Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche

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Offline Squonk!

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #120 il: Settembre 14, 2007, 04:39:19 pm »
La domanda a cui voglio rispondere per prima è se sento un po' di puzza di bruciato attorno alla Deesse.
Attualmente non più del solito, anche se effettivamente di gente che vede l'auto storica come un mezzo per dribblare l'erario ne incontro sempre di più. Pensate che a taranto le Sara Vintage non le rinnovano più...
La tipica domanda di chi si ferma a guardare Squonk è se "l'ho "fatta" storica"... come se quanto ci sto spendendo su in termini di lavoro e denaro non sia abbastanza per farla passare "agli onori della storia", al di là del discorso bollo/assicurazione.
Però sono fiducioso.
Uno, perchè comunque c'è una sorta di selezione naturale tra che fa un uso intensivo delle auto attempate, come sottolineava Gannik

Citazione da: Gannik
Se una macchina viene trattata come un cesso per venti anni, senza manutenzione e senza nessuna cura, quanto credete che possa andare oltre? Continuando a trascurarla potrà circolare ancora uno o due anni poi, vuoi o non vuoi, saranno necessari degli interventi che a conti fatti non giustificheranno la riparazione della vettura

(beh, nella fattispecie diessistica credo proprio che non ci troviamo di fronte ad una macchina che si presti ad essere trascurata).
Due perchè l'Ideesse - e credo anche gli altri club- si stanno muovendo per cercare di dare sempre maggior peso allo stato di conservazione e di originalità del mezzo. Sarebbe l'unica strada che permetterà al proprietario di un'auto restaurata con i contro**zzi (o che si provi che verrà restaurata con i controc**zi entro un periodo di tempo limitato) di avere una marcia in più rispetto al proprietario di uno stesso modello in condizioni peggiori, che a certe agevolazioni non avrebbe accesso.
Il discorso va oltre la DS... mi permetto di dissentire da quanto dice il mio omonimo

Citazione da: Andrea
L'auto diventa storica nel momento in cui quel tipo di vettura racconta un qualche cosa di diverso rispetto alle auto delle generazioni successive.

Perchè il fatto che una vettura possa diventare storica, e per storica non intendo semplicemente censita nel registro, ma che ne venga certificata l'originalità, è una diretta conseguenza della volontà del proprietario, in ogni caso difficilmente misurabile su parametri oggettivi.
Se avessi un modello popolare e lo volessi conservare perchè è un ricordo di famiglia, la cosa più naturale che farei sarebbe conservarlo con tutte le cure necessarie e non usarlo di certo per andare a spasso per le strade sterrate o per traslocare. Io credo che qualsiasi auto così sia una testimonzianza storica (e da noi ce ne sono). La vera difficoltà è però discernere, perchè tutto ciò richiederebbe parecchie risorse, o per lo meno la collaborazione di organi come la Motorizzazione o le stesse compagnie assicurative. Difficilissmo, in un trionfo di burocrazia come il paese in cui viviamo.
Ciao Squonk!,
in quello che fai vedo lo spirito che mi anima quando c'è da recuperare una DS, sei - senza offesa - un Diessaro ( con lo stesso senso che ha per i gatti la Gattara).

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #121 il: Settembre 14, 2007, 11:41:19 pm »
Il fatto che si possa essere "troppo competenti" per poter parlare di un argomento mi mancava proprio, robyazz.  [o:o:]
Suvvia Gianluca,cerca di cogliere un pò di ironia... [A:mai]
Mai detto che Andrea non debba parlare dell'argomento,ci mancerebbe,ma che essendo un grande conoscitore ed appassionato di storia delle automobili (tanto di cappello, e qui di ironia proprio non ce n'è) ,è portato ad analizzarlo soprattutto da un punto di vista (secondo me,appunto, "troppo"  [;)]) tecnico,analitico e meritocratico.
Inutile rimarcare ancora le differenze di tale impostazione con chi invece ha semplicemente a cuore e si coccola il suo catorcino pluriventennale,magari non decisivo nella evoluzione tecnologica delle quattroruote,ma altrettanto degno di ricevere qualche straccio di agevolazione (e sullo stato di conservazione e manutenzione del mezzo come parametro per l'accesso a tali privilegi,confermo che mi trovate d'accordo al 100%).   
« Ultima modifica: Settembre 14, 2007, 11:44:38 pm da Robyazz »

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #122 il: Settembre 15, 2007, 12:09:46 am »
La domanda a cui voglio rispondere per prima è se sento un po' di puzza di bruciato attorno alla Deesse.
Attualmente non più del solito, anche se effettivamente di gente che vede l'auto storica come un mezzo per dribblare l'erario ne incontro sempre di più. Pensate che a taranto le Sara Vintage non le rinnovano più...

