Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #15 il: Settembre 10, 2007, 11:34:16 am »

Verissimo quanto tu dici ... Ci mancherebbe, questa è una truffa compiuta dallo stato [scritto volutamente in minuscolo] ai danni dei suoi cittadini ...

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Offline serpiko

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #16 il: Settembre 10, 2007, 11:44:35 am »
Specifico che ritengo l'ultimo mio punto particolarmente importante perchè, sempre a mio avviso, dovrebbero essere le singole case a decretare l'importanza storica dei loro modelli. Non un ente centralizzato, a meno che questo non diventi in tutto e per tutto costola della motorizzazione (come peraltro avviene in altri paesi europei, a costi decisamente inferiori a quelli ASI).


Un'auto arriva a 20 anni? Che so, la BX... Bene, la Citroen stabilirà se la BX è o meno un'auto da considerare storica, ed eventualmente quali versioni. E' l'unico modo serio che io sono riuscito a concepire per dirimere la matassa. Non sarà certamente l'unico e forse non è il migliore ma potrebbe essere un buon punto d'inizio.

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Offline Admin

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #17 il: Settembre 10, 2007, 11:48:52 am »
mmmm... e come fa una casa che l'ha prodotta a dire "non è storica" ? Ovvero ad ammettere di aver prodotto un modello banale?

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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #18 il: Settembre 10, 2007, 11:53:50 am »
Un'auto arriva a 20 anni? Che so, la BX...

Il problema della lista chiusa - che di per se sarebbe l'uovo di colombo (il volatile, non il nostro Andrea  ;D) - è che parametri oggettivi per riconoscere la storicità di una vettura sono presenti solo in pochi esemplari di vetture. In tutte le (molte) altre si tratterebbe di parametri discutibili che creerebbero solo caos.

Giusto per fare un esempio rimanendo in lidi familiari, la DS è oggettivamente auto da considerare storica per la quantità incredibile di innovazioni apportate alla sua presentazione mentre la CX e la GS devono la loro eventuale storicità a parametri discutibili da chi non ama come noi le Citroen...Come la mettiamo ? Sicuro che Citroen voglia mettersi a fare il giochino: questa si, questa no ?


« Ultima modifica: Settembre 10, 2007, 11:56:02 am da Gianluca »
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline serpiko

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #19 il: Settembre 10, 2007, 12:03:38 pm »
Esiste una dignità che a volte sopravvaluto, e una tendenza allo sputtanamento che spesso sottovaluto, questo è vero.

Ma spiegami con che faccia Citroen potrà dire che la C1 ha interesse storico quando non è un suo progetto e viene prodotta da tre dico tre marchi distinguendo solo piccoli dettagli... Come farà a giustificare le peculiarità tecniche per cui la Visa potrebbe assurgere a una qualsiasi titolatura...
Ne va della credibilità di tutto un marchio, è l'unico appiglio che mi sentirei di sottoscrivere.

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #20 il: Settembre 10, 2007, 12:32:49 pm »

Io dico, un ente nuovo, che oggi non c'é, che formula la lista chiusa e possiede dati su tutte le auto costruite al mondo - più o meno - perché tutte potenzialmente immatricolabili in I e che certifichi la storicità dei mezzi soprattutto quando la casa automobilistica in oggetto non possiede un suo registro storico in I, o quando non esistono club su quella marca o su quel modello oppure quando la casa automobilistica purtroppo non esiste più. 

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #21 il: Settembre 10, 2007, 01:42:13 pm »
Fatta l'Europa perchè non fare gli europei?
Sarebbe auspicabile per noi italiani... Legiferare in Parlamento Europeo a riguardo assicurerebbe un rimedio più oculato e, non meno importante, l'attuabilità delle norme in tutti i Paesi membri.
Daltronde l'inquinamento resta sempre un problema di attualità, globale e urgente.
La tanto agognata lista sarebbe la soluzione migliore. Per buona pace degli esclusi ci potrebbe essere la possibilità di "bloccare" l'auto in garage, bloccando di conseguenza il pagamento del bollo e dell'assicurazione( magari avendo la possibilità di riavere libretto e targhe una volta stabilito l'interesse storico, dopo il compimento di 20 o addirittura 30 anni dell' auto).
O distinguere l'auto d'epoca da quella di interesse storico e collezionistico: le prime entrano di diritto dopo 30 anni, le altre cominciano a beneficiare di sconti ( non eccezionali...) ai 20 anni, zuccherino solo per i più intenzionati.
La vedo così...

