, le borchie col segno delle manovre di avvicinamento senza remore a causa della stanchezza dopo mille chilometri, il trattatello di geologia delle aree di parcheggio sui tappeti anteriori, i residui di fiori secchi dietro dopo aver raccolto piante e arbusti in una bella macchia mediterranea, quei residui maculati che non sai cosa siano e compaiono sotto i pedali, e tantissime altre cose che una dea da esposizione non conoscerà più...peccato e allora alla faccia dei musei su gomma io mi muovo con le mie clocche nello sportello destro, aspettando momenti migliori e corroboro l'attesa del nuovo viaggio con l'adempimento del ripristino e del miglioramento senza che però sia solo fine a se stesso, anzi, solamente nell'intenzione di usarla il più possibile, di caricarmela un dì su una nave e di tagliare gli Stati Uniti in due, forse di arrivarci addirittura in Patagonia, perché in fondo il fine ultimo della mia dea è quello di realizzare i miei sogni, mai sopiti, ma sempre nel rispetto di lei...Certo sarebbe bellissimo dividere un coast to coast con altri pazzi farneticanti similarmente elleaccaemmizzati. Mi do nove anni per prepararmi a quest'avventura, il mio regalo dei cinquant'anni, quindi sto lavorando alla Delfina per un'impresa umana, mirata allo status di ricerca della libertà attraverso i grandi spazi, cavalcando un'auto pari ad un miraggio, avviluppato dall'emozione dell'immensità e allo stesso tempo una sfida meccanica, idraulica, tutta europea.
C'è molto da fare e chissà che mancherà forse proprio la benzina allora....comunque non demordo dai sogni. Viaggiare in auto e in moto sono i miei toccasana, momenti più o meno lunghi durante i quali ritrovo un senso alla vita, miriadi di pensieri e di osservazioni che guizzano mentre vengo affiancato dalla mia ombra, rami e cielo azzurro rendono il contrasto vitale ai miei occhi e quasi senza imprimere alcuna forza i leveraggi assolvono a tutto ciò che serve per scorrere come una biglia d'acciaio nell'immenso flipper che è il nostro globo terrestre, niente stimoli corporali, solo pensieri e piacere allo stato puro con gobbe e dislivelli, zone fresche e zone buie, e piano piano le dilatazioni del motore lo rendono più brillante, più rumoroso, meno invadente anche se più presente, il corpo che si plasma alle geometrie di guida automatica, e il mondo riflesso nello specchio sotto l'arco del tetto che fila via basso e lungo, leggermente piegato dalla curvatura laterale del vetro, ogni pezzo comincia a far parte di un unico organismo, di un unico corpo, il guidatore è parte della dea, la dea è parte della psiche del guidatore, nessuno guida più ma si sposta nel mondo senza neanche più avere bisogno di guardarlo perché ormai la realtà è veicolata dalle sensazioni di equilibrio e benessere e gli occhi tengono solo ad osservare "se stessi" nelle estensioni della dea e le sue oscillazioni rispetto a ciò che fa da sfondo. Che voglia di accendere e partire.
fischer