L'intervista integrale fatta da Brioult a Bercot apparirà probabilmente su un prossimo «Le Citroën», ma la parte che ne pubblica lo stesso Brioult sul suo "i segreti" è chiarissima, ne riporto un passaggio: «la Sm doveva essere per me una Super DS di lusso, ma costare al massimo il 10 o 15% in più della DS meglio equipaggiata.
Ho seguito con interesse la vostra discussione.
Quanto riportato nei volumi del Brioult (che possiedo e conosco) è testimonianza di un ideale libro dei sogni della Citroen in un periodo molto particolare, che coincide con la vigilia del lancio della SM.
E' vero che la SM avrebbe dovuto essere una sorta di
super DS e che avrebbe dovuto montare anche i motori a quattro cilindri, ma è altrettanto vero che ciò rispondeva alla volontà della casa di sbarcare nei segmenti di lusso.
Evidentemente la sola
coupé non era sufficiente allo scopo, così come è chiaro che un'eventuale SM a 4 porte non avrebbe certo rivestito le caratteristiche di funzionalità e di praticità già tipiche delle DS.
Una SM a 4 porte avrebbe consentito a Citroen di porsi in concorrenza con le ammiraglie di produttori specialisti, come Jaguar o Mercedes, non certo di sostituire la DS che, anche nei suoi allestimenti Pallas, si poneva in un segmento di mercato inferiore.
Le distinzioni ormai note tra gamma D e DS non c'entrano: entrambe erano ammiraglie generaliste, ancorché particolarissime, e la agognata SM a 4 porte non aveva certo per missione di sostituire la DS bensì, come espressamente riconosciuto dai progettisti intervistati dal Brioult, porsi ad un livello superiore per consentire alla casa di disporre, con la coupé, di una formidabile coppia d'attacco per un segmento di mercato nuovo.
In questo contesto, il progetto "L" per la CX proseguiva secondo la sua strada, che era quella di rappresentare l'ammiraglia generalista, al pari della DS, capace di soddisfare sia il padre di famiglia con le tranquille due litri, sia i ministri e i capi d'azienda con i motori superiori e gli allestimenti di lusso.
Ma allestimento di lusso non significa auto di lusso, così come DS Pallas non significa ammiraglia nel senso avuto di mira dal progetto di SM a 4 porte.
E' chiaro che la CX abbia lasciato l'amaro in bocca, ma non certo perché si ponesse ad un livello inferiore alla DS o perché dovesse integrare in gamma la DS dal basso, quanto perché, stante lo straordinario concentrato di originalità stilistica e tecnica, la delusione era inevitabile.
Nessuna altra sostituta sarebbe stata capace di proporre lo stesso impatto emotivo di quello prodotto dalla DS nel 1955, e se la CX ricordava la GS non era certo perché si poneva nello stesso segmento di quest'ultima, quanto perché attualizzava una
silhouette presa di mira per la prima volta da Opron proprio per la SM.
Il sottoscritto pensa anche che con la CX quella silhouette abbia ricevuto consacrazione formale definitiva e di valore assoluto, in termini di proporzioni e di purezza, ma tant'è: ka CX ha saputo raccogliere la missione della DS ponendosi sullo stesso solco della progenitrice, con risultati commerciali eccellenti.