In Italia, dove non vivo da 26 anni, esiste la poco invidiabile capacità di infravalorare e disprezzare quanto ideato dagli italiani. Dicevo "dove non vivo" perchè "dall'esterno" si vedono meglio le grandi costruzioni. Pertanto, come italiano all'estero, mi fa sempre piacere esaltare la 600, la 500, la Topolino, le grandissime Alfa Romeo, le inarrivabili Ferrari, Lamborghini, Maserati........
La 600 poi non mi sembra per nulla che fosse indietro rispetto alle Mini, o alle 2cv. Sembra addirittura che il progetto iniziale fosse stato spinto dal governo francese (la Fiat era azionista Simca). Fu il vero motore del miracolo economico italiano e ne furono vendute milioni.Forse era troppo convenzionale rispetto alla 2cv? Non saprei. La 500, poi...............
Comunque sia ritenere superiore sempre tutto ciò che non è italiano mi sembra esagerato.
Caro Matteo,
non sto svalorizzando la Fiat 600 - vettura che tra l'altro mi piacerebbe possedere - ma oggettivamente non posso non considerare la vetturetta di casa Fiat - una tutto dietro a due porte - inferiore alla 2CV. Non perché "cieco Citroenista" ma perché la piccola trazione anteriore Citroen a 4 porte, 4 posti - correggo il tiro anticipando però come attraverso le due porte posteriori potessore accedere più favorevolmente una terza persona sulla 2CV piuttosto che sulla piccola Fiat - tecnologicamente fosse avanti rispetto alla vetturetta torinese come avanti del resto era la motorizzazione in F rispetto all'I.
Se in vent'anni di produzione di Traction Avant [1934-1957] Citroen produce 750.000 esemplari della sua trazione anteriore 2 litri e Fiat in vent'anni di 500 Topolino [1936-1955] produsse solo 500.000 pezzi della sua 500 cc, qualcosa starà pure ad indicare un maggior sviluppo di quell'industria rispetto alla nostra ?
La Fiat 600 era adeguata all'automobilista italiano, alla sua prima auto, e quindi - di per sé - adatta ad un automobilista più propenso ad avere un respingente cromato in più rispetto al possedere 2 portiere in aggiunta alle due di normale dotazione, magari con l'aggiunta di 50 cc rispetto ad un molleggio più curato.
Non è un caso, che la Fiat 600 abbia incontrato grande successo - oltre che in Italia - anche in Spagna [Seat], Iugoslavia [Zastava] ed Argentina [Fiat Concord], tutti paesi automobilisticamente immaturi mentre ha ottenuto solo normali performance di vendita in mercati quali Germania [NSU Fiat] e Austria [Steyr Fiat] mercati questi automobilisticamente più "preparati".
Ancora nel 1964 l'utente italiano dimostrava tutta la sua immaturità. Quando la Fiat lanciò la sua prima trazione anteriore, disponibile anche in versione tre porte - soluzione questa che seguiva quella adottata da Renault per la sua pseudo giardinetta R4 ed anticipava le soluzioni che Simca, sulla 1100, e Renault, sulla R6 introdurranno alla fine degli anni '60 - la vettura in oggetto non ottenne in Patria il successo sperato mentre invece l'ottenne proprio oltralpe, addirittura alla fine degli anni '60 distribuita dalla rete di vendita CItroen.
Del resto nemmeno la stessa Fiat aveva mostrato molto coraggio nel lanciare quest'auto, la mise in produzione con il marchio Autobianchi. Era la Primula.
Come vedi non sono io a denigrare le auto italiane, sono loro, gli italiani a non riconoscere il giusto valore alle vetture d'avanguardia prodotte dalle loro industrie.
Mi permetto inoltre di aggiungere che la Fiat 600 non fu il motore del miracolo economico, del Boom economico, semmai fu uno dei suoi emblemi assieme alla Fiat Nuova 500 ed all'Alfa Romeo Giulietta ma il vero artefice del cosidetto miracolo economico fu il presidente dell'ENI Enrico Mattei che difendendo strenuamente il metano della Val Padana e sfruttando la stesso in Italia ad uso degli italiani, permise con la realizzazione del metanodotto all'industria nazionale di produrre a costi inferiori - slegati da carbone e petrolio di importazione - prodotti altamente concorrenziali. Il tutto grazie anche ad un costo del lavoro di molto inferiore rispetto a quello degli altri paesi europei.
In merito invece alla Simca è vero semmai il contrario. Quando la Simca lanciò sul mercato la sua nuova utilitaria, la 1000, i tecnici della Fiat consegnarono ai francesi una tutto dietro da 1000 cc ma a quattro porte. Uno dei motovi che concorsero all'enorme successo incontrato in I dalla Simca 1000 - e dalla Renault Dauphine prodotta su licenza in I dall'Alfa Romeo - nel nostro paese, la maggiore abitabilità determinata dalle quattro portiere nelle uniche due vetture con più di due porte sotto i 1000 cc presenti nel Bel Paese. Ancora nel 1964 la vettura "congiunturale" - la 850 - era una due porte e sempre a due porte fu ancora nel 1971 la berlina Fiat 127, anche se questa volta a trazione anteriore.
Davvero credi ancora che sia io a denigrare le produzioni nazionali ?