Invidia per le peugeot

Chi mi conosce sa quanto possa diventare critico e rognoso quando qualcosa non mi convince, tanto più critico e rognoso quanto più il mio interesse per il qualcosa in gioco è grande: quando credo di dover picconare, piccono ma quando mi tocca riconoscere, riconosco.

Mi sento in tutta franchezza di dire che di passi avanti se n'è fatti, e tanti: dall'estensione del registro a tutti i club di modello alla creazione di convenzioni di registro e non più di club, dall'interessamento in ambito burocratico al collegamento-sponsorizzazione da parte della casa madre... Quando per caso giunsi a contatto col forum e poi in sequenza con clud Ideèsse e Riasc nel lontano luglio 2002, tutto questo non c'era: c'era solo la passione di qualcuno che aveva creato siti internet e clubs privati.
Ora, il fatto che il Riasc sia divenuto collegiale da così poco tempo mi fa pensare che sia ancora in una fase più o meno "embrionale" e che vi possano essere ulteriori sviluppi interessanti in tempi più che accettabili, soprattutto considerando che il contributo allo sviluppo viene portato da persone assolutamente "volontarie".
In sostanza, credo sia giusto criticare il comportamento di Citroen fino alla tal data in quanto ha causato una "frattura" tra l'attualità e lo storicismo che difficilmente sarà colmabile; adesso però lasciamo lavorare chi sta cercando di ricucire il tutto...

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adesso però lasciamo lavorare chi sta cercando di ricucire il tutto..

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adesso però lasciamo lavorare chi sta cercando di ricucire il tutto... Originariamente inviato da serpiko - 18 apr 2005 :  14:24:37

Certo.

Da neofita vedo che qualcosa si sta muovendo in positivo, come si suol dire il peggio sembra alle spalle. Certo per Citroen nel recente passato non deve essere stato facile fare i conti con un passato così pesante.

Secondo me, con l'apporto di Citroen o meno, la grande sfida dei prox. anni sarà una perfetta ricostruzione di tutti i ricambi, e per perfetta intendo perfetta e non "alla carlona", ed un gruppo di meccanici in grado di "operare" sulle nostre auto con sicurezza e professionalità.

La mia verve critica non mi impedisce di riconoscere che la casa si curò di parte delle spese dell' "Operazione Opron" del 2003.
Speriamo uno dei primi segnali tangibili del nuovo corso!

Avrei preferito affrontare l'argomento ricambi sull'altro forum, giusto perché non riguarda le sole DS, ma anche spezzare la discussione mi pare poco utile quindi spiego qui come stanno le cose.

Mario mi cita BMW e Mercedes come esempi da seguire per la fornitura dei ricambi.
Bene, prendo atto che entrambe le case forniscono gran parte dei pezzi di ricambio dei loro modelli di passata costruzione e non può che farmi piacere per i (necessariamente facoltosi) proprietari delle germaniche d'epoca.
Tuttavia il paragone con Citroën non sta in piedi. Perché prima di tutto  entrambi i marchi citati hanno una storia ben diversa da quella di Citroën: sono entrambe case mai passate di proprietà, Citroën dopo aver perso il suo omonimo titolare nel 1935 è passata alla Michelin, poi alla Peugeot ed infine è divenuta parte del gruppo PSA, che raggruppa anche quella che fu Talbot.
Nel frattempo i suoi stabilimenti hanno prodotto vetture coi marchi Panhard, Peugeot, Talbot, Berliet e Ligier.
BMW e Mercedes sono case dalla tradizione profondamente conservatrice: impiegano i medesimi componenti su molte vetture diverse metre Citroën è innovatrice anche sul singolo prodotto: proprio su questo sito s'è citato il caso della DS dove è difficile trovare due pezzi uguali anche sul medesimo modello prodotto in anni diversi.
Citroën ha sempre impiegato molti fornitori esterni per la realizzazione delle parti, molti hanno chiuso mentre altri reputano poco remunerativo produrre ricambi in piccola quantità.

MA

Mentre BMW e Mercedes partono a ritmo di cartabollata ogni volta che un produttore esterno realizza ricambi non originali, Citroën tollera (se non incoraggia - vedi caso Cassis) chi riproduce (anche con dichiarati plagi) parti di ricambio "compatibili".
Per la DS si trova già tutto, per la CX non mi risulta esistano particolari problemi sui ricambi. Per le 2Cv basta fare un giro sul sito dell'MCC...

Chiudo citando il caso personale del sottoscritto che con Ami6, ID19, DS21, DSpécial, CX2400, CX25, XM3.0 V6 12 e 24 valvole non ha MAI avuto problemi nel reperire una parte di ricambio.
Cito anche un vicino di casa fiero proprietario di una 250SE del '67, valore commerciale intorno agli 8.000 euro, che ne ha spesi 4.500 per la revisione delle sospensioni pneumatiche e del ponte posteriore.
Ricambi originali nuovi. Arrivati in una ventina di giorni.

