Quali sono le caratteristiche principali dei lubrificanti?
Lubrificanti
I motori vengono lubrificati impiegando lubrificanti specificatamente formulati, che sono composti da una base e da un “pacchetto” di additivi. Questi ultimi possono essere presenti in misura anche superiore al 15%. Le basi dei lubrificanti possono essere minerali o sintetiche.
• Basi minerali dei lubrificanti: vengono ottenute dal petrolio greggio mediante procedimenti di raffineria (distillazione atmosferica e sottovuoto, idroscissione, idroisomerizzazione); sono pertanto costituite esclusivamente da idrocarburi.
• Basi sintetiche dei lubrificanti: si tratta di sostanze chimiche di varia natura, le più impiegate delle quali sono le polialfaolefine (idrocarburi ottenuti per sintesi) e gli esteri, prodotti con procedimenti chimici differenti.
Gli additivi sono numerosi; tra i più importanti vi sono i detergenti/disperdenti, che ostacolano la formazione e l’accumulo di lacche e morchie, gli antiusura, i miglioratori di untuosità, gli inibitori di corrosione e i miglioratori dell’indice di viscosità.
Mentre le basi possono essere analoghe, gli additivi sono assai diversi a seconda che gli oli siano destinati a lubrificare motori a due o a quattro tempi. In questo secondo caso il lubrificante deve circolare all’interno del motore e continuare a svolgere il suo compito per migliaia e migliaia di chilometri, mentre nel primo non circola affatto in quanto la lubrificazione è “a perdita” e, poiché penetra anche nella camera di combustione, deve poter bruciare lasciando solo una quantità trascurabile di depositi.
Che significato hanno le sigle nei lubrificanti?
Fra le caratteristiche più importanti dei lubrifricanti troviamo la viscosità e il potere untuosante “lubricity” e l’indice di viscosità.
• Viscosità: è costituita dall’attrito interno del fluido, ovvero dalla resistenza che esso oppone allo scorrimento; la sua importanzanei lubrificanti risiede nel fatto che essa determina in misura fondamentale la capacità di carico del velo lubrificante. Deve quindi essere adeguata alle esigenze, ma non eccessiva, perché in tal caso darebbe luogo ad un considerevole assorbimento di potenza, ovvero a un peggioramento del rendimento meccanico. La viscosità dei lubrificanti impiegati nel settore motoristico viene indicata facendo ricorso ad un apposita scala messa a punto dalla SAE (Society of Automotive Engineers).
• Lubricity: il potere untuosante assume una notevole importanza specialmente in caso di lubrificazione limite. Esso indica la capacità dei lubrificanti di aderire alle superfici metalliche formando un velo sottilissimo ma resistente ed estremamente “scivoloso”.
• Indice di viscosità: La viscosità diminuisce all’aumentare della temperatura, con un andamento che può variare anche in modo considerevole da olio a olio e che viene indicato dall’indice di viscosità (VI). Quanto più questo è elevato, tanto minore è la variazione che si ha con la temperatura. I moderni oli motore sono tutti multigradi (e quindi hanno un indice di viscosità molto alto). In altre parole, hanno una gradazione SAE a freddo e un’altra a caldo (che sono indicate, sulla confezione, per mezzo di due sigle numeriche). Così, per esempio, un SAE 10W-40 si comporta a freddo come un unigrado SAE 10 e a caldo come un SAE 40. Questo significa che alle basse temperature ha un’elevata fluidità e che alle alte mantiene comunque una buona viscosità (indispensabile per sopportare carichi elevati).
Sulle confezioni dei lubrificanti oltre alla viscosità viene anche riportato il livello di prestazione. Lo indicano apposite sigle costituite da due lettere precedute dalla dicitura API (American Petroleum Institute, l’ente che ha messo a punto le prove che il lubrificante deve essere in grado di superare). Per gli oli destinati ai motori a benzina a quattro tempi la sigla è costituita da una S seguita da un’altra lettera. Un olio SM è di livello prestazionale superiore rispetto a un SL che a sua volta è superiore a un SJ. Ci sono inoltre altri livelli qualitativi messi a punto da altri enti o addirittura da certe case automobilistiche, alcune delle quali prevedono prove particolarmente severe.
Siccome i lubrificanti nei motori motociclistici in genere lubrifica anche il cambio e la frizione deve essere di tipo adatto, ovvero non deve contenere additivi modificatori di attrito, impiegati da diversi lubrificanti destinati ai motori automobilistici. Per questa ragione vi sono due grandi categorie di oli motore, contraddistinte rispettivamente dalle sigle MA (senza gli additivi in questione e adatti a tutti i motori motociclistici a quattro tempi) e MB.
GLI OLI HANNO GIA ADDITIVI E PENSO CHE UNO ESTERNO POSSA INTERAGIRE CHIMICAMENTE CON QUELLI GIA PRESENTI NELL'OLIO...