La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra

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Offline FeDeesse

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #45 il: Settembre 06, 2008, 01:11:28 pm »
Quella fotografata è una delle tre SM di preserie, ch'io sappia è anche l'unica superstite: delle altre due, una è finita al reparto corse ed è stata pesantemente trasformata, dell'altra ninzò.

Curiosità: l'interno è in targa nero, mi pare sia anche priva del bracciolo nello schienale posteriore. Sarei anche curioso di aprire il cofano: so che delle prime tre, una aveva il motore a i.e. della DS21, inizialmente previsto per la versione base della gamma. Considerato l'interno in vinilpelle nera, magari è proprio lei.

mamma mia perchè non l'hanno prodotta in serie...  :'( :'( :'( :'( [(muro)] [(martell)] [(joystick)] [(cpu2)] [(nonso)] [(matto)] [(piove)] [(tryfly)]
Qualche citroën.....

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Offline Andrea

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #46 il: Settembre 06, 2008, 03:33:27 pm »
Citroen SM rosse non ne ricordo, ne ricordo di bordeaux, ma sulla stampa italiana del periodo rammento che l'SM pubblicizzata era di colore rosso.

« Ultima modifica: Settembre 06, 2008, 03:49:59 pm da Andrea »

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #47 il: Settembre 06, 2008, 04:22:41 pm »
Sai l'anno della pubblicità? Mi manca in archivio e trovo curioso che ritragga una SM Rouge de Rio (1970 quindi) con già i ripetitori laterali e la grafica delle inserzioni anni '74/'75.
A vederla così è B-Communications :-)

X Fedéesse: è una storia lunga e complicata che si intreccia con almeno quattro fatti importantissimi nella storia di Citroën

1) l'acquisto di Maserati
2) il desiderio di Bercot di avere una vettura che gradualmente sostituisse la DéeSse alla guida della gamma spostando verso l'altro il segmento di mercato.
3) il progetto Wankel
4) i cambi di vertice in Citroën voluti da Michelin ed i "4 anni che cambiarono il mondo", ovvero il periodo dal 1970 al 1974 tra crisi petrolifera e arrivo di Peugeot.

La dirigenza di Citroën alla fine degli anni '60 seguiva un progetto importante di diversificazione delle attività produttive: acquisendo molte società in difficoltà economiche, Pierre Bercot (Presidente-Direttore Generale della Marca) intendeva allargare l'offerta Citroën dai camion (acquisto di Berliet) al mercato aerospaziale (assunzione di molti tecnici dalla Dassault, dalla Sud Aviation e da altre aziende aeronautiche in crisi) sino ad arrivare al delirio dell'elicottero Wankel.
La gamma autovetture nel 1967 era costituita da 2Cv (con Dyane che doveva sostituirla a costo quasi zero: produzione e sviluppo affidati a Panhard), Ami6 (con "aggiornamento" Ami8 alle porte) per poi saltare alla gamma D che andava dalla ID19 alla DS21 Cabriolet. In poche parole il minimo ed il massimo che un francese potesse desiderare con ben poco in mezzo.
In un mercato in rapida evoluzione, Citroë aveva già pronto un piano dettagliato che vedeva il modello "F" che doveva uscire con motori a 4 cilindri raffreddati ad aria (sviluppo Panhard) e sospensioni tradizionali e idro, un modello "G" (che poi sarà GS) collocato un po' più in alto, un modello "L" ancora più in alto (diciamo tra la Xantia e la C5, per capirsi) ed il top di gamma con la linea delle "S" che dovevano avere motori wankel e tradizionali a 4 e 6 cilindri e carrozzerie a 3 e 5 porte, modelli di cui conosciamo la sola versione "top", ovvero la SM, coupé 3 porte a motore Maserati 6 cilindri.

In pratica CX non avrebbe dovuto sostituire interamente la gamma DS ma inserirsi sotto alla versione top della GS (la Birotor, effettivamente arrivata sul mercato) sino a sfiorare la versione base della "SM" che sarebbe dovuta essere una berlina a 4 porte con motore 21 iniezione a 4 cilindri e 4 valvole per cilindro (effettivamente realizzato e testato nelle gare).

