La mia la andai a vedere per la prima volta nell'autosalone di un amico di famiglia.
Mio padre sapeva che la stavo già cercando e avrei portato a casa qualunque cosa o quasi. Per la verità cercavo qualcosa di particolare. Vidi una bellissima Ds 20M pallas in vetrina, coi fari leggermente girati nel senso opposto alla porta, come se snobbasse un po' i clienti. Era stata restaurata 15 anni prima e più spostata. Ed il proprietario non la voleva vendere! (Poi non gli rinnovarono il contratto d'affitto e allora...) Aveva un solo neo: una piccola bolla sul parfango posteriore, un vero e proprio neo che nell'800 avrebbe fatto di una semplice donnina del popolo, una signora aristocratica (tutte le mie auto sono ... d'alto bordo e tra loro spiccano anche nomi eccellenti). Inoltre mi era rimasta impressa quella ragnatela soffice che aveva sul tetto. Ci sono andato per un anno a vederla e per un anno quella ragnatela era li, sembrava una parrucca, una di quei parrucconi bianchi che indossavano le dame, sempre dell'800.
Allora capii che non era un'auto come un'altra.
Quando l'avviarono, non avendo LHM utilizzarono l'acqua (poi l'impianto fu spurgato subito). Sembrava che in assenza di pane, avessero dovuto accontentarsi delle brioches.
Esemplare rarissimo, quasi unico, con un piccolo neo, una bianca parruccona, lo sguardo altezzoso, l'opulenza, una necessità che ricordava una famosa frase. Allora decisi: MARIA ANTONIETTA.
Ironia della sorte, fu lei a tagliare la testa al boia: quel maldestro meccanico che si beccò in testa il suo cofano!