Dal sito del Circolo di Santa Colomba, un testo scritto per la riapertura nel 2006 dopo alcuni anni di "pentole in soffitta".
Per la cornaca, l'IDéeSse con i suoi Soci e le sue Dee ha partecipato alle feste paesane che il Circolo organizzava.
Non deve essere stato facile ( nei primi anni sessanta) per la comunità di Santa Colomba accettare il fatto di dover abbandonare il Circolo.
Certo, perchè a Santa Colomba il Circolo c'era sempre stato, nato come risposta politica e ricreativa ad un dopoguerra difficile, in una campagna isolata, dove il bisogno di pacificazione e normalizzazione era un'esigenza fortemente sentita.
Quello che preoccupava i miei compaesani consisteva nel fatto che i locali erano stati gentilmente concessi da un proprietario terriero che, a causa della grave crisi agraria, ora era costretto a vendere.
Erano gli anni in cui la televisione prendeva il sopravvento sulla radio e la macchina con il mangiadischi aveva sostituito la Lambretta.
GIA', LA TELEVISIONE E LA MACCHINA!
In quel periodo ero abbastanza distratto: il primo lavoro, i primi amori, il primo motorino, la visita militare..... troppe cose per uno che fino ad allora aveva guardato solo i maiali....
Negli anni 50' e 60' la popolazione era composta da mezzadri, operai agricoli, boscaioli, qualche artigiano, da un prete ed un fabbro, ma, da tempo, notavo che la fila di vacche portate al travaglio per essere ferrate, si accorciava sempre di più e prima di me i contadini erano diventati impiegati ed operai, il fabbro aveva sempre meno vacche da ferrare e ora costruiva cancelli ed inferriate per le nuove villette che timidamente nascevano, dopo decenni in cui i muratori avevano costruito solo castri e parate.
Mi ero dimenticato di dirvi (ma l'avrete capito lo stesso) che Santa Colomba si trova in piena campagna e non è neppure un Paese, e che, da sempre, viene identificato come Santacolombino uno che o è nato o vive in una zona, con un raggio di circa 2 chilometri, che comprende, partendo da Est e spostandosi in senso antiorario, Montebuono, Mugnano, Casagatti, Cannuccio, Altichiari,Casavecchia (Carpineta), Cennano, Il Giardino, Il Colle, La Gavina, Casabocci (di qua e di là), Arnano, Cennina, Bellaria, Montecaiano, Pastine, Le Case Nuove, San Leonardo, L'Osteriaccia.
Il motivo per cui Santa Colomba sia stata da sempre riconosciuta come capoluogo forse stà nel fatto di trovarsi geograficamente nel centro della zona, o forse perchè c'è la Chiesa ed il Palazzo (però a me piace pensarlo come Il Castello, con i suoi misteri, il sotterraneo, gli attacchi subiti negli anni della Repubblica di Siena, i morti ammazzati spero per qualche nobile causa) o forse perchè è il luogo dove è arrivato per primo l'acquedotto o la luce, o perchè c'era l'appalto con il telefono pubblico..... oppure per il Prete e il Fabbro!
Se poi volete sapere dove siamo, basta guardare ad ovest di Siena e cercare con lo sguardo un'immensa macchia verde; quello è il Montemaggio e la Montagnola senese. Al centro di quel verde ci siamo noi.
Chi fù il primo ad avere l'idea di costituire una Cooperativa con lo scopo di costruire un Circolo Ricreativo, francamente non lo so; forse fù Silvano o Don Guglielmo, forse Sauro o Vasco...certo è che vennero interpretati i desideri di tutto un popolo che, con un entusiasmo indicibile, impugnò piccone e mestola e non si fermò finchè, nel 1968, la costruzione venne finita.
In quel periodo esisteva un altro luogo di ritrovo in auge specialmente nei lunghi pomeriggi invernali: era la bottega del fabbro. quante discussioni, quante storie in quella cantina nera di fuliggine, quanta umanità in quell'omone che noi chiamavamo Vaschino... fra un coplo di maglio, un moccolo e le faippole della forgia, il Circolo nasceva e cresceva. I frequentatori più assidui erano quelli di Santa Colomba: Zampa, Angiolino, Ezio, il Masotti, Don Guglielmo, Riccardino, il Branconi..... ma da Fungaia veniva Aleriano, da Cannuccio Aladino ed il Fiorentini, dall'Altichiari Guido ed il Biondo col fedele Pitù, da Arnano Alizzardo ed il Panichi. Spesso arrivava Sauro, poi , mentre tornavano a casa, si fermavano i fratelli Ghini, Guerriero, Italo, Ilio, Guidino e il Simone.
