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Area Generale - Citroën ID/D/DS => Questioni di carattere generale => Topic aperto da: MarioCX - Ottobre 28, 2010, 09:06:37 am
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Mi piacerebbe sapere da quale Anno-Modello sono stati introdotti e quali versioni li prevedevano, di serie o in opzione.
Grazie.
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Mi piacerebbe sapere da quale Anno-Modello sono stati introdotti e quali versioni li prevedevano, di serie o in opzione.
Grazie.
prodotti dal 69 in poi.
di serie su nessun modello.
a richiesta con sovrapprezzo per DS21 confort/Pallas, DS20 Pallas, DSuper5, DS23 confort/Pallas/break.
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break no, non mi risulta nessuna break sia mai stata fornita di vetri tinti.
Per scrupolo ho anche consultato il catalogo ricambi, ed infatti i vetri fissi laterali ed il portellone posteriore non esistono in versione colorata.
Admin
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Corretto Marco, poi mi pare che esistano dall'AM 1970, non 1969.
Ora riguardo i cataloghi.
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I vetri in tinta erano disponibili anche per la DSuper.
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I vetri in tinta erano disponibili anche per la DSuper.
Si, giusto: praticamente oltre alle break restavano escluse solo DSpécial e DLuxe.
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Rettifico: li ho trovati già nel catalogo DS21 per i modelli 1966.
Sui listini italiani non ce n'è traccia sino al 1970, se ne deduce che esistevano già su certi mercati ma non sul nostro.
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Intanto grazie a tutti.
Interessante l'ultimo post di Marini: quindi dovrebbero esistere delle monofaro (non italiane) con i vetri tinti.
Repilogando.
disponibili:
in Ita solo in opzione da AM70-->
su:
tutti i modelli esclusi Break e DLuxe/Special.
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Intanto grazie a tutti.
Interessante l'ultimo post di Marini: quindi dovrebbero esistere delle monofaro (non italiane) con i vetri tinti.
Repilogando.
disponibili:
in Ita solo in opzione da AM70-->
su:
tutti i modelli esclusi Break e DLuxe/Special.
Yes. Corretto.
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Rettifico: li ho trovati già nel catalogo DS21 per i modelli 1966.
Sui listini italiani non ce n'è traccia sino al 1970, se ne deduce che esistevano già su certi mercati ma non sul nostro.
Sempre preparatissimo! [:clap]
Già che ci siamo, cosa mi dici dei tetti? ( ;D)
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[(cpu1)]
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Ciao,
personalmente ritengo che sul mercato italiano siano arrivati con l'AM '71, auto del '70 con i vetri verdi non le ho mai viste (a parte la mia ma ce li ho messi).
Negli USA invece ho visto una monofaro 21 con i vetri verdi, era il 1992.
Qualche break ora si vede con i vetri verdi, ma sono modifiche attuali.
ciao, Emanuele
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:o :o :o :o :o.............................vuoi dire che rifanno verdi anche il lunotto posteriore e i laterali per il break ???? [:hello]
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..sapevo che avrei stuzzicato l'appetito di qualcuno......
Rifanno i vetri post. laterali e quelli delle porte post., non il lunotto. Per quello bisogna arrangiarsi con la pellicola.
Ciao, Emanuele
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..sapevo che avrei stuzzicato l'appetito di qualcuno......
Rifanno i vetri post. laterali e quelli delle porte post., non il lunotto. Per quello bisogna arrangiarsi con la pellicola.
Ciao, Emanuele
[:fiu]Beh, forse con una certo volume li farebbero tutti e 6.........
MarioGe
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..sapevo che avrei stuzzicato l'appetito di qualcuno......
Rifanno i vetri post. laterali e quelli delle porte post., non il lunotto. Per quello bisogna arrangiarsi con la pellicola.
Ciao, Emanuele
Si, però se non erano previsti trovo non sia bello metterli.
Ora, tu mi dirai: "ma che cavolo parli tu che hai messo i profili Pallas ad una DSuper!"
Eh lo so, lo so...che vuoi che ti dica...gli uomini sono spesso fatti di contraddizioni...
