Il progetto del Centro Documentazione vede Citroën al fianco degli appassionati ed impegnata materialmente nel sostenere il settore storico e gli appassionati.
La salvaguardia della memoria della Marca ha attraversato fasi alterne, com'è logico in un'azienda che ha avuto tre diversi "padroni" ed una quantità di Direttori/Presidenti/Responsabili eccetera eccetera.
La filiale italiana ha di per se una storia molto interessante e dal dopoguerra (ben poco resta di quel che è successo prima) ha sempre visto la presenza costante di "persone giuste al posto giusto", con la sensibilità necessaria a salvare (anche nascondendole) tracce del passato, anche per il puro gusto di conservare un frammento di ciò che è stato.
Ho la fortuna di conoscere qualcuna di queste persone da taaaanti anni: uno su tutti l'ultimo direttore delle relazioni esterne di Citroën, Walter Brugnotti, che è all'origine della costituzione del RIASC da parte dell'IDéeSse Club e che tuttora presiede il Registro. Walter (che ha da poco lasciato il suo incarico per la pensione) è stato in Citroën per quarant'anni (!), al suo fianco Mario Maiocchi che già ho ricordato su questo forum, prima di loro c'è stato Camillo Saini, poi altre figure che si sono occupate di manualistica, documentazione, metodi di riparazione (penso a Rossari e Stabilini) e tanti altri che che non ho avuto la fortuna di conoscere. Ciascuno ha messo da parte un pezzettino ed oggi il mosaico, tassello dopo tassello, sta prendendo forma.
Se penso alla curiosità di Massimo Borio, direttore marketing e comunicazione, qualche settimana fa sul circuito di Pasquero o alle parole di Jean-Philippe Imparato sul palco di Vallelunga, non posso che essere fiducioso nell'avvenire del Citroënismo storico in Italia.