Scusa, ma quale sarebbe la sentenza modificata?
Non è che la sentenza (quella citata quì sopra del 22 gennaio 2007 e che accoglie parzialmente il ricorso per motivi aggiunti) è una sola e poi ognuno la legge come più preferisce?
Ciao, L
Ciao Lanfranto. Il Comune di Firenze subito dopo la sentenza del 22 gennaio riformulò il blocco in un nuovo decreto e presentò il proprio ricorso al TAR che nell'aprile di quest'anno si è nuovamente pronunciato respingendo in blocco i ricorsi del "comitato euro zero".
Successivamente (e questo non ha nulla a che fare col TAR) il sindaco di Firenze ed alcuni assessori sono stati rinviati a giudizio per non aver preso provvedimenti sufficienti a ridurre l'inquinamento dell'aria. La cosa era ampiamente prevista: quando anni fa interpellammo comune e Regione riguardo al disegno di legge che avbrebbe bloccato le Euro zero ci fu risposto "lo dobbiamo fare per rispettare l'impegno a ridurre l'inquinamento atmosferico. Sappiamo bene che non sono le auto storiche le responsabili del problema e certo le esenteremo dal provvedimento, concorderemo con voi associazioni la formula corretta". Impegno che per quanto mi riguarda è stato rispettato da Regione e Comune di Firenze: la dicitura "auto iscritte negli appositi registri" è l'escamotage che ci ha permesso di non veder descriminato il RIASC rispetto all'ASI in Toscana e Lombardia.
Finché mi sono occupato della questione, è la strada che ho cercato di percorrere con tutte le amministrazioni locali.
Sia Gianluca che Francesco erano presenti a Bocche del Magra, alla riunione del CdA IDéeSse Club dove informai i Consiglieri di quella che era la strategia che intendevo seguire per evitare il fermo delle auto RIASC (all'epoca il RIASC era gestito dall'IDéeSse Club), ottenendo il consenso di tutti i consiglieri eccetto Francesco che (coerentemente con quello che ha poi fatto) avrebbe preferito lo scontro diretto con le istituzioni nelle aule dei tribunali anziché il dialogo e la contrattazione.
Anche nel Registro le opinioni erano contrastanti, tanto che fu indetta una sottoscrizione per finanziare il ricorso al TAR che fu poi effettivamente portato avanti dal Direttore e dal CX Club tramite Soci residenti nel fiorentino (condizione necessaria), il RIASC non figura nel ricorso poi ritirato semplicemente perché all'epoca non aveva consistenza legale, essendo una sezione dell'IDéeSse ed essendo il CdA IDéeSse contrario all'attacco frontale alle istituzioni e favorevole alla linea del dialogo.
Sono diversi modi di operare: io come consigliere dell'IDéeSse Club e relazioni esterne del RIASC scelsi la via per salvare le auto degli iscritti, Francesco optò per tentare di salvare tutte le eurozero.
Inutile dire (vi basta leggere 'sto topic) che la polemica si trascina ancora.
Mi spiace, perché alla fine se oggi i veicoli RIASC coll'attestato (certificato) a bordo possono circolare a Firenze come gli euro4, è merito del Consiglio dell'IDéeSse Club.
Francesco la chiama "discriminazione", io sono forse un po' meno idealista, ma lo chiamo
risultato portato a casa.