Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche

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Offline Gianluca

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Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« il: Settembre 09, 2007, 09:44:11 pm »
Il numero di Ruote Classiche di Settembre, oltre al già citato trafiletto dedicato al Museo Bertoni, si apre con un interessante editoriale firmato da Michele Marchianò.

Per chi non ha ancora avuto modo di leggere Ruote Classiche di questo mese o per chi non lo farà mai riporto fedelmente il testo dell'editoriale (mi sono permesso solo di evidenziare i passaggi che ritenevo più "caldi") sperando di non fare torto a Ruote Classiche.

"Per anni l'automobilismo storico è vissuto ai margini della cronaca, ritagliandosi di tanto in tanto qualche spicchio di popolarità. Ora invece occupa pagine intere sui giornali ed è argomento di grandi dibattiti che coinvolgono collezionisti, ambientalisti, amministratori, tecnici, politici. Il settore sta vivendo di conseguenza una grande esplosione di popolarità che tuttavia gli si sta rivolgendo contro. Dopo aver fatto il botto di simpatia sui giornali e in televisione grazie al revival della Fiat "500", ha cominciato a suscitare qualche sospetto (soprattutto tra i Verdi) non appena la grande stampa ha divulgato i dati sulla probabile consistenza del fenomeno. La federazione a cui fanno capo tutti i collezionisti italiani dice che in Italia gli appassionati sono oltre 100.000, con un parco vetture tre volte più numeroso. Ma il Corriere della Sera del 27 giugno, in un servizio titolato "Auto storiche, il caos è totale", ha ritoccato al rialzo quel dato e ha ipotizzato addirittura 600.000 utenti, con la conseguente proiezione di 1.800.000 potenziali "storiche". Nel primo come nel secondo caso, troppe per essere vere. Se così fosse in Italia avremmo infatti tanti collezionisti di automobili d'epoca quanti sono gli iscritti alla Federazione Calcio. Dunque non più una nicchia formata da sinceri appassionati, ma una nuova e consistente categoria di persone che si è aggiunta al nucleo sano dei collezionisti solo per la convenienza, fiscale e assicurativa, che si può ottenere con vetture registrate come "storiche" ma adoperate come "moderne". Colpa delle certificazioni facili che non favoriscono certamente i veri appassionati, proiettati in un affollatissimo ed eterogeneo calderone dove sono costretti a condividere, volenti o nolenti, la sorte dei tanti che l'auto storica non sono interessati a conservarla ma a sfruttarla.
Questa commistione è stata favorita da una strategia rischiosa, quella del "più siamo, più contiamo". Qualcuno ha pensato che con tante tessere sarebbe stato possibile convincere politici e amministratori locali a lasciare le auto storiche fuori dalle problematiche determinate dall'inquinamento. Invece è successo esattamente il contrario e ora non sarà facile convincere chi deve legiferare che il collezionismo è solo cultura che non inquina."


L'editoriale, al di là delle sfumature di pensiero che ognuno di noi giustamente farà, merita (meriterebbe) una riflessione.

Voi che ne dite ?
« Ultima modifica: Settembre 09, 2007, 10:06:10 pm da Gianluca »
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Offline Martini

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #1 il: Settembre 09, 2007, 09:57:47 pm »
Dai Gianlù, fai ancora un post...   ;D

Riguardo l'editoriale, temo che Ruoteclassiche abbia proprio ragione.

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #2 il: Settembre 09, 2007, 11:11:25 pm »

E si ritorna sempre all'annoso problema, se l'ASI invece di pensare alla MM rievocativa o alla Targa Florio avesse redatto a suo tempo la lista chiusa, oggi non ci sarebbe il problema delle ventennali/trentennali pseudo-storiche. [A:mai]

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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #3 il: Settembre 10, 2007, 09:55:37 am »
E si ritorna sempre all'annoso problema, se l'ASI invece di pensare alla MM rievocativa o alla Targa Florio avesse redatto a suo tempo la lista chiusa, oggi non ci sarebbe il problema delle ventennali/trentennali pseudo-storiche. [A:mai]

Si Andrea, sul discorso lista chiusa la penso esattamente come te. Però se ci fai caso il dito è puntato anche e soprattutto verso un utilizzo da auto "normale" di auto registrate fiscalmente come "storiche". Queste condizioni anomale, frutto del fallimento di un rapporto di fiducia/buon senso fra stato e collezionista (o presunto tale), creerà non pochi problemi in futuro. Spero solo di sbagliarmi.

Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline Admin

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #4 il: Settembre 10, 2007, 10:24:55 am »
Il concetto è lievemente diverso.
Troppe persone, che sono fuori da questo mondo, sono rimasti all'idea che l'auto d'epoca è quell'oggetto tipo Ford T che si muove a malapena, si tira fuori dal box solo per cerimonie e raduni e per il resto sta li a fare il soprammobile.
Oggi sappiamo benissimo che può essere d'epoca anche una vettura anni 70 (o anni 80, ma li cominciano valutazioni soggettive che lascio da parte) che ha comunque una fruibilità sulla strada ben diversa dalla Ford T (ma anche dalla Fiat Balilla!)
Io sto finendo di restaurare la 2cv di mia moglie, portandola allo stato "come uscita di fabbrica". Mi piacerebbe ora usarla per venirci a lavorare! La cosa è fattibile, esce dal box e viene in azienda, dove il parcheggio non è un problema e le macchine sono tutte di gente che si conosce, ergo c'è un po' più di attenzione a non bloccarsi e a non danneggiarsi a vicenda.
Non sarei più un collezionista, allora? Solo perchè mi godo il mio giocattolo?


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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #5 il: Settembre 10, 2007, 10:32:59 am »
Il mondo del collezionismo è da sempre un mondo "conservatore". Sono d'accordo nel ritenere giusto un cambio di pagina nel concetto di auto d'epoca anche perché, se è vero che le auto anteguerra rappresentano le radici dell'automobile, molti dei capolavori automobilistici sono nati negli anni '50, '60 e anche '70.

Utilizzare una vettura che viene registrata come storica come se fosse un auto da tutti i giorni non è di per se un reato però può rappresentare (e rappresenterà, temo) un problema quando il numero delle persone che utilizza un'auto vecchia solo per pagare meno di tasse e per aggirare blocchi del traffico diventerà tale da convincere qualcuno che in fondo siamo tutti degli arruffoni (cosa non vera, ovviamente).


Il concetto è lievemente diverso.
Troppe persone, che sono fuori da questo mondo, sono rimasti all'idea che l'auto d'epoca è quell'oggetto tipo Ford T che si muove a malapena, si tira fuori dal box solo per cerimonie e raduni e per il resto sta li a fare il soprammobile.
Oggi sappiamo benissimo che può essere d'epoca anche una vettura anni 70 (o anni 80, ma li cominciano valutazioni soggettive che lascio da parte) che ha comunque una fruibilità sulla strada ben diversa dalla Ford T (ma anche dalla Fiat Balilla!)
Io sto finendo di restaurare la 2cv di mia moglie, portandola allo stato "come uscita di fabbrica". Mi piacerebbe ora usarla per venirci a lavorare! La cosa è fattibile, esce dal box e viene in azienda, dove il parcheggio non è un problema e le macchine sono tutte di gente che si conosce, ergo c'è un po' più di attenzione a non bloccarsi e a non danneggiarsi a vicenda.
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Offline bardamu

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #6 il: Settembre 10, 2007, 10:38:37 am »

Non sarei più un collezionista, allora? Solo perchè mi godo il mio giocattolo?


Sono perfettamente in sintonia con l'Admin.
Faccio sacrifici per mantenere le mie Citroen d'epoca in buona efficienza fondamentalmente per poterle usare quando voglio. Già adesso utilizzo la DS troppo poco per i miei gusti (in media, una volta ogni 10-15 giorni), dovessi rarefarne ancora l'uso tanto varrebbe per me non averla.

E' vero altresi' che molti "ci marciano" su questa cosa delle agevolazioni, e come spesso succede in Italia andra' a finire che per l'ingordigia di alcuni la prenderemo in quel posto tutti. Magari con l'eliminazione dei benefici per le ventennali.
Sur une DS, tant que tu n'as pas tout fait...tu n'as rien fait!

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #7 il: Settembre 10, 2007, 10:46:29 am »

Scusate ma se a fronte di oltre 2 milioni e mezzo di Fiat 600 abbiamo oltre 4 milioni e mezzo di Fiat 127 e 6 milioni di Fiat Uno evidentemente considerare tutte egualmente storiche le auto che hanno compiuto il ventesimo anno di età non ha senso ...

E' più storica una Citroen 2CV del 1987 piuttosto che una Fiat Uno del 1984 perché la prima ricalca lo schema di una vettura nata nel 1948 le cui radici affondano agli anni '30. La Fiat Uno, importante fin che si vuole in termini di motorizzazione di massa - anche se non ha iniziato nulla - non può considerarsi storica. Con la lista chiusa tutto questo non sarebbe successo ... Facciamo qualche esempio:

Fiat Ritmo 60 CL del 1980 [NON STORICA]
Citroen Dyane del 1982 [STORICA]
Lancia Delta S4 1987 [STORICA]
Peugeot 405 [NON STORICA]

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Offline bardamu

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #8 il: Settembre 10, 2007, 10:55:56 am »
Utilizzare una vettura che viene registrata come storica come se fosse un auto da tutti i giorni non è di per se un reato però può rappresentare (e rappresenterà, temo) un problema quando il numero delle persone che utilizza un'auto vecchia solo per pagare meno di tasse e per aggirare blocchi del traffico diventerà tale da convincere qualcuno che in fondo siamo tutti degli arruffoni (cosa non vera, ovviamente).

