Rientrato ieri notte e ancora scollegato da internet dal nuovo ufficio. Sintettizzo parecchio:
Sei equipaggi "on the road": cinque DS ed una Merc... hemm... sorvoliamo. Un Socio con accompagnatore ha sorvolato sul serio ed è arrivato in aereo direttamente al Conservatoire. Anche FabioC s'è fatto trovare sul posto dopo una Milano-Parigi serrata in auto "psa".
Partenza da Firenze Santa Maria Novella dove abbiamo recuperato Paolo Pani, il "blogger" di Citroen.it poi via verso Osmannoro per un pranzo leggero (e veloce), li ci ha raggiunti Marzio con la Merc... hemm... quella li. Partenza prima delle 14 per valicare l'appennino e raggiungere Stradella intorno alle 17. Ritrovo con Mauro Simonazzi Benzina (parecchia) e via verso Pont St. Martin dove sono arrivati anche Flavio/Sidney e Scarabeo. Piacevolissima cena in compagnia e tutti a nanna: l'indomani sveglia alle otto.
Pont St. Martin-Chatillon, area di servizio. Pieno per tutti ed incontro con l'ultima vettura del gruppo la Dsuper5 (credo) nera di Luca.
Il traforo è passato via liscio così come i chilometri verso Beaune, intermezzati da una breve sosta per rifornimenti e ancor più breve pic-nic lungo la strada.
All'hotel di Beaune ci aspettava Laurent Moret de Rocheprise, lo straordinario organizzatore di Eurocitro (oltre che dell'ICCCR a Clermond ed altre bazzecole) che ci ha portati a visitare una delle sue cantine nel centro storico della "porta di Borgongna". Straordinaria la cantina ed eccellenti i vini degustati, peccato per i prezzi dei vini francesi decisamente elevati per i nostri standard. Io ho fatto la follia di prendere tre bottiglie di bianco al prezzo di 49 euro ciascuna. A cena la sera abbiamo trovato gli stessi vini nel menù del ristorante: il prezzo era triplo...
Laurent ci ha fatto da guida anche l'indomani mattina attraverso l'Hospice (interessantissimo), la sua gentilezza e disponibilità sono veramente straordinari.
Partenza intorno alle 12, pranzo pic-nic lungo una dipartimentale (paesaggi perfetti per delle DS, sembrava di stare nelle brochure degli anni '60 e '70) caffé al bar Gran-Cafòn (ho visto raramente tanta maleducazione) ed arrivo a Parigi intorno alle 18 sotto una leggera pioggerellina.
Hotel raggiunto in orario, sistemazione in camera e poi cena al Bistrot d'André, il locale dedicato Signor Citroën, sito ad un centinaio di metri dal nostro hotel. I più coraggiosi e meno anziani (ovvero tutti tranne Scarabeo) si sono avventurati in un petit-tour notturno nel centro della città con foto di rito sotto alla Tour Eiffel illuminata, rientro in hotel per i più fortunati verso le 23 e 30, io che appartengo alla categoria dei pirla sono riuscito a restare a secco durante la ricerca di un distributore. La 21 si è spenta ed è andata in folle (semiautomatica), con la velocità che restava ho fatto due manovre e mi sono fermato in un mezzo parcheggio lungo la strada. Ho alzato gli occhi per vedere dove eravamo: Rue du Theatre, sotto la targa che indicava dov'era lo studio di Flaminio Bertoni. Non ho parole.
Grazie a Simonazzi che ci seguiva ed al navigatore che ci guidava nel giro di un quarto d'ora la 21 era di nuovo in marcia e l'avventura si è conclusa intorno a mezzanotte e mezzo.
La domenica è stata riservata ai giri liberi per Parigi, città dotata di eccellenti servizi publici, puliti e puntuali.
A me capita d'essere a Parigi diverse volte all'anno e sempre con auto moderne che lascio puntualmente nel parcheggio dell'hotel.
Ma come si fa a lasciare una DS ferma a Parigi? Non ho resistito ed abbiamo scorazzato per l'intera giornata con la 21 per le vie del centro tra lo stupore dei parigini più giovani ed il compiacimento di quelli che la DS se la ricordano ancora, come una elegante signora sulla sessantina che che al nostro passaggio ha detto alla giovane che l'accompagnava "regardez! La déesse" come dire "guarda cosa c'era nella Parigi della mia gioventù".
Bello bello bello.
Passaggio al C_42 dedicato ai temi dell'ecologia ed un po' spoglio rispetto alle precedenti visite e poi "on the road again" con la DS per il centro di Parigi, esperienza che non ricordavo così piacevole.
Finalmente lunedì. Partenza dall'hotel e ritrovo con i trasvolatori e FabioC davanti al Conservatoire dopo un breve qui-quo-qua sul luogo dell'appuntamento. Siamo tutti ed alle 14 in punto entriamo.
Ci accoglie Jean-Claude, l'anima attiva del Conservatoire che dalla nascita della struttura si occupa della collezione, gentilissimo ci comunica che per l'occasione è in arrivo nientepopòdimenoche Denis Huille, responsabile del Patrimonio Storico di Citroën e che sarà lui in persona a guidarci nella visita.
Nel frattempo visitiamo il foyer del Conservatoire dove sono esposti i prototipi dei motori pensati per la DS: il sei cilindri raffreddato ad aria, quello ad acqua, il V8 ricavato da due motori tipo Traction ed un V6 Citroën accantonato dopo l'acquisto di Maserati. Poco più in la c'è anche il DX ad iniziezione, si tratta del modello sezionato realizato per il Salone di Parigi del 1969.
Denis arriva e la visita ha inizio.
La premessa è ottima: "siccome siete pochi, faremo una visita un po' più lunga e più libera"
Denis ci ha condotti attraverso la storia di Citroën dalla Type A di Testemolle del 1919 agli ultimi prototipi di stile. Lascio ai presenti il racconto di cosa abbiamo visto. Io personalmente ho visto alcune cose di cui non sapevo neppure l'esistenza, a cominciare da una straordinaria DS con motore a due tempi di cui si sa pochissimo (ma che sospetto essere quello descritto da Brioult nel suo "i segreti del centro studi", verificherò).
grazie al fatto che eravamo pochi ed alla presenza di Denis, in varie occasioni i visitatori hanno potuto passare oltre le catene, vedere e toccare le vetture presenti, aprire molti cofani e (incredibile per le mie esperienze passate) mettere in moto una DS.
Non una qualunque: Denis ha avviato per noi il rombante sei cilindri della DS prototipo con motore SM che partecipò alla Ronde di Chamonix, quella terminò la gara su tre ruote avendo perso una gomma anteriore in una curva.
Il rientro si è svolto in gruppi separati: il sottoscritto, Mauro Simonazzi, Flavio e Marzio siamo tornati direttemente in Italia via Macon, Scarabeo e Luca sono rimasti ancora un giorno a Parigi e ieri sera alle 21 mentre io passavo Lodi loro cenavano comodamente a Mulhouse in Alsazia.
Grazie a tutti i partecipanti per aver reso possibile questo raid, esperienza piacevole che ci ha permesso prima di tutto di conoscerci meglio e che sicuramente andrà ripetuta negli anni a venire.
Speriamo che il Conservatoire torni presto visitabile, magari (come spera Huille stesso) da tutto il pubblico che desidera farlo come un normale museo.
Grazie a Denis, a Jean Claude ed all'amico Laurent per averci aiutato nell'organizzazione di questa spedizione.
A bientot!