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Offline cristiano

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #22 il: Settembre 10, 2007, 02:13:38 pm »
Mi butto nel minestrone del calderone per dire la mia:

in effetti, la passione di pochi irriducibili per le auto vecchie si sta tramutando in un business articolato, nelle riviste specializzate si parla sempre meno della storia del tal semplice modello (la 124, la 127, la Simca 1000, l'Axel, così nn si innesca la solita polemica fuori luogo...) per lasciare posto alla cronaca delle gare e garette, raduni mangerecci (spesso frequentati da chi la storica l'ha comprata già belle pronta e nn ci capisce un'acca), più fatti di costume e di sfoggio per cappellini, spille e magliette che di effettiva passione per essersi sistemati da solo una carretta, aste luccicanti che hanno il solo scopo di vedere alzare i prezzi; anche ai mercatini chi ci andava per scambiare il paraurti della 127 con lo spinterogeno della R5 viene sostituito da professionisti e prezzi di conseguenza (ci metto anche quelli che vendono fotocopie dei manuali Citroen scaricati dai siti di qualche nostro appassionato e venduti a 200 Eur a copia, e sono nomi che bazzicano anche queste pagine...); insomma il bello é che ora trovi tutto ma nn é più l'ambiente di pochi irriducibili veri appassionati...persino le case hanno scoperto l'efficacia del revival; da qualche parte ho letto addirittura di società che ritirano ultraventennali, non importa il tipo, se i sedili sono i suoi, chissenefrega, per proporle a neopatentati con il vantaggio dei bassi costi per bollo e assicurazione;

il problema nascerà quando "qualcuno" inizierà a fare i conti su cosa il fisco può spremere dal calderone con gli annessi e connessi e allora i benefici su bollo e assicurazione per possedere qualcosa di vecchio (magari avendolo sistemato il sabato pomeriggio nel proprio garage) si tramuteranno in qualcosa tipo tassa sul lusso; in più l'uso sarà limitato per via delle restrizioni ambientali; insomma paghi tanto per imposizione fiscale, tanto per i ricambi, tanto per il garage perché l'auto storica é un bene da signori (certo, quelli della Millemiglia) e puoi usarla rarissimamente;

anche discriminare chi é un vero appassionato collezionista da chi é uno sfruttatore non é facile, così come discriminare le auto in una lista chiusa, coma fai a dire questa é storica e questa no? la usi perché sei appassionato o per avere meno spese di gestione? Bo...
Citroen DLuxe 1972
Citroen XM 16 VSX 1998

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Offline mickey

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #23 il: Settembre 10, 2007, 03:13:27 pm »
Vi ho letto attentamente tutti su tale argomento, e devo dire che avete espresso opinioni assolutamente condivisibili in toto (almeno per ciò che penso anche io), però provo ad andare un pochino oltre (più che altro è una speranza...): non potrebbe essere che per una volta nella vita succeda che il "caos" attuale oltre alla sicura possibilità di business che il mercato crea,  possa finalmente creare le condizioni per ripartire da un immaginario punto zero, che preveda finalmente una bella regolamentazione del settore (es: Ente certificatore serio che si occupi di una lista chiusa, che verifichi le caratteristiche delle auto, etc...)?
Immagino un'Ente composto da persone competenti e preparate, appassionate di auto storiche e non legate o cmq poco legate da interessi commerciali o altro, che possa stabilire dei criteri oggettivi e certi sulle valutazioni delle auto.
Un'Ente che abbia magari anche "peso" o cmq voce in capitolo per le situazioni legate al rispetto dell'ambiente, in modo tale da avere anche lì chiarezza e certezze (cose che oggi mancano).
Io ci spero, a volte le situazioni "in crescendo" (in tutti i sensi, dagli aderenti appassionati, ai volumi d'affari per gli operatori, al caos in espansione come conseguenza, al sicuro maggior interesse del fisco e del settore assicurativo come diceva qualcuno...) portano anche un'obbligo intrinseco di porre dei paletti. [:hello]

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Panzerfaust

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #24 il: Settembre 10, 2007, 03:28:15 pm »
Lista chiusa???

