ASI o non ASI?

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Offline mickey

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #45 il: Ottobre 14, 2016, 04:28:59 pm »
Ti rispondo in modo più approdofondito.

Come ti ha detto Gianluca, non sarà l'IDéeSse a federarsi all'ASI ma il Registro.
L'IDéeSse ha votato un "si" condizionato alla proposta di adesione del Registro: la condizione è che questa operazione non gravi sui Soci non interessati all'ASI.

Ma prima di arrivare quasta discussione, è il caso di chiarire che l'ASI e la Commissione Tecnica non son collegati, se non in modo del tutto indiretto.

Mi spiego: la Commissione Tecnica e l'Albo d'Oro costituiscono la "fase due" del Registro, il salto qualitativo del RIASC da album delle figurine (per usare una metafora cara a Gianluca ma, devo ammetterlo, straordinariamente efficace) ad Ente Certificatore.
Con o senza l'ASI.
Non è un'idea nuova: lo scrivemmo nello statuto del RIASC nel 1995, quando il RIASC era una sezione dell'IDéeSse Club, nata con l'approvazione ed il riconoscimento scritto della Casa madre, che indirizzò una lettera al Club dove veniva riconosciuto all'IDéeSse lo status di "unico ente rappresentante Citroën nel mondo delle vetture d'epoca, anche ai fini di un'adesione all'ASI".

Cinque anni dopo, nel 2000, incontrammo Loi e Tabucchi, parlammo di mille cose, di quanto a loro interessasse accedere al mondo del Double Chevron e di quante deroghe ai regolamenti ASI fossero disposti a concederci pur di averci dentro.

Noi chiedemmo ai Soci e i Soci votarono NO. Ma un NO secco eh! Mica un "No, vediamo".
Lo chiedemmo ancora un paio d'anni dopo ed ancora una volta quando Gianni Marchetti entrò a far parte del Consiglio Direttivo del Club.
Anzi: fu lui, che con l'ASI ha avuto parecchio a che fare, nella sua precedente veste di presidente del Camer, a sconsigliarci vivamente dall'avventurarsi nel mondo dell'ASI, per gli sforzi organizzativi necessari e l'inevitabile aumento dei costi.
Avrebbe avuto senso portare la quota del Club a 150 euro l'anno per una segreteria che a quel punto andava necessariamente retribuita.
Decidemmo di no, l'assemblea decise di no.
E tale posizione, per l'IDéeSse non è cambiata.

La "seconda via" era la federazione del RIASC all'ASI.
Il RIASC è indipendente dall'IDéeSse formalmente dal 2006, anno della sua costituzione legale come associazione, anche se già dal 2004 era stato siglato lo statuto ed il regolamento "in prova" con deposito di questi documenti nella cassaforte di via Gattapelata.

Per richiesta di Brugnotti, quel periodo (la prova) doveva durare almeno cinque anni, invece due anni dopo, forti dell'entusiasmo collettivo per esserci aggiudicati l'ICCCR 2008, decidemmo di passare dal notaio e staccare il RIASC dal Club.

A quel punto, il RIASC sarebbe stato federabile ASI il giorno dopo.
Non fu fatto per tutto quanto elencato sopra, perché si ritenne una cosa inutile federarlo e perché pensavamo di percorrere altre strade per arrivare ad avere vantaggi concreti per gli associati ai vari Club.

Non avevamo considerato il Generale Ripper che alberga dentro ciascuno di noi e come nel gigantesco Stranamore di Kubrik, l'elemento umano ci deluse: dal 2006 ad oggi, UNDICI anni di ripicche, personalismi, cose che l'unico aggettivo resta "incredibile"...

Ma parlare delle occasioni perse, di quelle buttate al vento e dell'autolesionismo che ha affetto il Registro da... sempre, è inutile, oltre che dannoso. Del resto, quelli che entrano in gioco sono i meccanismi dell'animo umano, gli stessi che danneggiano governi, partiti politici, l'ASI... abbiamo solo sbagliato a crederci migliori.
Ma per certi versi lo siamo davvero: la prova ne è la capacità di accettare i nostri difetti e mirare ad obiettivi alla nostra portata, come l'adesione all'ASI, per esempio, ma anche e soprattutto alla Commissione Tecnica e l'Albo d'Oro che RIPETO, sono INDIPENDENTI dall'ASI e faranno la differenza nel RIASC.