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Rachel è stata immatricolata nel giugno 70 e ha i vetri in tinta....... [???]
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Rachel è stata immatricolata nel giugno 70 e ha i vetri in tinta....... [???]
Allora è giusto quel che dice Marini che ci ha i libroni dei ricambi e difficilmente li ci sono delle castronerie.
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Rachel è stata immatricolata nel giugno 70 e ha i vetri in tinta....... [???]
Si, però se non ricordo male ha già i fanalini post. "rettangolari", quindi quasi A.M. '71.......
può essere????
Ciao, Emanuele
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Ora, tu mi dirai: "ma che cavolo parli tu che hai messo i profili Pallas ad una DSuper!"
Mettere i profili pallas su una DSuper è ben diverso dal mettere i vetri tinti su una break.
Ognuno fa quello che vuole, naturalmente e come più volte ripetuto, ma da un punto di vista filologico le due "personalizzazioni" pesano in maniera decisamente diversa.
Un profilo pallas su una DSuper è un vezzo che all'epoca era destinato a molte D/DS, più che altro per ragioni di praticità. Un vetro tinto (o azzurrato, o verde che dir si voglia) cozza contro l'indole delle break che, in nessuna declinazione, vuole essere "auto da rappresentanza" (un tempo le break nascevano con un DNA differente da quello di oggi).
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La "break di lusso" ha sempre solleticato l'utente italiano mentre non era in origine prevista dalla casa.
Mentre io ho presente diverse "pallassizzazioni d'epoca" su base break.
Fino a qualche anno fa era in vendita in umbria una break che aveva come primo intestatario la Mondadori ed era una familiale fatta preparare (presumo dal concessionario) con tutti gli elementi Pallas possibili, aria condizionata ed un tavolino di legno al posto degli strapuntini per poter lavorare, scrivere, prendere appunti mentre un autista portava in giro il giornalista a cui era assegnata...
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La "break di lusso" ha sempre solleticato l'utente italiano mentre non era in origine prevista dalla casa.
Mentre io ho presente diverse "pallassizzazioni d'epoca" su base break.
Fino a qualche anno fa era in vendita in umbria una break che aveva come primo intestatario la Mondadori ed era una familiale fatta preparare (presumo dal concessionario) con tutti gli elementi Pallas possibili, aria condizionata ed un tavolino di legno al posto degli strapuntini per poter lavorare, scrivere, prendere appunti mentre un autista portava in giro il giornalista a cui era assegnata...
Marco parli della Break allestita dal concessionario di Gubbio, a più riprese spacciata per "nata così".
Non portava in giro giornalisti: serviva a vendere enciclopedie.
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La "break di lusso" ha sempre solleticato l'utente italiano mentre non era in origine prevista dalla casa.
Esattamente. Negli anni 60 e 70, quantomeno in Europa, le SW erano auto da lavoro o per famiglie numerose. Di conseguenza il mercato sfornava "familiari" o "commerciali" con poche concessioni al lusso o alla "rappresentanza".
Il fatto che l'utente invece gradisse una SW di lusso lo si intuisce facilmente dal successo che hanno avuto poi le ricche e lussuose SW che sarebbero arrivate di li a poco...
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Non portava in giro giornalisti: serviva a vendere enciclopedie.
[(ridotanto1)] [(ridotanto1)] [(ridotanto1)] [(ridotanto1)]
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Esattamente. Negli anni 60 e 70, quantomeno in Europa, le SW erano auto da lavoro o per famiglie numerose. Di conseguenza il mercato sfornava "familiari" o "commerciali" con poche concessioni al lusso o alla "rappresentanza".
Il fatto che l'utente invece gradisse una SW di lusso lo si intuisce facilmente dal successo che hanno avuto poi le ricche e lussuose SW che sarebbero arrivate di li a poco...
Concordo.
La moda delle SW di lusso arriva negli anni '80.
Prima la SW era la macchina del salumiere.
