Non mi concentro sul discorso delle specifiche tecniche in quanto lo ritengo liquidabile con logica semplicemente rifacendosi alle specifiche in vigore all'uscita del veicolo.
Mi concentro invece sulla "revisione" in generale. Ecco il serpe-spunto.
Primo pensiero: la prima revisione.
La vettura ha due tipi di usura: una cronologica e quindi certa, una d'uso e variabile. Attualmente la revisione è legata solo all'usura cronologica: grande sciocchezza.
Significa che alla prima revisione potremmo trovare in coda una dietro l'altra una la vettura di un agente di commercio (o di ledde...
) con 300.000 km e passa sulla groppa, e la vettura del nonno con un decimo degli stessi. Se la seconda, dopo 30000 km, ha bisogno di questo controllo, com'è che la prima non necessita di anticiparlo? Qualcosa non funziona.
Di fatto, con l'affidabilità garantita dalle vetture odierne, i tempi cronologici potrebbero essere grandemente allargati.
Secondo pensiero: l'illogicità delle scadenze.
La revisione ogni due anni per tutte le vetture con più di 4 anni è uno spreco di denaro e di risorse. In parte per il motivo di cui sopra, in parte perchè non tiene conto di tutto quello che può esserci nel mezzo. Manca totalmente una banca dati dei veicoli che ne certifichi la storia.
Ad esempio, domani passo la revisione del mio veicolo di 15 anni. Dopodomani faccio un botto da paura, con danno da 5000 €. Il veicolo non li vale, io non ce li voglio spendere, ma di una vettura ho bisogno. L'attuale normativa mi concede di riparare il veicolo col minimo indispensabile di denaro per rimetterlo in strada, senza troppo dover badare ai suoi requisiti, e di girare per altri 23 mesi prima del prossimo controllo.
Discorso da pazzi suicidi, ok, ma basta pensare a quanti poveracci ci sono in giro per non vederlo tanto impossibile.
Terzo pensiero: il conflitto d'interessi.
Ok, siamo nella nazione sbagliata per parlare proprio di questo.
Di fatto, se i controlli vogliono essere SERI, vanno affidati a chi non ha conflitti d'interessi nell'esecuzione degli stessi.
Essi non possono essere delegati alle officine nella maniera attuale, ci vuole qualcuno che non tragga beneficio diretto dalla quantità di controlli effettuati. Altrimenti è ovvio che l'officina sarà invogliata a non bocciare la vettura, chi tornerebbe a portargliela dopo la seconda stroncatura?
E' un po' come se proponessimo ai professori un incentivo sulle promozioni (o sulle bocciature), come se proponessimo ai medici un premio su quante persone operano (o su quanti interventi riescono ad evitare): quali sarebbero le reali conseguenze?