Chiarito che la Commissione Tecnica sarà la CT del RIASC e non dell'ASI (l'ASI ha già i suoi commissari e dal RIASC si aspetta altro), tale "parlamentino" sarà in grado di certificare e classificare le vetture storiche Citroën con ben altra competenza e profondità d'analisi rispetto all'ASI.
Le "DSuperS" torneranno ad essere "DSuper5", le auto personalizzate saranno accettate e le loro personalizzazioni indicate con precisione, gli errori di restauro saranno segnalati al proprietario (e solo a lui) con schede d'analisi che saranno preziosissime (ed uniche) consulenze nella rettifica di errori fatti in buona fede o per scarsità di approfondimento.
Nessun giudizio sarà definitivo ed inappellabile: ciascuno avrà la possibilità di sottoporre di nuovo la vettura per una revisione della classificazione.
Ma non ci saranno "sconti" o cose tirate via: ogni dettaglio sarà esaminato con cura, ogni particolare controllato e riscontrato.

Alla fine, le auto "d'Oro" saranno quelle veramente rispondenti all'origine.
Se poi passerà la nostra idea di usare i criteti FIVA, ci sarà un posto per ciascuna vettura: originale, personalizzata, trasformata, segata o cucita. La FIVA non esclude nessuno, solo classifica le auto per le loro reali condizioni. Per noi sarebbe l'ideale: meglio così che non omologare una DSuperS Pallas davanti ad una DSuper5 Pallassizzata, non essendo capaci di distinguere una S da un 5.

All'ASI interessano 120 nuovi Soci. Ne siamo coscienti, ma -per una volta tutti assieme, pur per ragioni diverse- pensiamo che sia possibile mostrare una via diversa.



Verissimo tutto.
Eccetto una piccola parte riguardante il passato: Marchetti - con cui ho parlato a lungo in questo periodo - ha sempre caldeggiato l'entrata in ASI dell' Ideesse e del mondo "Citroen" in generale, ed ancora oggi lo fa e lo ritiene importante per tutti, soprattutto per noi;  ma ora come allora, ha sempre predicato quell'umiltà necessaria e quella voglia di sottostare a regole scritte da altri - specie se sono le uniche che contano -  che chissà perchè noi tutti si  fa fatica ad accettare.

Domenica in piena riunione  - ed a piena ragione - "riprese" piuttosto duramente,  anche il sottoscritto per un'aggettivo che utilizzai  decisamente fuori luogo nel paragone Tecnici RIASC / ASI.

Per il resto,  fronte RIASC, il Registro non ha raggiunto l'obbiettivo negli anni passati per un motivo secondo me molto più banale: NON era semplicemente pronto. Tutto qua.

Dal 2006 in poi, sono successe molte cose, ed è avvenuto un profondo processo di mutazione e maturazione del RIASC.

Prova ne è, che oggi i 2 club più significativamente importanti nel Registro a livello numerico (Ideesse e 2CV Beinette) hanno dato un'adesione che definirei "storica e molto significativa".

I criteri adottati saranno quelli ASI, già detto il perchè; i nostri Commissari saranno di grande supporto per quelli ASI, non c'è ombra di dubbio.

Rimane il problema economico: arrivare a 120 soci nuovi. Ma ci si arriva, ci si arriva. Ci si deve arrivare.







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Offline mickey

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #46 il: Ottobre 14, 2016, 04:43:50 pm »
Per Lu: scusa il ritardo ti dovevo delle risposte, ma nei giorni scorsi oltre a lavorare, nel tempo libero  (ero a vedere una IDsuper'68 spettacolare.... [;)])
In ordine più o meno:

1) Ti assicuro che manterremo la nostra autonomia, sia gestionale che economica. E' una condizione posta quale "essenziale" per noi sin dall'inizio;

2) Ti assicuro altresì che NON potremmo mai riuscire ad avere un'audizione presso il Ministero dei Trasporti; in questo senso ha già fatto cilecca chi ha mlto più peso di noi (vedi ACI, che infatti ora sta tornando sui propri passi, e al 50° ASI Marchetti mi ha raccontato alcuni retroscena simpatici...). Condivido con te che questo sarebbe il percorso più bello e corretto, ma è improponibile. Il RIASC tentò più volte anche  in varie  Regioni anni fa, ma senza successo;

3) Non è vero che la CT RIASC è parallela all'ASI: potremmo anche alla fine NON farcela, e la nostra Commissione continuerà lo stesso, con le identiche capacità a livello qualitativo che faranno ella TARGA ORO RIASC il vero gioiello. Mi auguro naturalmente il contrario, più che altro per una questione futura.