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Ciao,
personalmente ritengo che sul mercato italiano siano arrivati con l'AM '71, auto del '70 con i vetri verdi non le ho mai viste (a parte la mia ma ce li ho messi).
Negli USA invece ho visto una monofaro 21 con i vetri verdi, era il 1992.
Qualche break ora si vede con i vetri verdi, ma sono modifiche attuali.
ciao, Emanuele
Ri-apro questo topic per dire che ha ragione Emanuele: i vetri in tinta appaiono per la prima volta sul listino n° 28 del primo settembre 1971 (quindi addirittura AM '72). Sul listino 27 del 24 maggio del '71 non ce n'è ancora traccia.
[:hello]
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Ecco i due listini:
Listino 27 qui: http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino27.pdf (http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino27.pdf)
Listino 28 qui: http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino28.pdf (http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino28.pdf)
[:hello]
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Ecco i due listini:
Listino 27 qui: http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino27.pdf (http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino27.pdf)
Listino 28 qui: http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino28.pdf (http://www.archiviostoricocitroen.info/Varie/Listino28.pdf)
[:hello]
[size=09pt]internet non riesce a trovare le pagine [(occhioni)] è un mio problema [???][/size]
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[size=09pt]internet non riesce a trovare le pagine [(occhioni)] è un mio problema [???][/size]
Credo di si: sono due file PDF, a me li apre normalmente.
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[size=09pt]ah ok, allora cercherò di risolvere il problema ;D
grassssssssssssssssssie [:kiss][/size]
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Ri-apro questo topic per dire che ha ragione Emanuele: i vetri in tinta appaiono per la prima volta sul listino n° 28 del primo settembre 1971 (quindi addirittura AM '72). Sul listino 27 del 24 maggio del '71 non ce n'è ancora traccia.
Però nei miei ricordi almeno un paio di DS AM '71 (ultimo anno con le maniglie esterne) con i vetri azzurrati probabilmente originali ce le ho.......
ciao, Emanuele
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Certamente su alcuni mercati c'erano, in Italia i listini li riportano come accessorio dal settembre '71.
Non mi stupirebbe affatto se fossero arrivate delle auto che li montavano anche prima eh, la prima di cui ho traccia è un'auto venduta con i "vetri verdi" il 17/2/'70: 00FA3035, abbinati all'interno in cuoio nero...
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Certamente su alcuni mercati c'erano, in Italia i listini li riportano come accessorio dal settembre '71.
Non mi stupirebbe affatto se fossero arrivate delle auto che li montavano anche prima eh, la prima di cui ho traccia è un'auto venduta con i "vetri verdi" il 17/2/'70: 00FA3035, abbinati all'interno in cuoio nero...
Arrivate.........nuove da sdoganare????
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Arrivate.........nuove da sdoganare????
Arrivate, sdoganate e vendute. La prima coi vetri verdi di cui ho traccia, come ho detto, è la 00FA3035, una 21 Pallas ad Iniezione.
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[size=09pt]quindi Martini, auto destinate per altri mercati e poi invece vendute quà [(uhmuhm)][/size]
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Io ricordo bene una 21 pallas carbu '71 oro metallizzato interni in cuoio tabac. Auto ancora esistente.
Ciao,
Emanuele
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la prima di cui ho traccia è un'auto venduta con i "vetri verdi" il 17/2/'70: 00FA3035, abbinati all'interno in cuoio nero...
[/quote]
Io ricordo bene una 21 pallas carbu '71 oro metallizzato interni in cuoio tabac. Auto ancora esistente.
allora visto queste citazioni che ricordano macchine esistite ed esistenti si può affermare che se espressamente richieste ,si potevano avere auto che montavano i vetri inti ,anche se all'epoca erano destinate a mercati diversi dal nostro????
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scusate non ho citato correttamente,ma la domanda è valida.
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Io ricordo bene una 21 pallas carbu '71 oro metallizzato interni in cuoio tabac. Auto ancora esistente.
Ciao,
Emanuele
e chi ce l' ha????