Si si... bello parlarne, restando nella convinzione che la propria vettura del cuore ci entri senza dubbio...

E se poi qualcuno dice "No CX" perchè è una "normalissima ammiraglia fine '70-80", senza nulla di sportivo, particolare, non rappresenta stili e modi di vita ecc.???
E se qualcuno dicesse che "DS si ma ID no", perchè si tratta di un modello base e tra le due teniamo solo la seconda???
E se ci fosse scritto "2CV si ma non quelle con motore da 602cc" perchè sono recenti e prodotte in quantità???

Allora facciamo la rivoluzione in piazza????

Per il momento preferisco che tutto resti com'è, nel chiedere qualcosa di migliore si corre sempre il rischio di pigliarla nel....  [:help]

Ah, ovviamente non penso le cose che ho citato nei casi sopra, mi raccomando!
 ;D


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Offline serpiko

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #25 il: Settembre 10, 2007, 03:41:18 pm »
Panzer, se guardiamo ognuno al proprio giardino non ce la caviamo più.
L'ho già detto sopra, ci sono auto che alcuni appassionati venerano per questioni di pura affezione e di singolo gradimento, senza bisogno che l'auto rappresenti qualcosa per la storia. Si può discutere sui criteri di assegnazione della storicità, questo sì, ma non sulle scelte cui questi criteri porterebbero.

Voglio dire, c'è gente che ama i quadri fatti da un proprio caro, magari estinto nel frattempo: ma l'affetto non basta a farne opere d'arte che interessano al pubblico o pezzi da museo. Rimarranno sempre delle carissime croste.

Per le auto bisognerebbe ragionare allo stesso modo perchè è vero che a toccare le cose si rischia di peggiorarle ma è altrettanto vero che in questa maniera peggioreranno sicuramente, magari senza ritorno.

 [:hello]

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Panzerfaust

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #26 il: Settembre 10, 2007, 03:56:07 pm »
Voglio dire, c'è gente che ama i quadri fatti da un proprio caro, magari estinto nel frattempo: ma l'affetto non basta a farne opere d'arte che interessano al pubblico o pezzi da museo. Rimarranno sempre delle carissime croste.

Concordo, peccato che ci sia una sostanziale differenza: al possessore della "crosta del nonno" non verrebbero chiesti 300 Euro di bollo e 1000 Euro per una polizza RCA di tipo "normale"...

Per molti una situazione di questo tipo decreterebbe la necessità di vendere la propria vettura.
 [B)]

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #27 il: Settembre 10, 2007, 04:08:23 pm »
E' anche vero che prima che sia ventennale un utente paga il bollo e la RC piena e solo dopo che è divenuta ventennale paga di meno, sempre e comunque. E' proprio qui che sta il nocciolo del problema, quel sempre e comunque. Del resto fino a poco tempo fa in alcune regioni l'auto era storica trascorso un periodo di tempo di 20 anni, in altre era di 30 ... Allora io dico, siano storiche le auto ultra quarantennali, tutte, e facciamo la lista chiusa per tutte altre purché abbiano compiuto il ventesimo anno di età (con le eccezioni da me sopra indicate). Pena un declassamento - non tanto delle vetture storiche che lo sono già - ma delle prossime vetture stroriche che rischierebbero di divenire tali alla prossima era geologica.