Per Caterina: Niccolò, vado veloce, ho poco tempo e tra poco sarò sott'acqua.

Vantaggi ASI:

- assicurativi presenti e futuri;
- fiscali;
- Manovella;
- Certificazioni per immatricolazioni veicoli e varie;
- Pagamenti sinistri in caso di danni;
- Luci.

Sono solo alcune che mi vengono in mente.

- MA SOPRATTUTTO, IL RICONOSCIMENTO A LIVELLO NAZIONALE: NESSUN'ALTRO OGGI TE LO GARANTISCE SULLE NOSTRE AUTO!!!!

E per i tempi futuri  che si prospettano, per l'aria che tira in europa, credo sia da mettere in cassaforte a tutti i costi un accordo con l'ASI nel prossimo anno.

Maurizio stesso, che non è mai stato troppo favorevole, è concorde che a questo punto dobbiamo arrivarci.
Per ogni via, con ogni mezzo, ma ci si deve arrivare.

Buon week a tutti!  [:hello]





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Offline Citroale90

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #47 il: Ottobre 14, 2016, 05:01:27 pm »
A me l'idea non dispiace. Potete considerarmi della partita.  :)

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #48 il: Ottobre 14, 2016, 05:24:25 pm »
Michele non voglio iniziare una nuova polemica, ma certe cose è bene toglierle di mezzo prima che diventino bombe ad orologeria.

Gianni Marchetti ha tutta la nostra approvazione e sono sicuro che farà un lavoro eccellente dal punto di vista rapporti RIASC/ASI, ma nelle riunioni di Consiglio IDéeSse dove gli chiedemmo la sua opinione, ci consigliò, come IDéeSse di stare alla larga dall'ASI per i motivi sopra elencati. Questo accadde, per la precisione, nella riunione di consiglio che aveva l'ASI come unico punto all'ordine del giorno che organizzammo a Rubiera, in provincia di Modena.
Non sto a sindacare i motivi di un NO o di un SI: sono diversi i contesti (parliamo di Registro e non di Club, questo è l'anno 2016 e molte altre cose sono cambiate), quindi se ora è SI e prima era NO, non è per incoerenza di Gianni, ma perché la diversa situazione di tutti. Comprendo, capisco e concordo. L'ho già scritto all'inizio del topic.

Quanto alle Regioni/Comuni, abbiamo ottenuto successi di grande rilevanza: vorrei ricordarti il lavoro fatto col Comune di Firenze, nelle persone del Sindaco e dell'Assessore all'Ambiente, quando accettarono di sostituire l'articolo 60 con la dicitura "i Registri Ufficiali", con "ufficiali" inteso nell'accezione della FIVA: ovvero quella dei "Registri ufficialmente riconosciuti dal costruttore avente almeno una sede in Italia".

Ricordo molto bene come andarono le cose, anche perché mi trovai su un fronte opposto a quello di Camillo, allora vicepresidente del Club: mi pare fosse il 2005 ed il RIASC (che non era ancora costituito legalmente) partì con un ricorso al TAR per il quale raccolse firme (e soldi per pagare l'azzeccagarbugli di turno) mentre come Club contattammo l'assessore Cioni col quale ci incontrammo.
In quell'occasione, l'assessore ci spiegò le ragioni del provvedimento: la necessità di rispettare vincoli Comunitari relativi ai parametri della qualità dell'aria. DOVEVANO applicare una serie di misure, inclusa quella del blocco delle auto "inquinanti".
Nella stessa occasione ci disse di non temere, perché erano permesse (dalla legge comunitaria) una serie di deroghe e che avrebbero certamente tutelato le auto d'epoca.
Mentre il ricorso procedeva, noi continuammo il discorso col Comune che accettò la visione di "registri ufficiali" anziché "veicoli identificati nell'art.60".
Così legiferò il Comune di Firenze e quella legge fece da pilota per quella regionale toscana, la prima.

