CERTO ADESSO ANDIAMO IN ARGENTINA A COMPERARE LE DS. Avranno le sospensioni a molle e Macpharson, e motori 6 cilindri BUICK.
E' successo anche questo. Non l'ho scritto ieri sera perché avevo poco tempo ma la vicenda che vi racconterò per sommi capi ha dell'incredibile. Nel 1950 l'Alfa Romeo era pronta a lanciare la sua nuova vettura di punta, la prima auto completamente nuova del dopoguerra, la prima a scocca portante, la prima realizzata al Portello tramite una vera catena di montaggio. Nacque così l'Alfa Romeo 1900, prima importante Alfa Romeo a "larga" diffusione, entrata in produzione a partire dal 1951.
L'auto piacque molto, in I ed all'estero, tanto che negli USA i dirigenti della Kaiser pensarono di accordarsi con la casa milanese per produrre la vettura italiana nella filiale argentina della casa statunitense, la IKA [Industrias Kaiser Argentina].
Ora, delle persone normali penso che diranno: "Gli americani hanno prodotto in AR una 1900 su licenza - magari con licenze stilistiche più utili per quel mercato - con la particolarità del propulsore Alfa Romeo, la maggiore prerogativa offerta dalla casa del biscione ..." , e qui casca l'asino.
La IKA introdusse la nuova vettura, una 1900 esteticamente uguale al modello italiano, salvo per il frontale con il musetto Alfa Romeo - musetto Alfa nemmeno troppo celato - e due tipi di motorizzazione entrambi USA, a 4 e 6 cilindri. Nacquero così la IKA Bergantin e la IKA Bergantin Super 6. Della serie quando tutto e possibile e il reale supera l'inimmaginabile.
Per meglio comprenderci, capisco che montare dei motori collaudati già belle che fatti, con tanto di rete di assistenza e ricambi fosse più pratico che montare propulsori prodotti "artigianalmente" tra le nebbie della Valle Padana ma allora, perché rivolgersi proprio all'Alfa Romeo nota per la bontà dei suoi propulsori ? In fondo la linea "americaneggiante" della 1900 non era dissimile da quelle prodotte dalle maggiori case automobilistiche del periodo.
Mah ...