Dunque, le auto sono state concepite per muoversi, per circolare e non per stare ferme in un box. Detto questo bisogna anche aggiungere che non tutte le auto sono state concepite per un uso quotidiano nel traffico congestionato di oggi. Vuoi per vetustà, vuoi per concezione e complessità del veicolo - penso ad una Talbot da GP degli anni '20 che non è stata certa concepita per girare nel centro di Milano e fermarsi ad ogni coda o ad ogni semaforo - la quasi totalità delle auto pre 1945 non si prestano per un uso quotidiano.
E' anche vero però che la meccanica di queste auto, nella gran parte dei casi, priva di quei numerosi servocomandi offerti su vetture più recenti tendono a soffrire meno, fermi prolungati. Quindi se è inevitabile che il proprietario di una Serpollet a vapore metta in moto il suo "macinino" magari una volta all'anno, credo però che soffra meno l'immobilità la sua "insana" vaporiera rispetto al fermo di una automaticissima Cadillac Eldorado Biarritz del '59. O forse diciamo anche che in Serpollet gli eventuali squilibri di marcia si sentono meno rispetto ad una Cadillac di cinquant'anni dopo, da cui non ci si attendono simili contrattempi o malfunzionamenti.
Io credo che le nostre "amate" soffrano di più il fermo rispetto alle loro coetanee di altre marche. I loro servocomandi, i loro circuiti, nei quali scorre la linfa idraulica, necessitano di essere sempre lubrificati per impedire che i condotti, le guarnizioni, i manicotti si secchino, si rompano, etc.
In sintesi, una Dea non si rovina ad essere utilizzata con parsimonia, diciamo pure una volta alla settimana, semmai si preserva, soprattutto se una persona nel quotidiano non può offrirgli dei viaggi da effettuarsi in serenità, ma una Dea ferma sei mesi soffre di più il fermo di una Fiat 1500 priva di tutti quei servomeccanismi che necessitano di un certo uso se non vogliamo che incomincino a perdere, a ingranarsi malamente od a incepparsi.