Del resto che senso può avere considerare storica la Fiat Uno prodotta dal 1983 in oltre 6 milioni di pezzi ...
« Ultima modifica: Settembre 10, 2007, 04:11:26 pm da Andrea »

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Offline FeDeesse

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #28 il: Settembre 10, 2007, 04:35:42 pm »
Il numero di Ruote Classiche di Settembre, oltre al già citato trafiletto dedicato al Museo Bertoni, si apre con un interessante editoriale firmato da Michele Marchianò.

Per chi non ha ancora avuto modo di leggere Ruote Classiche di questo mese o per chi non lo farà mai riporto fedelmente il testo dell'editoriale (mi sono permesso solo di evidenziare i passaggi che ritenevo più "caldi") sperando di non fare torto a Ruote Classiche.

"Per anni l'automobilismo storico è vissuto ai margini della cronaca, ritagliandosi di tanto in tanto qualche spicchio di popolarità. Ora invece occupa pagine intere sui giornali ed è argomento di grandi dibattiti che coinvolgono collezionisti, ambientalisti, amministratori, tecnici, politici. Il settore sta vivendo di conseguenza una grande esplosione di popolarità che tuttavia gli si sta rivolgendo contro. Dopo aver fatto il botto di simpatia sui giornali e in televisione grazie al revival della Fiat "500", ha cominciato a suscitare qualche sospetto (soprattutto tra i Verdi) non appena la grande stampa ha divulgato i dati sulla probabile consistenza del fenomeno. La federazione a cui fanno capo tutti i collezionisti italiani dice che in Italia gli appassionati sono oltre 100.000, con un parco vetture tre volte più numeroso. Ma il Corriere della Sera del 27 giugno, in un servizio titolato "Auto storiche, il caos è totale", ha ritoccato al rialzo quel dato e ha ipotizzato addirittura 600.000 utenti, con la conseguente proiezione di 1.800.000 potenziali "storiche". Nel primo come nel secondo caso, troppe per essere vere. Se così fosse in Italia avremmo infatti tanti collezionisti di automobili d'epoca quanti sono gli iscritti alla Federazione Calcio. Dunque non più una nicchia formata da sinceri appassionati, ma una nuova e consistente categoria di persone che si è aggiunta al nucleo sano dei collezionisti solo per la convenienza, fiscale e assicurativa, che si può ottenere con vetture registrate come "storiche" ma adoperate come "moderne". Colpa delle certificazioni facili che non favoriscono certamente i veri appassionati, proiettati in un affollatissimo ed eterogeneo calderone dove sono costretti a condividere, volenti o nolenti, la sorte dei tanti che l'auto storica non sono interessati a conservarla ma a sfruttarla.
Questa commistione è stata favorita da una strategia rischiosa, quella del "più siamo, più contiamo". Qualcuno ha pensato che con tante tessere sarebbe stato possibile convincere politici e amministratori locali a lasciare le auto storiche fuori dalle problematiche determinate dall'inquinamento. Invece è successo esattamente il contrario e ora non sarà facile convincere chi deve legiferare che il collezionismo è solo cultura che non inquina."


L'editoriale, al di là delle sfumature di pensiero che ognuno di noi giustamente farà, merita (meriterebbe) una riflessione.

Voi che ne dite ?

La mia personale riflessione è che chi possiede (od entra in possesso di...) un'auto storica può farne ciò che vuole; o per essere più precisi: sarebbe bello che potesse farne ciò che vuole entro logicamente i limiti del codice civile e penale.

Personalmente apprezzo di più una persona che utilizza sensatamente tutti i giorni la sua auto d'epoca e quando necessita interventi di qualsiasi tipo (meccanici, estetici etc) li esegue scrupolosamente piuttosto che uno che la tiene in garage e la tira fuori solo nelle occasioni cosiddette "speciali".

Personalmente l'auto d'epoca la vivo come PARTE INTEGRANTE della mia vita, non come parte integrante del tempo libero o del giretto domenicale, la voglia di utilizzarla come mezzo di trasporto principale è un sogno, per me, al momento irrealizzabile solo per questioni economiche ma che un giorno si avvererà; non posso fare a meno di pensare alla Citroen DS ogni qualvolta salgo su un automobile che Citroen DS non è.