Questo è da attribuire al solito comportamento del popolo italico > mi danno la mano, ma mi prendo il braccio e in più cerco anche di metterglielo nel didietro (scusate la franchezza) > è chiaro che poi le polizze storiche le tolgono...
In ogni caso, il puzzo di bruciato lo sento più intorno ad altri modelli, che intorno alla DS.

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famoso10

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #123 il: Settembre 15, 2007, 09:10:35 am »
Cari amici, temo che qui si stia friggendo una quantità d'aria come non si vedeva da tempo. Purtroppo gli interessi corporativi di una serie di personaggi di rilievo del mondo politico ed economico di questo paese (che sia detto sin d'ora appartengono all'intero arco parlamentare) fanno si che la prossima legge quadro che regolamenterà il settore delle vetture storiche cambierà molte cose rispetto all'attuale "deregulation".

Ci sono diversi disegni di legge attualmente all'esame del Senato, tutti fanno richiamo alla necessità di verificare che le auto storiche lo siano veramente: originalità, conservazione, coerenza del restauro secondo i criteri stabiliti dalla FIVA. Il disegno di legge n° 1365 del 5 marzo propone dei cambiamenti al Codice della Strada, il passaggio più significativo è questo: 5. Sono veicoli di interesse storico o collezionistico quelli costruiti da oltre 25 anni e come tali certificati dall’Automotoclub storico italiano (ASI) e dai registri storici dell’Alfa Romeo, della Fiat e della Lancia, in quanto delegati dalle rispettive case costruttrici, nonchè, per i soli motoveicoli, dalla Federazione motociclistica italiana (FMI). La certificazione di cui al primo periodo, volta ad accertare l’autenticità e l’originalità del veicolo, viene effettuata in base al regolamento emanato dall’ASI, depositato presso il Ministero dei trasporti. I veicoli di cui al presente comma possono circolare sulle pubbliche strade purchè posseggano i requisiti previsti per questo tipo di veicoli, determinati dal regolamento.

Il ddl 1365 è stato portato in parlamento da una serie di senatori che hanno "accolto" le istanze dell'ASI che pressava (com'è logico) perché la Magnalbò-Salvi-Berselli non passasse e che il monopolio ASI restasse immutato.

Le novità sostanziali sono che tutti i autoveicoli con più di venticinque anni iscritti negli albi ASI, Fiat, Alfa e Lancia diventano "storici" e come tali acquisiscono l'omologazione euro4 ed i vantaggi che ne derivano, non hanno limitazioni alla circolazione (ovvero hanno le stesse di un veicolo euro4), tanto che lo stesso disegno di legge alla voce "limitazioni" cita: 1. Con riferimento alle limitazioni della circolazione disposte per motivi di compatibilità ambientale, i veicoli di interesse storico o collezionistico sono equiparati ai veicoli omologati ai sensi della normativa comunitaria «Euro-4».

La normativa si occupa anche della fiscalità, dicendo che 1. Le disposizioni dell’articolo 63 della legge 21 novembre 2000, n. 342, in materia di esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche, salvo che nel caso di utilizzazione sulla pubblica strada, e di determinazione forfettaria dell’imposta provinciale di trascrizione si applicano a tutti i veicoli di cui alle lettere n-bis) ed n-ter) del comma 1 dell’articolo 47 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni, come tali certificati dall’ASI-Automotoclub storico italiano o, per i solo motoveicoli, dalla Federazione motociclistica italiana.

    2. La proprietà di un veicolo di cui al comma 1 non costituisce elemento indicativo di capacità contributiva ai sensi dell’articolo  38 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e successive modificazioni.


Togliendo via il "bollo" e la spada di Damocle del redditometro al bravo Socio ASI/Alfa/Fiat/Lancia in regola con la quota associativa.

Tutte le altre auto sono nuove o vecchie. Chi ha una CX con meno di 25 anni (ad esempio) si trova equiparato al possessore della Dunatuttagibolli del caso.


L'IDéeSse Club (forse tutti non sanno che) è il club che ha fondato il RIASC e che l'ha gestito anche per conto di Citroën Italia sino al 30 giugno dello scorso anno, forse non tutti sanno che nel 2001 si svolse un "incontro al vertice" informale in Piazza della Signoria a Firenze tra il Presidente Cerreti, il caro amico Loi e l'allora suo braccio destro Tabucchi, incontro cui erano presenti il sottoscritto e l'attuale Segretario del Club, sul tema Citroën storiche e ASI. Loi e Tabucchi ci suggerirono varie strade per federare/associare il RIASC all'ASI e per far si che il Registro divenisse l'ente certificatore ufficiale delle vetture storiche del double Chevron in Italia. Noi cortesemente rifiutammo l'offerta, sia perché in fondo i metodi dell'ASI non ci hanno mai convinto, sia per le conseguenze che una scelta diversa avrebbe avuto nei confronti del Club e dei suoi Soci.