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[size=09pt]quindi Martini, auto destinate per altri mercati e poi invece vendute quà [(uhmuhm)][/size]
No Andy, semplicemente auto arrivate in Italia, per il mercato italiano, dotate di vetri azzurrati.
L'accessorio non era "ordinabile" dal listino del nostro Paese, ma qualcuna arrivava comunque.
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allora visto queste citazioni che ricordano macchine esistite ed esistenti si può affermare che se espressamente richieste ,si potevano avere auto che montavano i vetri inti ,anche se all'epoca erano destinate a mercati diversi dal nostro????
L'esatto contrario: come ho appena detto, sebbene non ordinabili nel nostro mercato, alcune arrivavano così.
Bisogna ricordare che all'epoca i computer erano ancora poco utilizzati in Citroën e le vetture venivano prodotte stimando le richieste di ogni mercato.
Dei treni partivano da Forest o da Javel e raggiungevano i piazzali della dogana di Arluno dove le auto venivano stoccate.
Poi, una volta alla settimana o anche ogni due, un incaricato di via Gattamelata andava ad Arluno e inventariava le auto disponibili.
I concessionari, al momento dell'ordine, chiamavano Gattamelata e chiedevano la disponibilità della tale auto col tale allestimento, se c'era, si informava il cliente e l'affare era concluso.
L'auto richiesta veniva iscritta in un registro da cui risulta: data ordine, numero telaio, modello e allestimento, eventuali accessori ordinati, concessionario che ha venduto l'auto, fattura di vendita e relativa data. Per quelle vendute direttamente da Gattamelata, c'è anche il nome del primo proprietario o -più spesso- la ragione sociale della ditta che si è intestata l'auto.
Oggi ci sembra normale andare in concessionaria o addirittura configurare la nostro nuova auto direttamente in internet, cinquant'anni fa non era così.
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Non avevi lo stesso spirito elastico quando parlavi di tetti, o ricordo male ?
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Non avevi lo stesso spirito elastico quando parlavi di tetti, o ricordo male ?
Ricordi bene: come forse avrai capito, da buon agnostico, seguo la semplice regola che una cosa non esiste sino a prova contraria.
Nello specifico, come ho scritto poco sopra, col procedere dell'ordinamento dell'archivio, oggi sono in grado di dirti con quali accessori le auto arrivavano ad Arluno e quindi basta scorrere il registro per trovare che la prima 21 ie Pallas dotata di vetri verdi è quella che ho indicato, arrivata in Italia il 17 febbraio del '70 e venduta dalla succursale di Roma il 24 febbraio al signor Fedele (sarà parente di Ciccio?) con fattura di vendita n° 01447 del 17 marzo del 1970. Sulla stessa fattura che casualmante ho sotto mano, leggo che l'auto era Gris Nacré e che aveva l'interno in cuoio nero.
Per i tetti in vinile, sino a tutto il 1975, non c'è una sola vettura sdoganata ad Arluno che ne avesse uno. I miei registri, ovviamente, non includono le auto di importazione parallela, fenomeno diffuso già all'epoca della DS: io non sono in grado di dirti se un rivenditore (ad un concessionario non conveniva) ha mai importato una 21ie col tetto in vinile per rivenderla in Italia.
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Ricordi bene: come forse avrai capito, da buon agnostico, seguo la semplice regola che una cosa non esiste sino a prova contraria.
Nello specifico, come ho scritto poco sopra, col procedere dell'ordinamento dell'archivio, oggi sono in grado di dirti con quali accessori le auto arrivavano ad Arluno e quindi basta scorrere il registro per trovare che la prima 21 ie Pallas dotata di vetri verdi è quella che ho indicato, arrivata in Italia il 17 febbraio del '70 e venduta dalla succursale di Roma il 24 febbraio al signor Fedele (sarà parente di Ciccio?) con fattura di vendita n° 01447 del 17 marzo del 1970. Sulla stessa fattura che casualmante ho sotto mano, leggo che l'auto era Gris Nacré e che aveva l'interno in cuoio nero.