Tutto questo piano industriale era basato sui guadagni "teorici" che Citroën avrebbe dovuto capitalizzare col trend registrato negli anni '60, purtroppo la crisi petrolifera, la stagione degli scioperi del '68, il precipitare della situazione in Vietnam ed in Medio Oriente (citroën aveva fabbriche sia a Saigon che in Libano), il "flop" sul mercato USA e gli altisimi costi sostenuti per lo sviluppo della gamma e l'acquisto di nuovi stabilimenti determinarono le dimissioni di Bercot ed il taglio (uno dopo l'altro) di tutti i suoi piani di ricerca.

Di tutto questo è proprio al Conservatoire che troverete traccia: a partire dal fantastico elicottero Wankel (oggetto modernissimo con le maniglie della... 2CV!!!) alla "L" (sorta di CX con plancia e particolari SM col boxer raffreddato ad acqua di derivazione Lancia), uno o due prototipi della "F", la SM "base" col vinilpelle, le GS Birotor e tanti motori sperimentali di cui oggi restano maquette o prototipi. Un tuffo nella storia della più rivoluzionaria delle marche automobilistiche con la possibilità di sbirciare dietro alla "cortina di ferro" che per tanti anni ha celato i frutti di tanta audacia e tanto ingegno.
« Ultima modifica: Settembre 06, 2008, 04:26:04 pm da Martini »

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Offline dave

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #48 il: Settembre 06, 2008, 04:29:31 pm »
Dottor Martini ma a Rimini non organizzate mai niente ?
questa è la città della piadina ,delle tagliatelle, delle lasagne al forno ,del sole , delle discoteche,del mare e non per ultimo della "BALUAS ".
Ditemi cosa manca ?
se serve una mano sono qua aspetto solo un vs cenno.
ciao ciao

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Offline Andrea

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #49 il: Settembre 06, 2008, 04:30:33 pm »
Mi pare che Piero la dati al 1972 ma io non escludo che la si trovi anche su pubblicazioni precedenti. Fammi dare un'occhiata e ti dico ...

Io ho postato questa foto pensando, chissà, magari hanno utilizzato questo esemplare di preserie.
« Ultima modifica: Settembre 06, 2008, 04:32:12 pm da Andrea »

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #50 il: Settembre 06, 2008, 04:36:34 pm »
Dottor Martini ma a Rimini non organizzate mai niente ?
questa è la città della piadina ,delle tagliatelle, delle lasagne al forno ,del sole , delle discoteche,del mare e non per ultimo della "BALUAS ".
Ditemi cosa manca ?
se serve una mano sono qua aspetto solo un vs cenno.
ciao ciao

Mi dice la Segreteria del Club che a settembre prossimo si protrebbe fare una bella Promenade IDéeSse in Romagna... Parliamone :-)
(a me piaceva anche l'idea di una piadinata sabato sera/domenica a pranzo in gennaio...)

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #51 il: Settembre 06, 2008, 04:37:30 pm »
Mi pare che Piero la dati al 1972 ma io non escludo che la si trovi anche su pubblicazioni precedenti. Fammi dare un'occhiata e ti dico ...

Io ho postato questa foto pensando, chissà, magari hanno utilizzato questo esemplare di preserie.

'71, auto AM '72 mi sembra possibile, è il colore che è strano: magari è una vettura stampa del '70. Boh.

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Offline Gianluca

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #52 il: Settembre 06, 2008, 04:39:27 pm »
Interessante davvero il racconto di Marini. Sapevo anche io che il destino CX fosse stato di ricoprire un ruolo meno "prestigioso" di quello che poi ha avuto. Comunque vada, capisco i piani e le strategie, capisco le esigenze di diversificazione della gamma ma ad oggi, pensando alla SM come auto da collezione, una SM con motore DS non mi smuoverebbe proprio niente. Le meraviglie della SM sono principalmente tre: il motore Maserati (più in generale, un motore performante a (almeno) 6 cilindri di chiara impronta sportiva), la linea particolarissima, il DIRAVI.