(due fotine dell'incontro):




Ovviamente il Registro (e qui parlo come relazioni esterne del RIASC) non sta con le mani in mano ad aspettare che la "tegola" ci cada in testa: tramite il suo Presidente il RIASC ha inoltrato ai Senatori firmatari del ddl una richiesta di riconoscimento: i nostri amici si sono lasciati sfuggire nell'articolo cardine del ddl una frase che sembra messa li per noi, unica struttura in Italia a rappresentare ufficialmente il Costruttore di riferimento, il testo depositato in senato recita infatti: registri storici dell’Alfa Romeo, della Fiat e della Lancia, in quanto delegati dalle rispettive case costruttrici.
Chi più delegato di noi?  ;D

Per altro sulla paternità del testo del disegno di legge ci sono pochi dubbi: nella premessa si legge chiarissimo Come vigorosamente sollecitato dagli enti associativi sopra indicati [leggi ASI, FMI, Registro Fiat, Alfa e Lancia], riteniamo però che il motorismo storico italiano meriti un ulteriore e più strutturale supporto legislativo, oltre a quanto già laboriosamente – anche se talvolta disorganicamente – ottenuto nel corso degli anni.
Più chiaro di così...

Ogni sviluppo della faccenda sarà segnalato sui forum RIASC, IDéeSse e 2Cv.

io tendo sempre ad estremizzare, ma le cose effettivamente vanno cosi, a quanto pare questo disegno di legge è gia cambiato nuovamente, ogni tanto spuntano sui giornali dei trafiletti che passano sempre indifferenti e nessuno ci fa caso.

se veramente verranno attuate alcune cose saranno veramente positive tipo il mantenere la targa originale anche se di provenienza estera (a quale costo ?) oppure la possibilita di avere l'automobile senza targhe e documenti nel garage, nel cortile o il piazzale di  qualche azzienda senza essere processati penalmente perche detentori di rifiuti pericolosi, di contro c'è il calderone politco, il bacino di voti che si chiama ACI  ormai intollerabile come strutturato  e per la funzione che svolge attualmente,  qualche cosa devo inventarsi per giustificare l'esistenza di un bordello del genere ed ecco  che creano a pennello il problema  auto d'època che poi non esiste ma che sapientemente si inventano ad arte, qualche uno  lo dovrà mantenere questo "calderone".

Tra la casta politica, l'aci e l'asi si stanno giocando e spartendo funzioni potere e controllo di denaro, di sicuro la formula legislativa non sarà a favore di chi pensa di possedere un'auto vecchia, non voglio offendere nessuno, si ho detto vecchia perche le auto d'època ad eccezzione di pochi numeri sono solo quelle possedute dalla casta.

Non me ne vogliate per quelli iscritti ai club e convinti della loro utilità, questi nati con tutte le buone intenzioni dei fondatori si sono trasformati a cominciare dall'asi in forzieri pieni di denaro e nominativi con tanto di cod fisc., su questi tesori vogliono metterci mano e il fine legislativo sarà questo ma ben occultato, la tutela delle auto vecchie che siano citroen fiat alfa bmw del60, 70 o dell'80 non interessano a nessuno se non il solo proprietario, queste sono solo il pretesto la via per raggiungere l'obiettivo politico finaziario, quelle storiche sono gia protette,  coccolate e intoccabili



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Offline ROSANGELO84

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #124 il: Settembre 15, 2007, 02:47:30 pm »
Innanzitutto mi sento di ringraziare i miei 3 sostenitori.