Del resto, Gianluca, secondo me una CX del settembre 1987 tenuta in buona efficienza ha tutti gli standard dell'auto di tutti i giorni, così come una 2cv dello stesso periodo...
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Offline bardamu

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #9 il: Settembre 10, 2007, 10:58:21 am »
Scusate ma se a fronte di oltre 2 milioni e mezzo di Fiat 600 abbiamo oltre 4 milioni e mezzo di Fiat 127 e 6 milioni di Fiat Uno evidentemente considerare tutte egualmente storiche le auto che hanno compiuto il ventesimo anno di età non ha senso ...

E' più storica una Citroen 2CV del 1987 piuttosto che una Fiat Uno del 1984 perché la prima ricalca lo schema di una vettura nata nel 1948 le cui radici affondano agli anni '30. La Fiat Uno, importante fin che si vuole in termini di motorizzazione di massa - anche se non ha iniziato nulla - non può considerarsi storica. Con la lista chiusa tutto questo non sarebbe successo ... Facciamo qualche esempio:

Fiat Ritmo 60 CL del 1980 [NON STORICA]
Citroen Dyane del 1982 [STORICA]
Lancia Delta S4 1987 [STORICA]
Peugeot 405 [NON STORICA]

Sono completamente d'accordo, ma temo che la distinzione sia troppo raffinata per lorsignori capoccioni.
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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #10 il: Settembre 10, 2007, 11:04:06 am »
Del resto, Gianluca, secondo me una CX del settembre 1987 tenuta in buona efficienza ha tutti gli standard dell'auto di tutti i giorni, così come una 2cv dello stesso periodo...

Si certo. Li ha eccome. Così come li avranno le Lancia Thema IE, le Fiat Croma, le Alfa 90 V6 e compagnia bella....Se le usi come auto da tutti i giorni, nessun problema. Però allora perché far pagare assicurazioni ridotte a fronte di un utilizzo normale ? E mio padre che fa 5000 Km l'anno con una Volvo "non storica" pagando bollo e assicurazione "interi" che cosa mi rappresenta ? Lo scemo di turno ?

Se va avanti così quanto ci metterà la gente a fare due conti e raccattare una qualsiasi Fiat Uno sfumacchiante,farci un'assicurazione storica e girarci tranquillamente come se nulla fosse ? O magari la Peugeot 205 per il figlio e l'AX per la figlia ?

Onestamente io uso la DS ogni volta che mi gira solo che la DS, essendo una passione, mi viene di usarla solo per scampagnate o per occasioni particolari, non certo per farmi le file in autostrada o sui viali circonvallazione tutti i giorni. Detto questo, naturalmente, ognuno fa quello che vuole però, siccome non c'è modo di poter limitare l'uso di una vettura, verrà fuori un'altra considerazione, temo: Le auto storiche saranno considerate tali solo se saranno certificate dall'apposito ente XyZ.

« Ultima modifica: Settembre 10, 2007, 11:05:55 am da Gianluca »
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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #11 il: Settembre 10, 2007, 11:08:03 am »
La lista chiusa è un ingrato compito che evidentemente nessuno si è mai preso la briga di redarre.

All'interno delle auto storiche però ho la sensazione che sarà fatta un'ulteriore distinzione: saranno storiche solo le autovetture che hanno superato l'esame di una apposita commissione tecnica. Ed essendo in Italia posso immaginare che cosa succederà....

Scusate ma se a fronte di oltre 2 milioni e mezzo di Fiat 600 abbiamo oltre 4 milioni e mezzo di Fiat 127 e 6 milioni di Fiat Uno evidentemente considerare tutte egualmente storiche le auto che hanno compiuto il ventesimo anno di età non ha senso ...

E' più storica una Citroen 2CV del 1987 piuttosto che una Fiat Uno del 1984 perché la prima ricalca lo schema di una vettura nata nel 1948 le cui radici affondano agli anni '30. La Fiat Uno, importante fin che si vuole in termini di motorizzazione di massa - anche se non ha iniziato nulla - non può considerarsi storica. Con la lista chiusa tutto questo non sarebbe successo ... Facciamo qualche esempio:

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« Ultima modifica: Settembre 10, 2007, 11:15:01 am da Gianluca »
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Offline serpiko

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #12 il: Settembre 10, 2007, 11:12:50 am »
Ci ho pensato parecchio e credo d'essermi fatto una visione abbastanza "globale" della cosa, e ve la spiego.