Per i tetti in vinile, sino a tutto il 1975, non c'è una sola vettura sdoganata ad Arluno che ne avesse uno. I miei registri, ovviamente, non includono le auto di importazione parallela, fenomeno diffuso già all'epoca della DS: io non sono in grado di dirti se un rivenditore (ad un concessionario non conveniva) ha mai importato una 21ie col tetto in vinile per rivenderla in Italia.
Io parlavo del colore dei tetti.
La cosa basta farla facile e di buon senso: esistono delle regole, e queste sono dettate dai listini, dai cataloghi, dalla documentazione pubblica.
Poi esistono le eccezioni che, come anche tu -ogni tanto- ricordi, accadono e son sempre accadute.
Accanirsi contro uno che giura di avere in casa una DS originale con il tetto di un colore diverso e poi ammettere che possono esserci delle eccezioni per un accessorio ben più complicato come i vetri in tinta è una roba tutta tua.
Basterebbe limitarsi a citare la regola, e lasciare ad ognuno le proprie eccezioni.
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Gianluchino, la faccenda del colore dei tetti non c'entra niente con gli accessori: quella è una regola comune all'intera produzione, confermata da chi c'era (come Camillo Saini, che del processo di produzione dei tetti ne sa qualcosa) e dalla letteratura italiana e francese. No way.
Per i vetri verdi, abbiamo detto già anni fa (questo topo è del 2010) che esistevano dalla metà degli anni '60 ma non per il nostro mercato.
E' diverso, no?
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E' diverso, no?
Mi riesce difficile pensare che sia stato IMPOSSIBILE avere una DS con il tetto colore cacchina di piccione invece che blue delta (pur pagando) e invece sia stato POSSIBILISSIMO avere un set di vetri verdi quando in italia non erano ancora previsti.
Però, per carità, se lo dici tu, immagino che dovremmo appecoronarci tutti.
Mio Dio il buon senso, il buon senso...E poi ci si lamenta perché in Italia continuiamo ad andare male....
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Gianluca forse non mi sono spiegato bene: mi pare d'aver scrtitto abbastanza chiaramente che le auto arrivavano ad Arluno in dogana su carri ferroviari provenienti dal Belgio e dalla Francia (i due stabilimenti che servivano l'Italia) già pronte per il nostro mercato, compreso il portatarga quadrotto ed i lampeggiatori supplementari sui parafanghi anteriori.
Di questo, oltre che la testimonianza preziosa di Saini e di Brugnotti, ho anche l'evidenza fotografica, grazie alle foto scattate dai periti delle assicurazioni quando una di queste DS si sganciava dal fissaggio sul carro ed andava a danneggiarne un'altra. Tante foto, scattate nei vent'anni di produzione e trasporto di queste auto.
Una volta arrivate ad Arluno, venivano catalogate e messe a disposizione della rete di vendita italiana che le collocava. Gli accessori con cui arrivavano ad Arluno (che erano clima, eventuale interno cuoio e -appunto- vetri azzurrati) erano segnati nei registri di vendita assieme ai dati del destinatario e del concessionario che ha venduto l'auto. Accanto a questi dati c'è il numero e la data della fattura di vendita, su quest'ultima c'è segnato il colore della vettura.
Dal 1970, progressivamente, per decisione di Gérard Vion che nel frattempo era diventato responsabile marketing del prodotto DS, i tetti hanno iniziato ad essere verniciati nel colore della carrozzeria, inizialmente con l'eccezione di alcuni colori. Considera che i tetti non erano dipinti a spruzzo, ma "verniciati nella massa" ovvero prodotti con fibre di QUEL colore che con gli anni (ne bastavano pochi) hanno perso l'effetto metallizzato virando ad una tinta pastello più chiara. Che poi in concessionari all'epoca, per far contento il cliente, verniciassero il tetto anche a pois è perfettamente ragionevole e comprensibile, ma che arrivassero così da Parigi, no.
Di questo ho conferma in un'intervista filmata a Gérard Vion la cui memoria (come del resto quella del suo collega Saini) è formidabile.
Altre conferme arrivano dai "nuancier", dalle circolari commerciali e dai listini di vendita. Oltre al fatto che non c'è una sola foto d'epoca (delle sole ID e DS ne ho in archivio un migliaio) che provi il contrario.