DALLA BOTTEGA DEL FABBRO SI VEDE BENE, QUASI SI TOCCA LA CASINA GIALLA.
La strada del Pian del Lago fino a Santa Colomba era ancora bianca e molto più tortuosa di ora; ma i muli dei carbonai era da tanto che non la percorrevano più ed anche il postale che si arrampicava fino a Celsa per poi scendere a Colle al mercato del Venerdì non passava più. Il traffico era limitato a qualche ora del mattino per andare al lavoro e la sera per il ritorno e dal rumore del motore si capiva chi stava per arrivare. Ora la strada è asfaltata e trafficata a tutte le ore del giorno e della notte e la gente non la conosci più (a proposito che ci fanno tutti questi cittadini di Zagabria a Santa Colomba?).
Da parte mia posso dire che accompagnai mia moglie a Siena con la strada a sterro e la riportai a casa con la strada asfaltata insieme ad una cittina: era il 1972.
Per circa 40 anni il Circolo non solo è rimasto aperto, ma ha svolto in pieno il suo compito e non ha tradito le aspettative di quei Soci che con tanto entusiasmo hanno eretto quest'edificio.
Per gli adulti sono state organizzate Feste di Fine Anno e cene con ballo, per i piccoli Carnevale e Befana, festicciole di compleanno e rinfreschi di Comunione. Spinti dalla grande passione del Dr. Roggi, di Lavinio e di Alvaro, ha dato vita ad una Società Sportiva che ha partecipato con onore a numerosi Tornei estivi di calcio. E' stato tra i primi Circoli ad organizzare corse ciclistiche e podistiche molto apprezzate dai partecipanti; ha appoggiato attività venatorie accogliendo la grande passione che accomuna molti dei nostri Soci. Ha svolto attività politica coinvolgendo nel tempo partiti ,Amministrazioni, Enti ed Istituzioni, nel rispetto del nostro vivere civile e del nostro Statuto. Abbiamo fatto anche proiezioni cinematografiche di film in Super 8 con una nutrita presenza di pubblico; sono state organizzate gite turistiche sempre interessanti e divertenti; abbiamo cercato, coinvolti dal compianto Prof. Gerola, attività culturali di alto livello. Ma sopratutto è nella quotidianità che il Circolo ha svolto il suo compito di aggregazione di tutta una comunità che fra una chiacchera, un caffè, una bussata a tre sette ed una bocciata al biliardo, ha trascorso qualche ora in serena compagnia.
Se molte di queste attività hanno avuto un positivo svolgimento lo si deve sopratutto ad uno sparuto gruppo di soci, primo fra tutti Mauro, che non solo ha trascinato ma ha fatto.
Anni addietro per finanziare le attività del Circolo, venne deciso di organizzare una Festa paesana (3 GIORNI A SANTA COLOMBA); dopo alcune edizioni svolte sulla strada, le strutture vennero spostate nel giardino della Villa (Palazzo) g.c.
Se da un lato può essere doloroso dire fine ad una festa che per anni ha caratterizzato quasi tutta l'attività del Circolo, va anche preso atto che in quella cucina si è forgiato un gruppo di donne, lavoratrici, casalinghe, mamme e nonne, che senza la presunzione di diventare acclamate cuoche, si sono fatte apprezzare quali eccellenti esecutrici di una cucina tradizionale toscana, senese, se non addirittura santacolombina: erano nati i presupposti perchè il Circolo, pur trasformandosi ed adeguandosi ai nuovi tempi, continuasse a restare aperto.
Per questo, il ringraziamento dei Soci non deve limitarsi a Vasco, a Don Guglielmo, a Silvano, a Sandro o a Mauro, ma deve estendersi a questo stupendo gruppo di donne che ci ha permesso di vedere ancora accesa la luce nel nostro Circolo.
BARAKUK