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http://www.hjulius.com/DS_a_pedales/DS_a_pedales.html
......ecco, vedete ragazzi, quella pietra miliare segna il mio paese di vita infantile, ho vissuto a Conflans Sainte Honorine fino al 1973. Pontoise, nella Chaussée Jules Cesar, era la città in cui mio nonno andava a comprare le sue Citroen dagli anni '30!
E' la seconda volta che la vedo sul forum e ogni volta mi si stringe il cuore. Il disegno fatto da foto dovrebbe essere tra Conflans Ste H. e Achères, luogo dietro una sorta di isola allungata lungo la Senna dove andavo molto spesso a pedalare: c'erano i cantieri navali e siccome Conflans è stato il porto fluviale più importante di Francia era uno spettacolo assistere alla messa in acqua delle péniches(chiatte motorizzate), o anche quando in ristagni di fiume c'erano i resti di barconi che ormai affondati lasciavano scorgere solo una murata fuori dall'acqua...e il peggio è che da ragazzini, io e i compagni di avventura, andavamo a nuoto in queste pozze melmose per infilarci dentro le stive piene d'acqua e poi cercare un punto per issarci sulla chiatta per poi tuffarci e ricominciare questo spassoso, pericoloso, inebriante gioco! Non vi dico quante sanguisughe toccava staccarci dalle gambe, a volte si scorgeva la sagoma di un pescegatto e nuotavamo con folate rapide ed inconsulte urlando in quel modo così infantile che sembravamo 100 anziché quattro o cinque. E l'odore che lasciava la Senna sulla pelle ancora me lo sento nelle narici, mmmmmh.....
Persi una volta un bel veliero in legno con la velatura bellissima....si andava dove c'erano questi stagni e con una corda molto lunga e sottile si lasciava la barca sull'acqua e il vento faceva il resto, alla fine si tirava sulla corda e pian pianino si tirava a riva la barca: ma il mio spaghetto si intrise troppo e tra il vento un po' più teso e un mulinello al centro dello stagno, STACK, si ruppe il cordino e il veliero bianco e rosso, riproduzione del Pen Duik 1 di Erik Tabarly, finalmente libero cominciò a veleggiare seguendo le sue voglie e rimase al centro dello stagno tutto il pomeriggio....pedalai al ritorno con il sapore salato del pianto in fondo alla gola. Era troppo pericoloso andare a recuperarlo a nuoto e così mio nonno mi propose di ritornare l'indomani con una corda lunghissima e passando per le sponde opposte cercare di agganciarlo. Per tutta la notte non feci altro che pensare al recupero del veliero: non vedevo l'ora di riaverlo in braccio, rimetterlo sulle sue basette e godermelo a casa...La mattina verso le 10 prese la sua GS color giallo assenzio e tornammo allo stagno: il Pen Duik era là, inclinato perché la vela si era inumidita; andammo ognuno da una parte dello stagno con la corda che srotolavamo per raggiungere gli estremi del diametro. Quando eravamo giunti vicinissimo alla meta, il piccolo veliero si coricò sul fianco, ci mostrò la sua chiglia, la sua deriva e sparì nell'acqua verde scuro.....
Ricordo lo sguardo sconsolato di mio nonno, e poi una luce irruppe negli occhi grigioverde: troppo tardi, disse, e poi aggiunse -ti rendi conto? Il tuo veliero era così felice di aver ritrovato la libertà, che ha preferito farsi risucchiare dal gorgo invece di tornare all'asciutto in camera tua! E' sicuro che tanto tra un po' emergerà nella Senna e continuerà da solo il viaggio fino all'Atlantico!-.
Ragazzi questa bellissima bugia mi ha donato un sorriso immenso, e ho "visto" il mio veliero, fiero e altero, allontanarsi da me per una causa superiore: raggiungere l'Oceano Atlantico!
Già a quei tempi ero amante delle DS...e così per tamponare la perdita dell'armatore in erba andammo a Poissy, a sei km da lì, e andammo in un negozio con un espositore motorizzato della Solido, una teca ottagonale orizzontale lunga un metro con una infinità di automobili! Le DE non le facevano 1/43 e allora optai per una SM color oro e una GS gialla come quella del nonno!
Scusate il relativamente lungo off topic, ma certe immagini sono così emozionalmete cariche per me che non posso trattenermi!
fischer