Io parto dal presupposto che se mi sono "perso" qualcuno per strada è che, somma tutta, non mi interessava più di tanto. La cosa è da applicarsi anche in maniera inversa: se pinco pallino non mi cerca più da anni è che probabilmente gli stavo sulle palle. Perché quindi devo ricorrere ad uno strumento spione ed invasivo del mio essere per raggranellare schegge del passato e trovare nella piattaforma persone che mi somigliano per una certa quantità di informazioni sul loro profilo o sulle dichiarazioni pubbliche? Preferisco chiedere in un'osteria se posso sedermi al tuo tavolo e parlare di cose reali, senza il filtro, negli occhi!
Se questo è un modo riduttivo fa niente, perché trovo molto più imbarazzante il giochino delle amicizie date o tolte di FB!!!
fischer
Sul presupposto hai perfettamente ragione, mon cher ami.
E infatti io su FB non sto lì a cercare i compagni delle elementari o (orrore) la ex fidanzata, chissenefrega.
Ciò che mi interessa del social network non è la pruderie della curiosità, o il farmi gli affari altrui.
Ciò che mi interessa è prima di tutto il restare in contatto con gli amici, perché lo scambiarsi materiali, o il commento lasciato lì con l'emoticon sorridente, mi fanno pensare una volta in più ad un amico, ad uno con cui sono stato già seduto all'osteria e che mi fa piacere ricordare in altri momenti della giornata. Perché poi non è vero che se gli telefoni è uguale, di mezzo ci passa il tempo di una telefonata e sembra uno scherzo ma a volte è più semplice dirsi ciao su FB dall'ufficio o facendo un'altra cosa che trovare il tempo di alzare la cornetta.
E poi ciò che letteralmente adoro di FB è la quantità di spunti, di suggerimenti su materiali video, libri, film, articoli che i tuoi contatti ti danno, ogni giorno.
Secondo me, usato con giudizio, senza parossismi e soprattutto sapendo bene quanto sia falsa l'idea che sul social network puoi farti degli amici, è uno strumento eccezionale. Anche di lavoro.