Primo punto.
L'auto storica, come dice Admin, non è solo quella di Nonna Papera. Vi sono delle storiche prodotte l'altroieri. Ciononostante, bisogna fare in modo che lo storicismo non sia una semplice questione di longevità ma una vera e propria riflessione sulla peculiarità delle vetture. Dei melting pot su quattro ruote attuali, dove uno stesso telaio monta gli stessi motori e i nomi e le marche si danno come ai viados quando cambiano i propri travestimenti, non ne vedo di potenzialmente interessanti. Bisogna istituzionalizzarlo: se il mercato è stato sputtanato dalle joint ventures, non si può sputtanare il concetto di auto storica seguendolo ciecamente.

Secondo punto.
L'utilizzo di un'auto storica è differente da quello di un'auto vecchia o quotidiana. Sono ben contento quando ci tolgono limitazioni di ordine ambientale ma vanno usate con la testa. Conosco gente che gira quotidianamente in CX come unica vettura, facendoci magari 10.000 km all'anno. Non ho particolari remore verso l'ambiente in quanto credo che i problemi d'inquinamento si risolvano solo agendo altrove, ma mi rendo conto che 10.000 km all'anno sono sono un utilizzo rispettoso di uno status storico.

E adesso butto la bomba, poi riparo in trincea a difendermi dalla controffensiva.

Terzo e ultimo punto.
Non tutte le auto qualificabili come storiche hanno un reale interesse a essere rappresentate come tali. Io non vedo la gente girarsi quando passa una Uno 55s dell'85, invece strabuzzano gli occhi quando scorre lungo le strade una bella CX o una bella DS. Quindi l'osservazione di Andrea relativa alla chiusura di una certa lista di auto è più che sensata.
E pazienza se si feriscono i sogni di qualcuno. Ci sono auto disegnate da artisti, altre che hanno cambiato i segmenti con le loro evoluzioni e altre ancora che semplicemente dovevano mungere il mercato. E come tali, non hanno niente per cui debbano essere ricordate se non il personale affetto di qualcuno.
Anche in casa nostra, non tutte le vetture soddisfano l'interesse e la curiosità collettive che stanno alla base della passione per le auto vintage. Basta guardare gli iscritti ai club in percentuale alle auto prodotte. Ci sono auto che a noi piacciono, che veneriamo, di cui non frega niente a nessuno. E queste, io credo, non hanno diritto allo stesso trattamento delle auto veramente importanti sotto il piano storico o d'interesse collettivo. Anche noi saremo colpiti diritto sulla testa dalle accuse di qualunquismo se non interverremo a difesa delle auto che veramente interessano alla gente, anche quella non appassionata.
« Ultima modifica: Settembre 10, 2007, 11:14:44 am da serpiko »

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Offline Andrea

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #13 il: Settembre 10, 2007, 11:29:58 am »

Sì ... La penso come te ...

Per intenderci, è ovvio che una Ferrari Enzo è una vettura di interesse collezionistico ancor prima che entri in listino ma questo non la fa diventare una vettura storica. Al compimento del 20° anno di età lo diventa a tutti gli effetti. Una Mini del 1990 non ha ancora compiuto 20 anni ma rifacendosi in tutto e per tutto ad un modello entrato in produzione nel 1959 può essere considerata storica anche se non ha compiuto il 20° anno di età mentre non potrà essere considerata tale una Fiat 127 1050 CL del 1979.

Facciamo questa ipotesi, diciamo che sono storiche tutte, e dico TUTTE, le vetture prodotte, non immatricolate ma prodotte, entro il 31 dicembre 1968. Diciamo poi che tutte le vetture prodotte dal 1° gennaio 1969 sono considerate storiche se considerate dall'apposita lista chiusa ed abbiano compiuto il 20° anno di età*.

*Salvo le eccezioni, cioè quelle vetture che per longevità di modello si rifanno ad auto entrate in produzione in anni lontani ma che ancora non hanno compiuto il 20° anno di età [Citroen 2CV, Renault 4, VW Maggiolino, Mini, etc.].

Molti problemi si risolverebbero da sé ...

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Offline Admin

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #14 il: Settembre 10, 2007, 11:31:39 am »
Serpiko mi trova al 100% d'accordo.

Resta comunque l'amaro in bocca, perchè quando ho comprato una vettura nuova (dico io per dire chiunque), qualcunque essa sia, l'ho pagata soldini, non noccioline, era in regola con le norme antinquinamento e non c'era scritto sopra <<valida per circolare 10 anni, poi ti attacchi al tram>>.
Quindi il discorso sulle auto d'epoca resta valido, ma le limitazioni e le deroghe a circolare continuo a non digerirle.