Alla seconda domanda non so rispondere. A logica potremmo ipotizzare che Parigi se la sia ripresa e l'abbia venduta in Francia (o altrove) dove non c'erano problemi particolari, magari colla formula "Controllo".
Mi chiedo anche quale documento non duplicabile mancante abbia impedito questa immatricolazione, ma stiamo organizzando una nuova cena in Bovisa e ci sarà Saini, magari ne parliamo a voce con lui e vediamo se spremendosi ricorda qualcos'altro.
Il fatto è che all'epoca il D.G. era Vion che evidentemente ha seguito solo la seconda parte dell'episodio, il direttore finanziario, Zulberti, non è più con noi e l'unico altro che poteva essersi occupato in prima persona del caso, il direttore commerciale Vittorio Baj, se n'è andato anche lui, circa un annetto fa.
Io infatti sarei curioso di sapere se:
a) La vettura non è stata mai targata.
[Come dici giustamente tu cosa ha mai potuto impedire l'omologazione di un'auto nuova che in I veniva immatricolata normalmente senza problemi. Non credo che l'immatricolazione SCV comportasse regole diverse da quelle italiane anzi ...]
b) La vettura è stata immatricolata I
c) La vettura è stata immatricolata SCV.
[Domanda, esiste un PRA dello SCV oppure il piccolo stato si serve del PRA italiano come accade, per esempio, con la giustizia dove SCV si serve della giustizia italiana? Non lo so, chiedo ...]
d) La vettura non è mai stata immatricolata - prima immatricolazione - e dopo un certo numero di anni - tre-quattro - si è scoperto che non si poteva più immatricolare perché non in regola con certi standard?
[Mi pare però strano perché all'epoca i cambiamenti erano tutto sommato modesti ... Vero è che il 1° luglio 1959 entrò in vigore il nuovo codice della strada italiano [se vero il punto c] e ... Che quell'auto avesse qualcosa non in regola con il nuovo codice della strada?]
e) La vettura è rimasta ferma anni e dopo così tanto tempo si è ritenuto meglio sostituirla ...