Poi, Gianluchino, io non sono certo infallibile e posso tranquillamente sbagliarmi, ma non sosterrò mai che una cosa è vera quando tutti i documenti che ho sottomano affermano il contrario.
Spero d'aver spiegato la cosa in maniera comprensibile: se qualcosa non ti è ancora chiara, chiedi pure.
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.......
Considera che i tetti non erano dipinti a spruzzo, ma "verniciati nella massa" ovvero prodotti con fibre di QUEL colore che con gli anni (ne bastavano pochi) hanno perso l'effetto metallizzato virando ad una tinta pastello più chiara.
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io devo ancora capire perche' la mia 23IE pallas del '73 brun scarabee (in origine) ha il tetto di una specie di oro / bronzo metallizzato..... e ne ho viste altre dello stesso colore, con targhe straniere, per cui ecluderei una personalizzazione fatta negli anni... sarebbe strano che avessero scelto tutti la STESSA IDENTICA tinta....
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La risposta la trovi in questa foto "d'epoca":
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti06.jpg)
E' stata scattata nel 1978 e ritrae una DS23ie brun scarabée che all'epoca aveva già (almeno) tre anni.
La foto è della Mediateca Citroën ed è quella che mi ha fatto venire dubbi qualche anno fa sulla faccenda dei tetti: il colore del padiglione è diverso, più chiaro... perché si è già stinto!!!
Queste sono altre viste della stessa auto:
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti05.jpg)
Qui si vedono addirittura le targhette posteriori storte: cofano posteriore riverniciato?
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti04.jpg)
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti03.jpg)
Questa è una foto in studio della medesima 23 (si riconosce dalla targa):
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti01.jpg)
E questo un particolare ingrandito della stessa auto:
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti02.jpg)
Si vede chiaramente dalla ruggine sui cerchi e dalla protezione piegata sotto le portiere anteriori che non è una vettura nuova.
(E in effetti queste foto sono state scattate nel 1978, in occasione di un'esposizione allestita a Velizy sulla storia del centro stile Citroën.)
Quindi nel giro di tre/cinque anni si iniziava a vedere la differenza col tetto che progressivamente virava alla versione pastello (e più chiara) della tinta d'origine. Questo fenomeno l'ho pututo osservare anche sulla DSuper5 del nostro Socio aretino Mario Gori, scomparso qualche anno fa: blu camargue col tetto più chiaro, schiaritosi nel corso degli anni pur avendo dormito sempre in garage:
(http://www.riasc.it/foto/Montalcino2005/images/DSC_1910.jpg)
[:hello]
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hooo.... finalmente ho chiarito l'arcano...
solo una cosa: il mio si e' schiarito ma e' rimasto "ben" metallizzato....
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hooo.... finalmente ho chiarito l'arcano...
solo una cosa: il mio si e' schiarito ma e' rimasto "ben" metallizzato....
Si si! Non tutte le tinte "invecchiano" alla stessa maniera ed il brun scarabée resta metallizzato, come nell'auto delle foto che ho postato.
Su alcune tinte pastello, invece, il tetto si opacizza e di vedono addirittura le fibre della plastica. Credo succeda quando si tenta di lucidarlo con una pasta abrasiva troppo aggressiva che si mangia lo strato più esterno della vernice. E' il caso della DSuper5 che ho segnalato poco fa. Vedo di trovare qualche foto migliore.
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(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti05.jpg)
Ma non è solo più chiaro per il riflesso delle foglie gialle degli alberi? ;D
In effetti il bordo basso del tetto (dove cioè non si riflettono le foglie) sembra identico al resto della carrozzeria.
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No Matteo, è proprio più chiaro: lo vedi anche nella foto in studio e nelle altre che ho postato, anzi: è un'altra tinta, più tendente al giallo, "pastellizzata".