Mi dispiace molto che discriminazioni "razziali" sulle automobili arrivino proprio da un club di appassionati che, proprio come qualcuno ricordava, dovrebbero essere più aperti visto le vicissitudini in cui la DS ha dovuto districarsi negli anni '80 e non solo. Se all'apoca fossero stati altrettanto fiscali come siamo noi oggi nei confronti della sovracitata paugeot (ad esempio) credete che ora saremmo così tanti sul forum e sulle strade?
Come osservava Panzer, mi pare, è una guerra tra poveri. Invece di essere tutti uniti e dire No alle riforme che mettono immeritatamente mani al nostro portafogli, ci scanniamo gli uni con gli altri dicendo che la tua macchina è meno storica della mia o addirittura che non lo è affatto. Ma ci indeboliamo. Fin che non avremo capito la cosa di fondo, saremo tutti contro tutti. Quello che ci muove, non deve essere la passione solo x la Ds, perchè arriveremmo a difendere solo noi stessi soffocando gli altri che da appassionati (come noi) invece ci potrebbero dare una mano. Non dobbiamo vedere i possesori di Lancia o Alfa romeo come nemici o concorrenti. O pensare che la Mercedes non sarà investita dai nostri stessi problemi. Se è così, lo ripeto, il riasc o qualunque altro organo di qualsivoglia natura non mi rappresenta affatto. Dobbiamo iniziare a collaborare tra club.
Altra cosa più importante. Quello che ci deve guidare e se non capiamo questo ogni discussione sarà inutile, è la passione. E la passione, non conosce Ds o Cx o Mercedes codine o Jaguar e-type. La passione è amore e l'amore non può escludere. Ripeto che l'amore che posso nutrire per la macchina più schifosa del mondo, deve superare i criteri di storicità quali stile, tecnica, eleganza, fenomeno di vendite storia ecc... C'è una storia con la s minuscola, quella che vede il proprietario e la sua macchina, che per me è più importante di quella sui giornali di ruiteclassiche o simili. La fiat uno che a me fa rabbrividire, è giusto che diventi sorica al pari della rolls royce. Non dimentichiamoci, che la nostra dea, è stata paragonata anche peggio della fiat uno. Questo per ignoranza. Cerchiamo di non vestire anche noi i panni degli ignoranti, ma di comprendere, capire e apprezzare se non addirittura di condividere l'amore che uno può nutrire nei confronti del suo "catenaccio".
Ogni marca e modello può essere e deve essere storica. Ma non ogni auto. La soluzione potrebbe essere semplice, la butto li così. Non deve essere il chilometraggio annuo a determinare il discrimine se l'auto è storica o no, se faccio più di 10000 km annui allora non è più storica ma è normale. Semmai il parametro chiave sta nelle condizioni di utilizzo. Ciò non significa che una macchina con una bolla di ruggine sia da bocciare. Significa anzi che una macchina debba avere dei requisiti minimi al di sotto dei quali è una macchina da tutti i giorni. Uno che ha speso fior di quattrini e magari tanta passione e tanta fatica per tirare a nuovo o mantenete in efficienza una macchina, qualunque essa sia, per me è un parametro sufficiente a determinare la storicità dell'auto. Nessuno utilizzerà un'auto in cui ha speso fior di denaro a sproposito. Perchè ricordiamo che  l'esenzione dal bollo ed il trattamento assicurativo non rendono economicamente competitiva un'auto d'epoca, delle spese ce ne sono, eccome. toccate la gente sul portafogli ed il problema sarà risolto. Se volete circolare con l'auto d'epoca essa deve essere un minimo in ordine. La fiat uno d'epoca? Perchè no. Però niente ruggine, niente marmittone, niente sedili esplosi eccc. A questo punto uno fa un'analisi: "mi conviene fare tutti questi lavori per non pagare il bollo e l'assicurazione?" Se si, allora l'auto è storica ed è giusto sia tale, se no, se la cambia! Se ho parlato male ditemelo. Può essere secondo voi una soluzione interessante? E a parte questo, la cosa che mi preme più di tutte è che sia chiara la dichiarazione d'intenti che ho spiegato poco sopra. Quella mi preme più di tutto.
Quando un uomo con il cric incontra un uomo con il ponte, l uomo con il cric é un uomo morto. Schiacciato. https://www.facebook.com/angel.ross.161?fref=ts

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famoso10

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #125 il: Settembre 15, 2007, 03:45:07 pm »
Innanzitutto mi sento di ringraziare i miei 3 sostenitori.

