Gianluca forse non mi sono spiegato bene: mi pare d'aver scrtitto abbastanza chiaramente che le auto arrivavano ad Arluno in dogana su carri ferroviari provenienti dal Belgio e dalla Francia (i due stabilimenti che servivano l'Italia) già pronte per il nostro mercato, compreso il portatarga quadrotto ed i lampeggiatori supplementari sui parafanghi anteriori.
Di questo, oltre che la testimonianza preziosa di Saini e di Brugnotti, ho anche l'evidenza fotografica, grazie alle foto scattate dai periti delle assicurazioni quando una di queste DS si sganciava dal fissaggio sul carro ed andava a danneggiarne un'altra. Tante foto, scattate nei vent'anni di produzione e trasporto di queste auto.
Una volta arrivate ad Arluno, venivano catalogate e messe a disposizione della rete di vendita italiana che le collocava. Gli accessori con cui arrivavano ad Arluno (che erano clima, eventuale interno cuoio e -appunto- vetri azzurrati) erano segnati nei registri di vendita assieme ai dati del destinatario e del concessionario che ha venduto l'auto. Accanto a questi dati c'è il numero e la data della fattura di vendita, su quest'ultima c'è segnato il colore della vettura.
Dal 1970, progressivamente, per decisione di Gérard Vion che nel frattempo era diventato responsabile marketing del prodotto DS, i tetti hanno iniziato ad essere verniciati nel colore della carrozzeria, inizialmente con l'eccezione di alcuni colori. Considera che i tetti non erano dipinti a spruzzo, ma "verniciati nella massa" ovvero prodotti con fibre di QUEL colore che con gli anni (ne bastavano pochi) hanno perso l'effetto metallizzato virando ad una tinta pastello più chiara. Che poi in concessionari all'epoca, per far contento il cliente, verniciassero il tetto anche a pois è perfettamente ragionevole e comprensibile, ma che arrivassero così da Parigi, no.
Di questo ho conferma in un'intervista filmata a Gérard Vion la cui memoria (come del resto quella del suo collega Saini) è formidabile.
Altre conferme arrivano dai "nuancier", dalle circolari commerciali e dai listini di vendita. Oltre al fatto che non c'è una sola foto d'epoca (delle sole ID e DS ne ho in archivio un migliaio) che provi il contrario.
Poi, Gianluchino, io non sono certo infallibile e posso tranquillamente sbagliarmi, ma non sosterrò mai che una cosa è vera quando tutti i documenti che ho sottomano affermano il contrario.
Spero d'aver spiegato la cosa in maniera comprensibile: se qualcosa non ti è ancora chiara, chiedi pure.