Poi il successo ottenuto da Serpiko colla Regione Piemonte che arrivò a parificare il RIASC all'ASI anche per la questione dei bolli, poi superata quando l'esenzione diventò nazionale.

Poi il lavoro lungo, paziente e impegnativo che vide al nostro fianco Citroën Italia e l'UNRAE verso la Regione Lombardia, dove la gentilissima dottoressa Careri dell'Ufficio Ambiente accettò di eliminare l'articolo 60 e di riconoscere i nostri certificati di censimento.

A quel punto, c'era un incontro schedulato colla commissione competente del Ministero dei Trasporti, proprio per valutare l'allargamento dell'articolo 60 del CdS. L'incontro, ti ricordo, fu fissato tramite il direttore dell'ufficio Stampa della Camera dei Deputati ed io chiesi la delega a rappresentare il RIASC in quella sede e nelle sedi istituzionali interessate alla questione "limitazioni del traffico".
Ottenendola.

Poi successero eventi che mi sembra inutile ricordare, dirò solo che prima ci fu l'inverosimile faccenda dei puntini, e che l'esigenza di visibilità di certi personaggi portò all'annullamento di decisioni già prese e che certi partner che sarebbero stati al nostro fianco (e che avrebbero fatto la differenza) non se la sentirono più di proseguire, stanti le mutate condizioni. Era il 2009, mi pare. Avevamo altri pensieri e l'immagine del RIASC era un po' il nostro patrimonio, l'unico spendibile presso coloro che pian pianino cancellarono i pensieri del RIASC.

Poi, come sempre, le cose vengono viste da mille prospettive diverse: dirò solo che giusto ieri mi è stato detto che quando furono raccolte le firme per il ricorso al TAR contro il comune di Firenze, fu detto che io e Cerreti eravamo contro il ricorso perché Cerreti lavorava per il Comune e non voleva mettersi contro l'istituzione...
Cerreti non ha MAI lavorato per il Comune di Firenze: era coordinatore della Commissione Urbanistica Regionale, ma all'epoca era già in pensione. Stava tuttavia lavorando in quel periodo, perché la Commissione Europea l'aveva chiamato come consulente al piano regolatore di una grande città spagnola ed era... a Valencia!!!


Ma sono errori da cui sembra che si sia imparato qualcosa. Questo conta veramente.
E la strada al momento è unica e senza uscite. Si può solo andare avanti. A fermarsi si rischia d'essere tamponati  ;D


Intanto posso dire che le adesioni, anche prima dell'atto formale che stiamo compiendo con la lettera ai Soci, stanno piovendo.
Ero sicuro di questa risposta e della capacità di questo Club di rispondere con entusiasmo ad operazioni ragionate come questa.

En avant tutti quanti!
« Ultima modifica: Ottobre 14, 2016, 05:29:40 pm da Martini »

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #49 il: Ottobre 14, 2016, 05:30:51 pm »
A me l'idea non dispiace. Potete considerarmi della partita.  :)

Siamo già ad una decina di nomi, compreso il mio.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2017 sarà un anno radioso per questa operazione.  :)

Re:ASI o non ASI?
« Risposta #50 il: Ottobre 14, 2016, 05:39:41 pm »

Poi il successo ottenuto da Serpiko colla Regione Piemonte che arrivò a parificare il RIASC all'ASI anche per la questione dei bolli, poi superata quando l'esenzione diventò nazionale.


Interessante, proprio ieri sera col gruppo DS Piemonte si discuteva dei limiti alla circolazione in tutta Torino.
Premesso che nessuno di noi si è mai fatto problemi ad usarle, più che altro per mancanza di informazione, si diceva che ormai neanche il GPL/metano ci salva. Gli euro 0 non sono proprio ammessi alla circolazione dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 19.00 in tutta la città.
Esenzioni: veicoli di interesse storico e collezionistico di cui all’art. 60 del codice della strada iscritti agli appositi registri per la partecipazione a manifestazioni indette dalle Associazioni;

Non vorrei andare OT, ma l'eventuale iscrizione all'ASI ci aiuterebbe ben poco sulla circolazione. Giusto? avrei solo qualche raduno in più durante il quale sarei autorizzato a circolare...
E il RIASC è già considerato un apposito registro, in virtù del lavoro fatto da Serpiko a suo tempo?