Personalmente mi piace vivere cosi la mia passione automobilistica, quotidianamente, cioè rendendo quotidiana quella "speciale" emozione.

Onestamente penso che chi usa l'auto d'epoca solo ai fini di una minor spesa assicurativa (secondo me il 50% di quelli che possiedono la fiat 500 è per questo motivo infatti)  e poi quando essa è sfinita la butta via, non voglio che venga accomunato "nello stesso calderone" con me, come dice erroneamente generalizzando l'editorialista di Ruoteclassiche, che uso la macchina con un intenzione di fondo diametralmente opposta dalla sua, ma vorrei che fosse dolcemente adagiato con un glorioso calcio nel culo il più lontano da possibile da dove vivo. Daltrocanto penso anche che quando quelle (poche se vogliamo) auto semisfinite verranno ahimè rottamate saranno anche finite le auto disponibli da sfruttare (a meno che andranno ad attingere dal partimonio delle restaurate ma il gioco non varrà la candela proprio per una questione di costi) dunque secondo me questa forma di "pseudofurbizia del quartierino" ha ancora poco futuro davanti.

Personalmente penso daltrocanto che se qualcuno arriva a dei simili escamotages per pagare meno le RCA è perchè queste fanno cartello ed è innegabile che abbiano mediamente dei prezzi assurdamente troppo alti.

Personalmente il problema dell'inquinamento atmosferico ho recentemente riletto sul Sole24Ore che viene aggravato solo per il 10% dalle emissioni del parco auto circolante dunque vedere per strada la esigua fetta di auto d'epoca facenti parte di questo parco auto totale, non lo considero affatto un male. Convengo dunque che politici e amministratori locali si dovrebbero concentrare prima su altri problemi ben più gravi che affliggono le nostre città come prostituzione, clandestinità, criminalità individuale ed organizzata, malasanità, inaridimento culturale.

Buona auto storica a tutti, senza distinzioni di marchio, anno di costruzione o valore dell'auto.

Qualche citroën.....

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Offline mickey

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #29 il: Settembre 10, 2007, 05:01:26 pm »
Il paragone di Serpiko è secondo me quanto mai appropriato: ci sono opere d'arte e ci sono altre opere che non si possono considerare tali in base a criteri oggettivi; non possiamo applicare lo stesso concetto sulle auto datate?
Chiaro Panzer, qualcuno alla fine rimarrà per forza scontento, ma in questo caso l'interesse della collettività è prioritario, anche se purtroppo a discapito di qualche singolo.
Personalmente (però parlo solo a titolo personale, intendiamoci) quando ho deciso qualche hanno fa di cercare di avere una DS l'ho fatto facendomi tutta una bella serie di calcoli e di budget con annessi "sacrifici economici" delle spese accessorie, quando solo dopo ho scoperto che avrei avuto agevolazioni RC e bollo ne sono stato ovviamente felice, ma in ogni caso anche se non ci fossero state, magari pazientando qualche tempo di più, non avrei rinunciato al sogno di possedere una DEA: che significa cio'?
Credo significhi che alla fine gli appassionati sono mossi prima di tutto dal cuore a dalla passione, e solo  a margine viene il fatto che l'auto è storica o ventennale o trentennale, è quindi ha quell'agevolazione economica  piuttosto che quell'altra (che intendiamoci sono sempre ben gradite da tutti) che magari ti fanno risparmiare un po' di Eurini.
Peraltro non sarebbe fattibile come suggeriva Andrea, per bollo e Rc dei bei "scalini" (è una parola di moda...) al compimento di vari anni (ventennali pagano tot.-trentennali tot.-quarantennali tot.etc...).
Forse troppo semplicistico?
Capisco le incertezze, i dubbi, le perplessità, però a volte i cambiamenti, se ben programmati e soprattutto se porttori di trasparenza e regole chiare, creano le condizioni per situazioni migliori, soprattutto nei momenti di caos e di crescita come quello attuale.
 [:hello]