Mi dispiace molto che discriminazioni "razziali" sulle automobili arrivino proprio da un club di appassionati che, proprio come qualcuno ricordava, dovrebbero essere più aperti visto le vicissitudini in cui la DS ha dovuto districarsi negli anni '80 e non solo. Se all'apoca fossero stati altrettanto fiscali come siamo noi oggi nei confronti della sovracitata paugeot (ad esempio) credete che ora saremmo così tanti sul forum e sulle strade?
Come osservava Panzer, mi pare, è una guerra tra poveri. Invece di essere tutti uniti e dire No alle riforme che mettono immeritatamente mani al nostro portafogli, ci scanniamo gli uni con gli altri dicendo che la tua macchina è meno storica della mia o addirittura che non lo è affatto. Ma ci indeboliamo. Fin che non avremo capito la cosa di fondo, saremo tutti contro tutti. Quello che ci muove, non deve essere la passione solo x la Ds, perchè arriveremmo a difendere solo noi stessi soffocando gli altri che da appassionati (come noi) invece ci potrebbero dare una mano. Non dobbiamo vedere i possesori di Lancia o Alfa romeo come nemici o concorrenti. O pensare che la Mercedes non sarà investita dai nostri stessi problemi. Se è così, lo ripeto, il riasc o qualunque altro organo di qualsivoglia natura non mi rappresenta affatto. Dobbiamo iniziare a collaborare tra club.
Altra cosa più importante. Quello che ci deve guidare e se non capiamo questo ogni discussione sarà inutile, è la passione. E la passione, non conosce Ds o Cx o Mercedes codine o Jaguar e-type. La passione è amore e l'amore non può escludere. Ripeto che l'amore che posso nutrire per la macchina più schifosa del mondo, deve superare i criteri di storicità quali stile, tecnica, eleganza, fenomeno di vendite storia ecc... C'è una storia con la s minuscola, quella che vede il proprietario e la sua macchina, che per me è più importante di quella sui giornali di ruiteclassiche o simili. La fiat uno che a me fa rabbrividire, è giusto che diventi sorica al pari della rolls royce. Non dimentichiamoci, che la nostra dea, è stata paragonata anche peggio della fiat uno. Questo per ignoranza. Cerchiamo di non vestire anche noi i panni degli ignoranti, ma di comprendere, capire e apprezzare se non addirittura di condividere l'amore che uno può nutrire nei confronti del suo "catenaccio".
Ogni marca e modello può essere e deve essere storica. Ma non ogni auto. La soluzione potrebbe essere semplice, la butto li così. Non deve essere il chilometraggio annuo a determinare il discrimine se l'auto è storica o no, se faccio più di 10000 km annui allora non è più storica ma è normale. Semmai il parametro chiave sta nelle condizioni di utilizzo. Ciò non significa che una macchina con una bolla di ruggine sia da bocciare. Significa anzi che una macchina debba avere dei requisiti minimi al di sotto dei quali è una macchina da tutti i giorni. Uno che ha speso fior di quattrini e magari tanta passione e tanta fatica per tirare a nuovo o mantenete in efficienza una macchina, qualunque essa sia, per me è un parametro sufficiente a determinare la storicità dell'auto. Nessuno utilizzerà un'auto in cui ha speso fior di denaro a sproposito. Perchè ricordiamo che  l'esenzione dal bollo ed il trattamento assicurativo non rendono economicamente competitiva un'auto d'epoca, delle spese ce ne sono, eccome. toccate la gente sul portafogli ed il problema sarà risolto. Se volete circolare con l'auto d'epoca essa deve essere un minimo in ordine. La fiat uno d'epoca? Perchè no. Però niente ruggine, niente marmittone, niente sedili esplosi eccc. A questo punto uno fa un'analisi: "mi conviene fare tutti questi lavori per non pagare il bollo e l'assicurazione?" Se si, allora l'auto è storica ed è giusto sia tale, se no, se la cambia! Se ho parlato male ditemelo. Può essere secondo voi una soluzione interessante? E a parte questo, la cosa che mi preme più di tutte è che sia chiara la dichiarazione d'intenti che ho spiegato poco sopra. Quella mi preme più di tutto.

tutte parole sante e giuste come ogni  intervento fin'ora scritto, peccato che siamo in italia, nazione derisa ovunque in tutto il mondo e tutto questo non sono altro che parole che fluttuano nell'aria senza nessun effetto dove necessario

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Offline elfodeiboschi

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #126 il: Settembre 15, 2007, 04:20:20 pm »