Senza una di queste tre, per quanto mi riguarda, il fascino della SM decade.

Grazie Maurizio della preziosa chiccha.

Per quanto riguarda il rosso invece io ricordo una pubblicità piuttosto famosa dove la SM compare in livrea rossa insieme ad una attrice dell'epoca.

Colore stupendo.

 [:hello]
Le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è maturo al punto giusto, le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto...

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Offline dave

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #53 il: Settembre 06, 2008, 04:44:14 pm »
sarei ben felice di fare qualche cousa basta che mi diate l'innesco.
non sono sicuro ma penso di avere una SM rossa mezza smontata ma coperta e all'asiutto da circa anni 30.
lunedi controllo.
ciao ciao

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Offline Nick82

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #54 il: Settembre 06, 2008, 04:50:24 pm »
Mi dice la Segreteria del Club che a settembre prossimo si protrebbe fare una bella Promenade IDéeSse in Romagna... Parliamone :-)
(a me piaceva anche l'idea di una piadinata sabato sera/domenica a pranzo in gennaio...)



Evvai.... [:clap] [:clap] [:clap]

Viva la Romagna....
E' un problema di testa...

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #55 il: Settembre 06, 2008, 05:25:56 pm »
sarei ben felice di fare qualche cousa basta che mi diate l'innesco.
non sono sicuro ma penso di avere una SM rossa mezza smontata ma coperta e all'asiutto da circa anni 30.
lunedi controllo.
ciao ciao

Pensa di avere una SM rossa da qualche parte ma non è sicuro di dov'è esattamente. Costui chiaramente non è umano.
Se io avessi [ancora] una SM, indipendetemente dal colore, SAPREI ESATTAMENTE dove si trova, come sta, se è contenta o meno e se domani ci andrò a prendere il caffé!!!

Ecco l'innesco: seconda metà di settembre 2009, su due giorni, direi tra Sant'Arcangelo (Sangiovesa aspettaci) e Rimini. L'impatto di una schiera di DS davanti al Grand Hotel sarebbe significativo.


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Offline Andrea

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #56 il: Settembre 06, 2008, 05:34:11 pm »
Maurizio, diciamocela tutta, in Citroen erano matti da legare. E' facile indicare la strada da seguire a posteriori ma che fosse - parlando solo di automobili - al solito di una gamma "sproporzionata" per la storia e la tradizione della marca e della sua utenza, è fin troppo evidente.

Prima dell'introduzione dell'Ami 6 nel 1961, l'utente Citroen che acquistava una 2CV se voleva salire di livello si trovava l'ID 19. E' ovvio che Citroen perdeva utenza. Si riuscì a recuperare molto con l'introduzione dell'Ami 6 ma rimaneva scoperto un vasto settore che andava dagli 800 cc ai 1600 cc, in un Paese, la Francia dove, data la situazione economica del Paese, il settore più remunerativo del mercato tendeva a salire sempre più, dai 400-1000 cc diciamo, ai 1000-1300 cc.

Quando nel 1961 Citroen lancia l'Ami 6, Renault mette in produzione R3 e R4, in listino poste appena sotto la Dauphine, ma solo un anno dopo, nel 1962, Renault lancia sul mercato la R8, una 1100 cc. appena sopra la Dauphine. Con una gamma così strutturata, l'utente medio poteva così passare dai 600 cc della R3 - subito uscita di produzione - ai 1100 cc della R8. Quando tre anni dopo, la Regie lanciò sul mercato la R16, una 1500 cc, l'utente tipo non si trovava il nulla tra la R8 e la nuova venuta ma un'altra vettura intermedia, la R10.

Quindi se da un lato l'utente Citroen passava attraverso 2CV, Ami 6 e l'ID 19, l'utente Renault poteva scegliere tra R4, Dauphine, R8, R10 e R16. E' vero che sopra i 1500/1600 cc della R16 non c'era nulla ma è altresì vero che i segmenti più remunerativi del mercato all'epoca erano altri. Tra Dauphine/Ondine, R8/R10, R16, Renault produce circa 6 milioni di auto.