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Offline Martini

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #51 il: Ottobre 14, 2016, 06:49:27 pm »
E' considerato un "apposito registro" perché è riconosciuto dalla Casa Madre, questo ai sensi dei regolamenti FIVA, che poi sono quelli che contano a livello comunitario.

Quando arriverà un Codice della Strada europeo (Dio volesse), l'ASI conterà solo perché affiliata alla FIVA, come il RIASC e come quasi tutti i club che lo compongono. Il problema è: quando arriverà? E nel frattempo?
Quindi l'ASI diventa una scelta obbligata.

Ma per la circolazione ai sensi dell'articolo che riporti, l'iscrizione al RIASC della vettura è sufficiente proprio grazie al riconoscimento della Casa Madre.

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Offline Break Fast

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #52 il: Ottobre 14, 2016, 07:50:45 pm »
A me (ma spero anche a qualcun'altro) serve anche per le barche....

 


una dea è per sempre - Mauro

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Offline cristiano

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #53 il: Ottobre 14, 2016, 08:22:40 pm »
Non conosco a fondo la normativa piemontese, pero' se ora si parla di veicoli di cui all'art.60 iscritti negli appositi registri, direi che il Riasc non vi rientra proprio. Ricordo che in passato la formula era diversa, ma ora non mi pare proprio. Neppure con l'istituenda commissione che censisca i veicoli nell'albo d'oro, d'argento o di platino, se il Riasc non compira' il passo di federarsi Asi.
Citroen DLuxe 1972
Citroen XM 16 VSX 1998

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Offline MAMBO

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #54 il: Ottobre 15, 2016, 12:21:27 pm »
Non mi è mai fregato niente dell'ASI, ma invecchiando si può anche cambiare idea e mi avete convinto.....quindi consideratemi anche me della partita.... [:hello] [:hello]
STEFANO

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Offline roby3

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #55 il: Ottobre 15, 2016, 02:10:05 pm »
Non mi è mai fregato niente dell'ASI, ma invecchiando si può anche cambiare idea e mi avete convinto.....quindi consideratemi anche me della partita.... [:hello] [:hello]
Ecco , invecchiando è la parola giusta... ;D
 [:hello]
ROBERTO

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Offline MAMBO

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #56 il: Ottobre 15, 2016, 04:32:24 pm »
Ecco , invecchiando è la parola giusta... ;D
 [:hello]

Quindi anche tu avrai già cambiato idea da mò...... [(vecchio)]
STEFANO

Re:ASI o non ASI?
« Risposta #57 il: Ottobre 15, 2016, 07:51:29 pm »

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Offline steu369

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #58 il: Ottobre 16, 2016, 07:03:56 pm »
fino a qualche anno fa e da sempre iscritto asi tutte le moto e pure ds con relative targhe oro.poi in contrasto con l'esasperante lentezza nel rilasciare le documentazioni non ho piu rinnovato il tesserino asi e nemmeno socio di motoclub.
da qualche anno,riconoscendone il lavoro mi sono iscritto riasc.
ora mi ritrovo con ds e 1 moto targa oro asi che credo non sia piu valido(?) e,per esperienza vissuta non vorrei piu avere a che fare con un carrozzone imho inefficente e borbonico.
pur riconoscendo che asi è da sempre rappresentante dell'epoca in tutti i settori,cambierei idea vedessi un sostanziale cambiamento in efficenza,servizi e cortesia.
non a parole...dare cammello poi vedere denaro.
chè di burocrazia borbonica si può anche morire....

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Offline mickey

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Re:ASI o non ASI?
« Risposta #59 il: Ottobre 16, 2016, 09:49:42 pm »
Non conosco a fondo la normativa piemontese, pero' se ora si parla di veicoli di cui all'art.60 iscritti negli appositi registri, direi che il Riasc non vi rientra proprio. Ricordo che in passato la formula era diversa, ma ora non mi pare proprio. Neppure con l'istituenda commissione che censisca i veicoli nell'albo d'oro, d'argento o di platino, se il Riasc non compira' il passo di federarsi Asi.

E' così, Cristiano; il resto sono solo parole che contano ahimè molto poco.