E' bello che ci sia questa "piazza virtuale" ove ognuno esprima il proprio parere senza prevaricazioni sull'argomento! Pur tuttavia molti sono i modi di pensare, di vedere e vivere l'automobile e l'automobile d'epoca, ID, D, Ds o altre! Ognuno, consapevolmente o meno cerca di tirare l'acqua al suo mulino: l'A.S.I. non fa di sicuro una piega se entrano nelle sue casse Euro sonanti per attestazioni di "auto d'interesse storico-collezionistico", salvo poi nascondersi dietro un dito se i Club convenzionati di zona risultano troppo di "manica larga"; le Assicurazioni sono ben disposte ad incassare premi a basso rischio (salvo poi accusare e voler ritornare sui propri passi se qualcuno fa un incidente con una Dyane alle 2.00 di notte imboccando uno svincolo contromano in stato d'ubriachezza, in una sera in cui NON c'erano raduni in zona); c'è effettivamente chi ha l'auto ultaventennale "da combattimento", e ci trasporta i secchi di malta o i sacchi di patate dentro (ma magari è proprio un "mezzo commerciale" nato proprio per questo.....non venitemi a dire che le vostre Break o Familiali le avete trovate con i bagagliai perfetti!!!!) e magari un po' "il furbetto" lo fa per risparmiare sull'Assicurazione (con il beneplacito del Club Storico di zona di cui sopra); eppoi, eppoi, eppoi, ognuno vive con sincerità la Sua auto in buonafede, se gli piace la Fiat Uno e la cura, anche se non è certo un'auto rara, va bene così (del resto anche di Fiat 500 ce ne sono una marea, non perfette, ma ultratrentennali e rappresentano un "fenomeno di costume"), oppure c'è chi può "amare" la propria Alfa Romeo Arna o la propria Fiat Regata... di certo molto rare ma...così interessanti a livello collezionistico? Ma ritornando a noi "diessisti" anche ognuno di noi "vive" la Dea a proprio modo: c'è chi (e ce ne sono!!!!) la tiene sui cavalletti, magari senza liquidi nei serbatoi-carter e non la usa MAI, c'è chi la usa solo per i raduni, chi l'ha restaurata da concorso, c'è chi, come me, pur non avendola "da concorso" la tiene in "buon stato d'uso" e pur non avendo altre auto la usa poco, tre quattro volte al mese facendo sì e no 4-500 km mensili (quindi beata l'ora se si può pagare 87 euro l'anno di Assicurazione), insomma ognuno la "ama" e tratta a modo proprio, quindi qualsiasi legge, spartiacque, codice, studiato per punire i furbi in malafede non rischia che di fare di tutta l'erba un fascio, rendendo scontenti coloro che fanno parte di un universo multicolorato e che, giustamente, ha da rimanere tale.
Elfo dei Boschi e La Citroën DSuper:
una Citroen DSuper giunta sana e salva fino ai nostri giorni
http://www.citroendsuper.tk

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Panzerfaust

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #127 il: Settembre 15, 2007, 07:08:50 pm »
Mi dispiace molto che discriminazioni "razziali" sulle automobili arrivino proprio da un club di appassionati che, proprio come qualcuno ricordava, dovrebbero essere più aperti visto le vicissitudini in cui la DS ha dovuto districarsi negli anni '80 e non solo. Se all'apoca fossero stati altrettanto fiscali come siamo noi oggi nei confronti della sovracitata paugeot (ad esempio) credete che ora saremmo così tanti sul forum e sulle strade?
Come osservava Panzer, mi pare, è una guerra tra poveri. Invece di essere tutti uniti e dire No alle riforme che mettono immeritatamente mani al nostro portafogli, ci scanniamo gli uni con gli altri dicendo che la tua macchina è meno storica della mia o addirittura che non lo è affatto. Ma ci indeboliamo. Fin che non avremo capito la cosa di fondo, saremo tutti contro tutti. Quello che ci muove, non deve essere la passione solo x la Ds, perchè arriveremmo a difendere solo noi stessi soffocando gli altri che da appassionati (come noi) invece ci potrebbero dare una mano.

Evviva!!!!
 [:clap] [:clap] [:clap]

Mi sento meno "mosca bianca"...


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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #128 il: Settembre 16, 2007, 09:47:43 am »
Guerra fra poveri?  [:ohoh]
Se tu vedi uno scambio di opinioni come una guerra, lo è davvero. Per me è solo uno scambio (per fortuna civilissimo) di idee, e comunque noi non abbiamo alcun modo per "pesare" decentemente su uno schieramento che come abbiamo detto più volte è trasversale.
Insomma, che tu voti da una parte o dall'altra non cambia nulla, la pensano tutti allo stesso modo, o meglio, sia da una parte che dall'altra c'è gente favorevole oppure contraria al monopolio ASI, che è l'unica vera "guerra" che stanno combattendo (loro: noi stiamo a guardare).

Per il resto, il fatto che anche io pensi che non tutti i modelli di auto non abbiano pari valore storico, non vuol dire che io pensi che alcune hanno diritto a circolare ed altre no, sia chiaro!

Siccome sono una persona concreta, e ritengo inutile discutere di cose che non ho nessun modo di cambiare, mi consolo pensando che c'è una cosa che possiamo fare, ed io qui la faccio giornalmente: cercare di convincere tutti voi a trattare la DS davvero come un pezzo di storia da accudire e preservare, vincendo la tentazione di modernizzarla o personalizzarla. Se questa fosse la cultura diffusa, non tanto per la DS, che è facile, quanto per le vetture meno "blasonate", e l'amore per la propria vettura "un po' datata" fosse chiaramente visibile, sarebbe più facile allontanare da chi ci "governa" (le virgolette sono volute  :-X ) l'idea dell'auto "storica" come scusa per tenere in circolazione catorci rugginosi e puzzolenti spendendo poco...

