Come ci spiegò Giorgio Gaber, il fatto è che a cavallo tra gli anni '50 e '70 (ovvero per tutta la produzione della DS!) una certa intellighenzia amava distinguersi anche attraverso le automobili, preferendo le comode e tecnologiche "grosse" Citroën alle auto sportive e anche alle vistose americane.
Giangiacomo Feltrinelli viaggiava già in Traction (15six ovviamente) e fu tra i primi, nel '57, a prendere una DS19, tracciando in un certo senso "la linea", poi gli artisti e i personaggi della cultura e dello spettacolo che scelsero la DS furono un'autentica valanga: Dorelli, Einaudi, Dario Fo e Franca Rame, lo stesso Gaber, Jannacci, Pozzetto, la PFM, Sordi, il produttore Carlo Ponti, perfino Haudrey Hepburn nel '60 si comprò (a Roma) una DS19 Prestige, ovviamente nera.
Questi i più famosi, ma la lista è lunghissima e innumerevoli le DS intestate a queste persone che cambiavano modello anche più volte all'anno.
Feltrinelli, ad esempio, tra il 1969 ed il 1970 se ne è intestate SETTE, che poi donava a colleghi e dipendenti.
Il "capovendite" che si occupava di questi personaggi (avendo così modo di conoscerne i lati meno "spettacolari") era il cugino di Walter Brugnotti che (con Saini e Vion) di queste storie ce ne ha passate un bel po'.