Non intendevo questo Niccolò: i fari allo iodio in Italia arrivarono effettivamente a metà degli anni '60 su molte vetture italiane e straniere, l'omologazione dei proiettori Citroën fu negata perché l'intensità del fascio luminoso superava i parametri previsti dal Codice della Strada italiano, parametri calibrati sulle tradizionali lampade "biluce" di tipo "code".
Infine qui non si parla ancora di fari direzionali, ma del tipo di lampada utilizzato. Visti gli scarsi volumi di vendita della DS in Italia (specialmente nel costoso allestimento "Pallas"), Citroën ritenne di soprassedere non montando i proiettori addizionali allo Iodio.
Ovviamente la querelle riprese vigorosamente nel 1967 con l'arrivo dei fari collegati allo sterzo: in Francia non capivano assolutamente per quale motivo l'uso di un'innovazione tanto utile sul piano della sicurezza (quanto su quello commerciale) non fosse consentito nel Bel Paese. Ci sono fiumi di carte tra Parigi ed il direttore generale di Citroën Italia, Vion, dove quest'ultimo cerca di spiegare i problemi incontrati con l'amministrazione pubblica.