"Per la prima volta in Italia a questo convegno internazionale, chiamato "2° Raduno Internazionale Vecchio Piemonte" saranno ammesse solamente vetture costruite sino a tutto il 31 dicembre 1926: limitazioni che solo qualche anno addietro non era neppure pensabile; ma oggi visto il grandioso sviluppo assunto dal collezionismo di vetture veterane, la cosa diviene possibile (...). A queste autentiche "veterane" si affiancheranno anche altre autovetture di costruzione più recente, particolarmente interessanti e significative". (C.F. Zampini Salazar, Giungono a Torino le "veterane" per il raduno "Vecchio Piemonte", "Quattroruote" n. 81, settembre 1962, pp. 137-138).
Nel 1962 organizzando questo raduno per auto storiche, gli organizzatori ammettevano solo vetture costruite 36 anni prima pur consentendo, in una apposita sezione speciale, a vetture più recenti, ma di indubbio interesse, di presenziare. Perché ?
Eppure di vetture anteguerra ne circolavano "poche". Modestissimo era l'insieme del parco circolante prima del 1940, inoltre molte vetture, le più anziane, erano già state sacrificate durante il conflitto, trasformate in rottami, per fornire quel prezioso acciaio di rimpasto necessario al nostro sforzo bellico. Molte altre invece erano state travolte dalle distruzioni causate dalla guerra. Nonostante ciò, perché tanto accanimento verso queste poche - seppur recenti - sopravvissute ?
Forse perché questi austeri signori non ritenevano la Fiat 508 Balilla 3 marce abbastanza importante per la storia della nascente motorizzazione italiana ? Oppure perché la "povera" Balilla avrebbe turbato l'umore delle Nazzaro, delle Ansaldo, delle Isotta Fraschini colà convenute ?
In realtà i "nostri nonni", che non erano vetusti parrucconi tutti presi dalla cura delle loro Lancia Trikappa e Mercer Raceabout, vedevano nelle auto più recenti, di per sé poche, non delle nemiche che attentavano al desiderio snobistico di questi matusa in tuba e stiffelius bensì delle auto o "troppo" diffuse o troppo quotidianamente utilizzate, e quindi storicamente poco curate o comunque troppo imparentate con vetture da pochissimi anni uscite di produzione. Se la prima Topolino, la Fiat 500 A risale al 1936, l'ultima versione della fortunata utilitaria, la 500 C, vide il suo ultimo esemplare uscire dalle catene nel 1955. La stessa cosa poteva dirsi per la Citroen Traction Avant da poco uscita di produzione. Era quindi indubitabile per loro non potere ammettere all'augusto consesso la simpatica vetturetta o la rivoluzionaria vettura d'oltralpe. Troppi stretti i legami di parentela tra la prima e l'ultima versione per potere ritenere storica la prima. Quindi esclusa la Balilla, esclusa la Topolino ma escluse anche la Lancia Dilambda, l'Alfa Romeo 6C 2300 e la Bianchi S5. Eppure, nonostante venissero escluse da quella manifestazione del 1962, la loro esclusione non fu perenne, tutt'altro, durò lo spazio di pochi anni, quei pochi anni necessari a far si che divenissero d'epoca. Del resto anche brandy e cognac necessitano del giusto periodo di invecchiamento per definirsi tali.
Vorrei concludere dicendo che la tanto vituperata "Quattroruote" si dimostrò assai meno esclusivista, nell'agosto 1962 allegando un coupon per censire le "vecchie auto" stabiliva come unico limite temporale che fossero state costruite prima del 1930, solo 32 anni prima quindi. ("Quattroruote" n. 80, agosto 1962, pp. 157-158).