Cristiano io ti capisco però le condizioni attuali sono queste:
- aumento del parco veicoli storici con conseguente aumento di agevolazioni per bollo e assicurazione. aumento purtroppo dei furbetti che se ne approfittano (nessuno qui dentro si senta additato per favore).
- giro di vite sull'inquinamento. Inutile, interessato, fazioso, tutto quello che volete però c'è e sarà sempre peggiore.
Eh si, questo bisogna ammetterlo facendosene una ragione, il grande fratello (amministrativo e anche assicurativo) sta sicuramente misurando i numeri finali, fregandosene delle nostre fregnacce gas si/gas no (e inserirà anche limitazioni all'uso delle auto a gas non catalizzate, credetemi, fregandosene delle considerazioni ambientali vere, come si dice sopra)...
Però secondo me c'é anche un'altra leva che si potrebbe sfruttare, come ho già accennato in altro topic, ovvero le potenzialità della casa madre nel dialogare con le istituzioni: é indubbio che per molti costruttori non emergenti sia di interesse anche commerciale curare e salvaguardare il proprio patrimonio storico (che gli emergenti non hanno), per la maggior parte affidato agli appassionati...sia quelli che corrono la mille miglia...sia quelli che prediligono altre forme di collezionismo meno gridato, ma a mio parere non meno convenienti. Ebbene, mi sembra giunto il momento (per le case sopracitate) di impegnarsi concretamente su questo fronte secondo il detto "do ut des".
Non mi pare che le nostre auto siano così elitarie a livello di costi di acquisto e di esercizio [forse di esercizio sì] e nemmeno che i nostri incontri siano all'insegna di cronoscolate, alberghi a 5 stelle, trofei, etc.
Se sono ancora capace di scrivere e tu di leggere...il riferimento non é all'attività di Riasc e clubs collegati (al cui operato vanno sempre i miei complimenti)...ma a certaltri modelli di collezionismo elitario ( più di costume, che di sana passione fatta di mediocre quotidiano) che mi sembra la maggior parte della platea non desideri emulare.
Che poi sia prevedibile e necessaria (per i motivi ben chiariti da Marini) una sistematicizzazione dei criteri di censimento secondo la dicitura "conservato e manutenuto in condizioni storiche corrette", su questo posso esser d'accordo.
Però sempre nel solco di un collezionismo "fatto di modesto quotidiano non gridato", ovvero nei termini che la platea sembra voler prediligere, se possibile...