In compenso, guardando in mediateca, ho trovato un'altra foto interessante, questa:
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti07.jpg)
E' stata scattata nel '78 assieme a quella della DS marrone, sempre per l'esposizione di Velizy. E' interessante perché io queste due auto le ho già viste ed ora mi sono ricordato dove!
La 19 è stata riverniciata ed è stata ritargata nel dipartimento dell'alta Senna, dov'era Neuilly, allora sede di Citroën ma le due DS sono evidentemente di proprietà di Citroën (credo che Wolgen c'entri qualcosa...) e sono ancora assieme, una accanto all'altra, al Conservatoire!
Ovviamente, è stata riverniciata anche la 23 e adesso il tetto ha lo stesso colore della carrozzeria.
(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/conserva01.jpg)
Romantico, vero?
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[size=09pt]ottimo lavoro super Martini (http://images.forum-auto.com/images/mesdiscussions-274849.gif) ;D[/size]
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(http://www.archiviostoricocitroen.info/varie/tetti05.jpg)
(http://a6.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/383052_306842962682876_252204061_n.jpg)
[?]
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[:D] La foto che hai in gallery è stata livellata, quella che ho postato qui è "nature", come lo sono quelle che la gente ha scricato dalla mediateca e che trovi in giro (abusivamente) per il web:
http://www.netcarshow.com/citroen/1973-ds_23_ie/
http://www.boldride.com/ride/1973/citroen-ds-23-ie
http://www.archifotocitroen.it/#photo/638/1
e potrei continuare...
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Ah! Gori non è più tra noi...non lo sapevo e mi spiace.
L'avevo conosciuto a Cast. Fobocchi nel 2003 e avevami chiacchierato insieme un bel po'...mi ricordo che era il primo acquirente della DSuper5 che ancora teneva.
Anche la mia DSuper AC088 aveva un tetto di un grigio stinto da far pietà.
Nel 2009 l'ho riverniciato gris nacrè.
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Gori era un personaggio tutto speciale: un artista del legno, più che un falegname, aveva persino realizzato una DS in scala 1:4, quindi lunga più di un metro, che ha portato con se al Giubileo a Parigi, esponendola con una specie di catafalco sul cofano della sua DSuper5, finì persino sulle riviste giapponesi e della cosa andava piuttosto fiero.
E' stato travolto da un furgone, mentre attraversava le strisce pedonali davanti a casa sua qualche anno fa.
L'auto è ancora in famiglia, accudita dalla moglie e dalla figlia che sono iscritte al Club e quindi l'auto al RIASC.
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http://www.youtube.com/watch?v=0zrBrUy7Xhg (http://www.youtube.com/watch?v=0zrBrUy7Xhg)
Scusate, non ho resistito
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http://www.youtube.com/watch?v=0zrBrUy7Xhg (http://www.youtube.com/watch?v=0zrBrUy7Xhg)
Scusate, non ho resistito
Ah! Ah! Grandissimi!
Va che fine che è andato a fare il povero Gori.
Ricordo benissimo la sua ds di legno...rinnovo sincero dispiacere.
Non uso la parola "cordoglio" perchè abusata nel verminaio di Stato.
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Quindi, siete partiti bene, dai vetri… poi avete sbarellato e siete finiti a parlar di tetti…
'un se ne po' più, co' 'sti tetti… ;D
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[size=09pt]e si Fabio, gira che ti rigira, sempre li finiamo ;D
gli esperti la chiamano " la maledizione di Martini " [:fiu]
[/size]
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potremmo rinominare questo thread "Vetri tinti e tetti stinti" [o:o:]
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[(ridotanto1)] [(ridotanto1)] [(ridotanto1)] [(ridotanto1)]
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(http://images.forum-auto.com/mesimages/659528/HA%20HA%20HA%20HA.gif68..gif) (http://images.forum-auto.com/mesimages/659528/HA%20HA%20HA%20HA.gif68..gif) (http://images.forum-auto.com/mesimages/659528/HA%20HA%20HA%20HA.gif68..gif) [size=09pt]......concordo con hal [/size] [(su)]
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potremmo rinominare questo thread "Vetri tinti e tetti stinti" [o:o:]
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