E anche qui, passo e chiudo...
Admin  [:hello]

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #129 il: Settembre 16, 2007, 10:08:25 am »
Noposso dirti che, ARNA a parte, non esistono vetture di serie A e serie B

Premetto che sulle auto storiche non sono nessuno ma quando porterò mio figlio ad un raduno Alfa tra vent'anni io l'Arna la vorrò vedere perchè anche lei ha qualcosa da raccontare e i suoi perchè così come vorrò vedere ad altri raduno una Uno (figliolo, la ebbe il 50% delle famiglie italiane!) ma soprattutto la 'mitica' Duna (Gianni Agnelli la apostrofò con un epiteto che ti dirò tra qualche anno...).

Non so a voi ma a me anche la 127, adesso, suscita emozione e adoro vederne una in perfetto stato così come mi piace vedere una Ritmo prima serie, quella senza mascherina, i suoi cerchi così originali, i suoi fari posteriori così ammalianti nonostante il trionfo della plastica.

McOrion

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Offline rechin

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #130 il: Settembre 16, 2007, 12:03:22 pm »
....quando porterò mio figlio ad un raduno Alfa tra vent'anni io l'Arna la vorrò vedere perchè anche lei ha qualcosa da raccontare e i suoi perchè

ZIO MCORION, QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI FAR USO DI STUPEFACENTI!!!
AZZ, L'ARNA CHE HA QUALCOSA DA RACCONTARE...I SUOI PERCHE'....A MOMENTI MI PORTI LA LEON DALLO PSICOLOGO!!!! [:D] [:D] [:D]

così come vorrò vedere ad altri raduno una Uno (figliolo, la ebbe il 50% delle famiglie italiane!) ma soprattutto la 'mitica' Duna (Gianni Agnelli la apostrofò con un epiteto che ti dirò tra qualche anno...).
Non so a voi ma a me anche la 127, adesso, suscita emozione e adoro vederne una in perfetto stato così come mi piace vedere una Ritmo prima serie, quella senza mascherina, i suoi cerchi così originali, i suoi fari posteriori così ammalianti nonostante il trionfo della plastica.

McOrion

L'UNICA DUNA CHE CONOSCO E'  QUELLA CHE SI FORMA CON LA SABBIA DEI DESERTI [:D] [:D] [:D]
 [:hello]
PS. EHI, MA NON AVEVI DETTO CHE LE AUTO STORICHE NON TI PIACCIONO??? ADESSO MI DICI CHE LA 127 TI STUZZICA...SECONDO ME STAI ESAGERANDO, VACCI PIANO CON QUELLE COSE RAGAZZO [:D] [:D] [:D]

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Offline ROSANGELO84

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #131 il: Settembre 16, 2007, 09:55:44 pm »
Ma no Admin. Guarda che non mi riferivo col termine guerra allo scambio di opinioni, per carità.
Stavo solo osservando, e correggimi pure se sbaglio, che non capisco che cosa possa spingere un appasionato a sparlare od avercela con un altro di marca e marchio diversi. Non dirmi che che a te fa piacere che uno a cui piace un'auto ce l'abbia con un altro che sbava per un'altra. Hanno un denominatore comune che è l'auto storica e questo ci dovrebbe fortificare e non dividere. Altra cosa. Le opinioni è giustissimo e deve così essere, vanno esposte con garbo, ma non solo nella forma. Anche la sostanza di certe opinioni, può far male. Quindi nn c'è solo il modo di esporre, ma bisogna anche tenere conto di chi si intende o si può discriminare con certe opinioni di per sè innocenti, ma i cui effetti possono penalizzare gli altri.
Tranquillo, le guerre non le voglio, peace and love [:color]
Quando un uomo con il cric incontra un uomo con il ponte, l uomo con il cric é un uomo morto. Schiacciato. https://www.facebook.com/angel.ross.161?fref=ts

