Questo fine settimana, approfittando del clima leggermente più favorevole
rispetto ai giorni passati, ho riattivato la mia 21 che riposava in garage dalla
"Gita sul Trasimeno" del 17 Febbraio. L'intenzione di fare una bella passeggiata
domenicale in terra d'Abbruzzo veniva immediatamente minacciata dalla ruota
anteriore sinistra che, Sabato, ho trovato completamente sgonfia. Dopo un primo
gonfiaggio, ho potuto constatare che non ci fossero perdite in quanto
la pressione rimaneva costante. Tuttavia nel momento in cui ho fatto il primo giro di
prova per controllare che tutto funzionasse a dovere, ho rischiato seriamente di
rovinare la Michelin nuova nuova. Infatti il problema si è palesato in movimento:
ovvero la perdita di aria dalla valvola. Il fatto incredibile è che ho cambiato le gomme
da poco e con esse ho percorso davvero pochi chilometri e nonostante tutto ho
questi problemi che con le vecchie (di trent'anni) Michelin precedenti non avevo mai avuto.
Nonostante ciò non mi sono arreso, avevo intenzione di fare questa passeggiata a tutti
i costi, anche perché l'auto era ferma da troppo tempo. Cosicché ieri mattina sono partito
con tre Michelin nuovissime + due (considerando la scorta) vecchie di trent'anni;
una all'avantreno, l'altra nel cofano; direzione Corfinio (AQ). All'andata ho preferito fare
una strada più lunga ma anche più lineare; superstrada "Salto-Cicolana" fino ad Avezzano
circa, poi A25 fino a Pratola Peligna. Ho potuto saggiare così le riconosciute qualità
autostradali della balenottera e dare sfogo ai suoi cavalli da troppo tempo relegati nella stalla.
Al rientro ho preferito invece un percorso più "naturalistico" attraversando la piana di Navelli.
In questo caso, essendo il percorso, ricco di curve, si sono evidenziati tutti i limiti di una
vettura che, nonostante la sua raffinatezza tecnica, non è comunque più al passo coi tempi.
L'eccessiva sensibilità di sterzo, freni e sospensioni, in questo tipo di strade, fa sì che si
inneschino dei dondolamenti che inficiano notevolmente il buon confort di marcia e tendono
a strappare i bottoni della camicia, visto che si è continuamente "sballonzolati" all'interno
dell'abitacolo. Temo che oramai la vecchia e indomita Dea, anche da questo punto di vista,
debba lasciare strada anche alla più semplice delle Punto attuali se non fosse per l'eccellente
isolamento dell'abitacolo dal fondo stradale. Queste sono state le mie considerazioni durante
il viaggio di ritorno. Per il resto la Dea è sempre la Dea, con il suo enorme, indiscutibile ed
inavvicinabile fascino.