E Peugeot, la più classica e per certi versi la meno innovativa tra le francesi ? 1.600.000 204, 1.200.000 403, oltre 2.500.000 404, tot., quasi 6 milioni di vetture prodotte.

Simca ? 2 milioni di 1000 e un milione tra 1300/1301 e 1500/1501, tot. circa 3 milioni.

Diciamo quindi un tot. complessivo di 15 milioni di vetture non Citroen. Se vi pare poco ...

Quando Citroen acquisisce Panhard, si carica sulle spalle una casa produttrice di vetture utilitarie dalle cilindrate ridicole e dai costi di una fuoriserie. Forse Citroen avrebbe potuto trasformare Panhard in una sorta di marchio sportivo, un pò come fece Renault con Alpine o Simca con Matra ma non se ne fece nulla. Nulla di nulla intendo dire.

Da notare che nessun costrutture francese negli anni '60 si impensierì mai del fatto di non potere contrastare le ID/DS. Dopo il fallimento della Fregate, Renault si guarderà bene dal proporre un'altra 2 litri. La stessa Peugeot, aveva nella sua vettura di maggior prestigio, la 404, un'auto di gamma inferiore alla ID 19 e solo con la 504 nel 1968, la casa di Sochaux si avvicinerà alla gamma ID/D. Non parliamo di Simca, dopo la Vedette - ereditata bella e fatta dalla Ford SAF - si dovrà attendere il 1970 perché la Chrysler - proprietaria del marchio Simca - si interessasse, con la Costituzione del marchio Crhysler France, ad un vettura concorrente della gamma D.

Forse, il vero guaio di Citroen, fu di aver concepito la DS.

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #57 il: Settembre 06, 2008, 06:11:03 pm »
Ti dirò, leggendo gli scritti privati di Bercot ( :)) vien fuori che la DS ha sempre sfiorato la redditività senza mai raggiungerla, allo stesso tempo non ha mai costituito ragione di perdite significative (come sarà per GS Birotor e SM). L'idea di un modello capace di mettere in difficoltà Renault e Peugeot c'era, anzi: ben più di un idea c'era bello che pronto il prototipo di una berlina media (la F) disegnata da Bertoni col chiaro intento della funzionalità con un interno tracciato dall'istrionico Michel Armand (autore -tra l'altro- delle plance di SM, CX 1 e 2 e GS/GSa) e con motori di scuola Panhard/Becchia (che poi rivedremo, forse un po' invecchiati, sulle GS).

Il progetto "F" nasce all'inizio degli anni '60 con la sigla "AP" e prevede una berlina media da produrre in due versioni: motore 4 cilindri boxer e sospensione tradizionale o motore rotativo con sospensione idropneumatica, lo stile ricorda molto (TROPPO) la futura R16 tanto che il sistema di stampaggio delle fiancate in un sol pezzo con la saldatura di queste al tetto che forma il gocciolatoio sarà oggetto di varie controversie con Renault che va a brevettare prima di Citroën questo procedimento, per altro certamente ideato da Bertoni. Sarà questa "l'ultima goccia" che nel 1966 convince Bercot a bloccare i progetti FX e FY alla soglia delle catene di montaggio.






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Offline Andrea

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #58 il: Settembre 06, 2008, 06:26:29 pm »
Il frontale mi rammenta la Rover P6, scalfature sul cofano, persino il paraurti ...



Forse è ancora più somigliante con il muso della RO 80 ...



Nei tre quarti la Renault R6, spazio terza luce, passaruota, scalfatura lungo la linea di cintura ...



Chissà ...
« Ultima modifica: Settembre 06, 2008, 06:31:46 pm da Andrea »

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Offline Martini

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Re: La ROUTE NATIONALE 7 da Parigi alla Costa Azzurra
« Risposta #59 il: Settembre 06, 2008, 06:31:53 pm »
In realtà i parafanghi davanti della F sono più simili a quelli dell'Ami6, fissati in tre punti come anche nella DS. La chiave del disegno comunque è tutta nel gioco di incastri tra fiancate e tetto a formare i gocciolatoi, identico -come dicevo- a quello della R16.