Bello il caso! Scarabeo, sei davvero un uomo fortunato!
La dea break ha un fascino davvero rimarchevole. A me fa suscitare la libertà, il tempo libero, il campeggio e le passeggiate nei boschi. Una dea break è stata una delle mie desiderata in primis, e l'admin mi aveva anche linkato una dea a Milano bleu Camargue, tanti anni or sono, ma poi ho deviato verso la berlina etc etc.. Comunque con gli amici di dea ci ritroviamo un po' tutti ad avere questa gemma non fiorita che è la dea break. Ricordo ancora quando ero ragazzino e il cugino di mia madre mi portava sulle routes nationales con la sua 23 ie break brun scarabé: i sorpassi in quelle strade a tre corsie in cui lui era puntualmente sempre al centro e il clakson sempre all'opera. Jacques e la dea. Che personaggio....vi ho mai parlato di lui? E' un uomo di settant'anni anni che ha avuto tutti i modelli di DS e mai una ID. Il bello è che le ha conservate tutte.....ma nel giardino di casa e, a dirla tutta, dato che come ho sopra raccontato lui adora pigiare sull'acceleratore, e se non era il motore a rompersi, era la dea che finiva fuoristrada o peggio addosso ad altre auto, quindi conserva un mucchio di dee, circa una quindicina, ma in condizioni pessime! Jacques ha un certo quantitativo di fortuna, un po' meno i suoi passeggeri....ne ha lasciato qualcuno al Camposanto, ma quand'ero bambino non lo sapevo e neanche la mia famiglia supponeva che andassi apposta a fare il chilometro lanciato con lui! Quindi tornando alle dee break ricordo ancora questo autobus marrone che tirava come un dannato ed io al finestrino con la faccia sporta fuori a farmi lacrimare gli occhi e il vento che mi cuoceva le guance. Dimenticavo un particolare: Jacques è alto 209 centimetri, e quindi il suo stare in una dea era sancito per questioni di ingombro fisico e poi, era l'auto cucita su di lui, col suo look anni '60, completo scuro, camicia bianca, cravatta sottile a fondo dritto, occhiali da vista con lenti scure tipo Onassis, vi dico un tipo da dea. E adesso, parlandone mi sta tornando un magone di infanzia finita, di tempi che non torneranno, di situazioni ormai inimmaginabili.
Forse, proprio per queste ragioni sto così bene sulla mia dea: ritorno indietro nel tempo, rivivo e risento cose del passato, mi catapulto alla mia Francia dalle strade bombate, alle ombre degli alberi, alle auto della gendarmeria nascoste nelle viuzze che facevano transitare nelle foreste, la sabbia sul ciglio della strada, i capelli cotonati e i vestiti coloratissimi, l'onestà e la tranquillità senza invidia ne' cattiveria, i coloranti nelle bibite, le pompe di benzina con le dépanneuses gialle che esibivano i trofei incidentati, e il mio sciroppo di granatina che coronava la fine della passeggiata in dea.
Ecco, questo che ho scritto è un milionesimo di quello che provo quando mi si chiede che cosa è una dea break rispetto al mio modus vivendi.
Meno male che ho una medicina tutta speciale: la Delfina!
fischer