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Offline Gianluca

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Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #132 il: Settembre 17, 2007, 04:15:09 pm »
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La soluzione potrebbe essere semplice, la butto li così. Non deve essere il chilometraggio annuo a determinare il discrimine se l'auto è storica o no, se faccio più di 10000 km annui allora non è più storica ma è normale. Semmai il parametro chiave sta nelle condizioni di utilizzo. Ciò non significa che una macchina con una bolla di ruggine sia da bocciare. Significa anzi che una macchina debba avere dei requisiti minimi al di sotto dei quali è una macchina da tutti i giorni. Uno che ha speso fior di quattrini e magari tanta passione e tanta fatica per tirare a nuovo o mantenete in efficienza una macchina, qualunque essa sia, per me è un parametro sufficiente a determinare la storicità dell'auto. Nessuno utilizzerà un'auto in cui ha speso fior di denaro a sproposito. Perchè ricordiamo che  l'esenzione dal bollo ed il trattamento assicurativo non rendono economicamente competitiva un'auto d'epoca, delle spese ce ne sono, eccome. toccate la gente sul portafogli ed il problema sarà risolto. Se volete circolare con l'auto d'epoca essa deve essere un minimo in ordine. La fiat uno d'epoca? Perchè no. Però niente ruggine, niente marmittone, niente sedili esplosi eccc...

A parte il fatto che aggiungerei "niente taroccature, niente fumo blu dallo scarico, niente bombole sul tetto" e sempre seguendo la filosofia del "facciamo per fare due chiacchiere" direi che questa io la ritengo una posizione assolutamente ragionevole.

Vedi che parlando, parlando finiamo per giungere alla conclusione che, sfumature legittime a parte, la pensiamo tutti più o meno allo stesso modo ?

 [:hello]
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #133 il: Settembre 17, 2007, 06:12:51 pm »
Insistiamo peraltro a ghettizzare le auto post anni '70. Non so cosa pensavano nel '70 i contemporanei delle loro auto quali 'auto storiche' e probabilmente loro stessi dicevano allora le stesse cose delle contemporanee (che bello quando le auto erano fatte a mano, adesso fanno milioni di pezzi quindi le DS non saranno mai storiche e chissà cos'altro).

Qualcuno ricorda che una Fiat Uno non è solo un mezzo di motorizzazione di massa... è IL mezzo di motorizzazione di massa, forte di un motore, il FIRE, capace di portare a spasso con un niente dallo studente al padre di famiglia. La Uno Sting, perfetto esempio di minimalismo meccanico, forse ancor più della Panda - che per contro ancor più della Uno merita di essere ricordata come storica.

In questa discussione forse è proprio il concetto ghettizzante di storica che non mi trova d'accordo. Vogliamo dimenticare le linee della Alfa 164 (con due ritocchi attuali anche oggi) o della prima Punto disegnata da Giugiaro (che coraggio per la Fiat rischiare con linee così moderne nel segmento che le da il pane con quei faroni posteriori verticali...).

Ciononostante il punto della discussione non è questo, si teme che per salvare ANCHE le Punto di finirà per ammazzare le ID. E'vero ma non possiamo permetterci di salvare le ID ammazzando le Punto quindi la soluzione deve essere un'altra.

In un altro paese estero avrei detto "ben venga un comitato" a decretare conservazione e originalità di una vettura ma in Italia TUTTE le auto catorce passerebbero i soliti pseudo-controlli burletta da 50 euro.

In verità in Italia non esiste una soluzione applicabile perchè manchiamo di qualunque serietà. Ogni proposta si scontrerà sempre con la sua applicazione ma per carità, tagliarci una mano per salvare l'altra mi pare una pessima idea.

Anzi, per dirla tutta il fenomeno del tuning è ormai così in aumento che salvaguardare un'auto con un bel kit della Cadamuro dovrebbe essere ormai importante quando salvaguardare un modello perfettamente originale aggiungendo quindi complicazioni invece che soluzioni.

Ricordiamo infine che tra una Euro 1 e una Euro 4 per l'ambiente non vi sono differenze sostanziali e che rottamare una Euro 1 costruendo una Euro 4 per sostituirla è NETTAMENTE più sfavorevole che permettere alla Euro 1 di circolare. I possessori di una vettura Euro 1 che non hanno alcuna intenzione di rottamarla andrebbero premiati con incentivi, altro che essere incentivati a cambiarla...

McOrion
« Ultima modifica: Settembre 17, 2007, 06:15:03 pm da McOrion »

Re: Tutti nel calderone - Editoriale Ruote Classiche
« Risposta #134 il: Settembre 17, 2007, 06:24:02 pm »
Aridajjjee con 'ste bombole sul tetto  [:ohoh] [:ohoh]
Stavi quasi facendo un intervento che mi piaceva...evidentemente non è ancora ora   [A:mai]

Una stretta di mano virtuale a Rosangelo e Panzer coi quali mi sento in sintonia sull'argomento al 100%,senza "se" e senza "ma"  [:clap]

Non concordo affatto invece con chi dice che le cose non si possono cambiare...allora acettiamo tutto mettendo giù la testa senza fiatare ? Se si fosse sempre ragionato così saremmo ancora all'età della pietra  [B)]