Che dire...certo non potrei permettermi il ripristino di una Pagoda (sto ripristinando "a lunghe tappe" un ID), ma non mi riferivo solo ai ricambi.
Ad esempio lo stand a Padova dei marchi di cui sopra era allestito dalla casa e quello della Stella sembrava la tenda di uno sceicco.
Il nostro tavolino al confronto sembrava quello di una raccolta di firme per l'associazione gatte nubili.
Sarà sicuramente vero quello che poi affermi sull'intercambiabilità dei pezzi negli anni, ma non credo che una BMW 750 dell'89 monti su componentistica dell'Isetta.
Come ti ho già scritto privatamente queste sono osservazioni che faccio alla casa per il suo operato fin qui.
Dici che le cose sono destinate a cambiare.
Ne sono felice.
Quando arriveranno i risultati sarò il primo a far suonare le campane a festa.

Ehilà, mi riaffaccio "di qua" dopo un pò.

Normalmente reputo poco significativi episodi personali perché estemporanei...ma vi racconto questo perché mi ha fatto pensare "Però!".

Dunque, quando ho preso la 2CV, un annetto fa, mancava il libretto di uso e manutenzione; ho cercato un pò su ebay, ho messo un annuncio sul Forum...niente.

Poi ho fatto un giro sul sito di Citroen.it, e ho visto che da "Contatti" (vado a memoria e potrei sbagliare) di tendina in tendina si arrivava al punto in cui si poteva richiedere documentazione. Muovo la tendina e, zac!, c'é la 2CV. Ammazza, 'sto sito lo aggiornano proprio ogni morto di Papa (che allora era vivo e vegeto). Comunque, per ridere, dò le coordinate postali (Giu'04).

Subito dopo l'estate mi è arrivata una mail da Citroen: gentile utente blablabla non abbiamo il libretto, ma ci dica l'anno e cercheremo (seee, come no?). Comunque rispondo, spiegando che credevo nel ruolo della Casa, del R.I.A.S.C. blablabla, il tutto con un certo distacco.

Alla fine di Febbraio, mi arriva una lettera da Citroen Italia. Ve la riporto per intero, perché merita:

"A seguito della pregiata Sua, il cui contenuto è stato oggetto della nostra massima attenzione, ci siamo attivati presso il nostro archivio per far cercare il libretto da Lei richiesto. Rammaricati per il ritardo con il quale le giungerà la presente corrispondenza, Le comunichiamo che il fascicolo che troverà allegato non corrisponde all'anno da Lei richiesto, cioé 1983, che purtroppo non è più a nostra disposizione; quindi, abbiamo pensato di farLe comunque cosa gradita inviarLe quello del 1985. Sperando di annoverarLa a lungo nella nostra stimata clientela, porgiamo distinti saluti. Citroen Italia S.p.A. Ufficio Relazione Clienti Sezione Commerciale".

E dentro la busta, il libretto. Aggratis.

Sipario, applausi.

 

p.s. azz, che pulsantiera, Marco! Già m'incasino con quella "admin-style" sul R.I.A.S.C....

Ripeto, sarà anche la scemenza di un momento.
Però quasi non ci credevo[:ohoh], sinceramente.

Non posso dire se vi sia un nuovo corso della Casa dietro a tutto questo, o l'iniziativa di un singolo che s'é alzato dalla scrivania: nel secondo caso, vuol dire che la Casa ha scelto bene i singoli.

Maurizio, davvero, se ti capita di passare da quelle parti, porgi i miei più vivi ringraziamenti[:X].

Sarà fatto. Entro Giugno '06.

Eppoi da quel poco che ne so al Club Peugeot sono quattro gatti.... o no?

Ciaoooo!
Raf

In Italia credo che i possessori di vetture storiche Peugeot siano assai pochi ... già negli anni '60-'70 credo che Peugeot, delle quattro grandi marche francesi presenti in Italia fosse la meno presente.

quote:

In Italia credo che i possessori di vetture storiche Peugeot siano assai pochi ... già negli anni '60-'70 credo che Peugeot, delle quattro grandi marche francesi presenti in Italia fosse la meno presente. Originariamente inviato da Andrea - 04 mag 2005 :  09:16:54

...di sicuro era sotto Simca e Citroen.
Comunque il fatto che non ce ne fossero tante nel Bel Paese non è determinante al giorno d'oggi. Basta vedere quante bisarche di auto francesi varcano il confine per l'Italia cariche di rottami "a restaurer"

Per carità verissimo ma non mi stupirei se la maggioranza di queste auto fossero ID-D e DS, anche perché il resto della produzione automobilistica francese (supercar e particolari a parte) non credo abbia un così grande interesse per il collezionista italiano.