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Ehi Fra', un giorno mi fai provare il semi automatico?
Sono un fautore del cambio meccanico da sempre, però però...
A una richiesta del genere non risponderei mai e poi mai di no!!
Se vuoi, già domenica c'è un gettone per te.
Non si direbbe, ma in quell'esatto istante l'auto era in moto e funzionava. Il semi sbatteva un po', le sfere erano esplose, i dischi non frenavano ma la dea si muoveva sulle sue ruote. Se non si fosse mossa, probabile che ne avremmo fatto tocchetti. Ma quell'auto non aveva alcuna intenzione di morire, dite quel che volete ma è così.
Arrivò nel mio box sotto la pioggia, se ne partì ancora sotto la pioggia. Con me l'Admin, in entrambi i momenti e sempre.
Ciao amore come sei bella in riva al fiume!
Era il 28 dicembre 2002. L'avevo ritirata alla mattina, dopo 500 metri evitai subito un incidente, un picio distratto che cambiò corsia in maniera consona al suo epiteto. Lei era sporca, da sistemare, con qualche ruggine qua e là e uno stop solo. I freni da spurgare. Le puntine da cambiare. I fari puntati al cielo. La pompa hp che perdeva. Il baule che puzzava di cane morto e bagnato. Non avevo ancora ben familiarizzato con la leva delle altezze e per questo mi feci 3 km in posizione eretta, prima di affiancarmi a un autobus, guardare l'autista dritto negli occhi e accorgermi di essere un po' troppo alto. Ma la giornata mi donava un pallido sole, uno di quei lunghi tramonti invernali che cominciano all'ora di pranzo e sembrano non finire mai, e trovai opportuno finire il rullino (il rul-li-no, sembra roba di un secolo fa) tra le lunghe ombre dei platani distesi accanto al canale Cavour, dove m'ero trovato a passare per caso in quel fatidico giorno.
Un giorno come pochi ne capitano, uno di quelli in cui ti basta un catorcio da guidare e un tramonto per sentirti dentro qualcosa che pensavi non esistesse nemmeno.
Mò basta con l'amarcord che sono facilmente commovibile...